Vastedda è un termine intraducibile. Per comodità lo tradurremo con focaccetta.È un piatto poverissimo che sta scomparendo dalle tavole per lasciare il posto a più remunerativi prodotti da forno che ormai i fornai si ostinano a chiamare con i più svariati appellativi (schiacciate, focaccette mediterranee, pizze bianche, etc).La vastedda modicana, è sì una focaccia, ma ha la particolarità di essere fritta, e quindi buonissima anche se non proprio benefica.Ricordo che da bambino, durante la villeggiatura la si preparava quando la massara preparava il pane fatto in casa e talvolta la si cuoceva mettendo sulla brace calda una tegola (la ciaramira) e facendola arroventare. Su questa poi, veniva cotto di tutto dalle carni alle vastedde appunto.Quella che segue è la preparazione casalinga, quella, cioè, che preparava mia madre quando, per cena non c’era gran che in frigorifero.
foglie di basilico o origano(secondo la disponibilità stagionale)
olio extravergine d’olivaper la frittura
Sale
pepe
Istruzioni
Impastate energicamente la farina setacciata con 4 cucchiai d'olio, 4 uova, una presa di sale e l'acqua tiepida necessaria ad ottenere un composto morbido ed elastico che lascerete riposare coperto da un tovagliolo.
Poi fatene dei piccoli panetti e stendeteli con le mani ricavandone dei dischi di circa 10-12 cm di diametro e dello spessore di almeno 1,5 cm.
In ognuna delle vastedde vanno incorporati i tocchetti dell’uno e dell’altro formaggio in maniera che il tocchetto resti dentro la pasta.
Allo stesso modo procedere con le foglie di basilico.
Per le quantità di formaggio regolatevi secondo i gusti.
Nelle stagioni in cui il basilico fresco non è disponibile (ma ormai questo non accade più) spolverate le vastedde dopo cotte con abbondante origano.
Friggete le vastedde e servitele calde.
Se avete a disposizione una pirofila di coccio di quelle che vanno direttamente sulla fiamma, potete cuocere le vastedde direttamente sul fondo della pirofila senza così friggerle: sono ugualmente buone.