Credete nell’agricoltura biologica? Siete convinti della necessità di seguire una dieta basata su prodotti freschi e genuini, di investire in tecniche di coltivazione che rispettino l’ambiente e i suoi equilibri? Vorreste dedicarvi alla cura della terra, ma il vostro stile di vita non vi permette di prendere in mano la zappa?
Abbiamo un’alternativa che vi piacerà: adottare una zolla. Proprio così: provvedere alle sue necessità, seguire le sue fasi e le sue evoluzioni attraverso il racconto di chi, per voi, se ne prende cura. Fino al 12 gennaio 2015 potete aderire all’iniziativa Adotta una zolla ideata dal marchio EcornaturaSì.
In cambio non avrete solo la soddisfazione di sapere che la vostra creatura cresce bene grazie a voi, ma anche qualcosa di concreto: buoni-spesa da utilizzare nei negozi bio che aderiscono all’iniziativa.
Perché adottare una zolla
Adottare una zolla è un atto concreto, che si traduce in un sostegno reale ai produttori e all’agricoltura biologica. Allo stesso tempo ha però una grande valenza simbolica, che ci viene spiegata dallo slogan scelto da Ecor per la campagna: diventa custode della terra. In altri termini: occupiamoci oggi di quello che ci servirà anche in futuro, passando dalla logica dello sfruttamento, a quella della tutela delle risorse della terra.
Come funziona?
Il primo passo da fare è scegliere la zolla: sarete voi a decidere quale azienda agricola sostenere, tra quelle che hanno aderito all’iniziativa. A questo punto, per ufficializzare l’adozione, dovete versare 50 euro: il produttore vi ringrazierà inviandovi una e-mail, e 5 buoni da 10 euro ciascuno, da spendere nei negozi NaturaSì o CuoreBio, che hanno scelto di aderire. Attenzione però: non li potrete usare subito, ma dovrete aspettare 3 mesi, a partire dal giorno 15 o dal giorno 30 del mese in cui avrete adottato la vostra zolla.
Quindi, per esempio: se la vostra adozione è partita il 16 ottobre, dovranno passare 3 mesi a partire dal 30 ottobre, e potrete quindi usare il vostro buono dal 30 gennaio. Perché? Per ricordarci che la natura ha i suoi tempi, e per educare la nostra pazienza a rispettarli.
Essere genitori, vuol dire essere proprietari?
No: come ogni figlio che si rispetti, la zolla prenderà il nome del genitore (o un suo nickname), ma non diventerà di sua proprietà. L’azienda agricola continuerà ad avere su di essa pieni diritti e disponibilità.
Tramite un diario online tuttavia, i produttori vi aggiorneranno sul suo stato di salute, vi racconteranno evoluzioni, progressi e difficoltà del processo di produzione, vi spiegheranno le tecniche con cui nutrono, proteggono e accompagnano la terra nel suo processo di crescita.
A chi dovete rivolgervi per diventare genitori di una zolla e dare il proprio contributo all’agricoltura biologica? Nessuna interminabile pratica burocratica: vi basta scegliere, e iniziare.