Degustazione di vini e cibo locale in montagna

Vini e cammini, un modo diverso per scoprire il Centro Italia e le sue delizie enogastronomiche

Angela Caporale
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    Camminare tra le colline verdeggianti dell’Italia centrale, circondati da vigneti secolari e sentieri che raccontano storie millenarie, il tutto assaggiando alcuni tra i prodotti tipici delle Regioni del Centro Italia. Questo è “Vini e Cammini”, iniziativa lanciata a Vinitaly 2024, che mira a combinare la bellezza dei cammini storici con il piacere dell’enoturismo, offrendo ai viaggiatori un’esperienza unica e indimenticabile. Cinque le regioni coinvolte – Umbria, Lazio, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna – in un percorso che valorizza le risorse enogastronomiche locali e promuove un turismo lento e sostenibile.

    Donna che degusta vino bianco in montagna

    New Africa/shutterstock

    Vini e cammini: valorizzare il territorio attraverso cibo e vino

    Sostenuto dal Ministero del Turismo nell’ambito dei fondi PSC (Piano Sviluppo e Coesione), il progetto “Vini e Cammini” raccogliere l’eredità di “Cammini Aperti” e prevede un investimento di 1.690.078,65 euro per le azioni di comunicazione e promozione proposte dalle Regioni Umbria, Lazio, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna. Questo finanziamento consentirà l’attuazione di interventi lungo i tracciati dei cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Via Lauretana, in un’ottica di sinergia tra turismo e agricoltura, promuovendo i cammini e le produzioni enogastronomiche dei territori attraversati da questi percorsi.

    La Ministra del Turismo, Daniela Santanché, in occasione della presentazione del progetto ha dichiarato: “L’intervento del Ministero risponde all’esigenza di creare una stretta sinergia tra turismo ed agricoltura che porterà a promuovere i cammini e le produzioni enogastronomiche che si trovano sui territori attraversati da questi percorsi. È ormai noto, come gli itinerari lenti siano potenti generatori di ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sulle comunità, in grado di offrire opportunità a chi in quei territori vive, a chi ha un’impresa, un’azienda agricola o intenda operare nei servizi specializzati al turista lento. Con riferimento agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli itinerari di turismo lento contribuiscono allo sviluppo di lavori dignitosi e crescita economica, città e comunità sostenibili”.

    Gli itinerari – inclusi i Cammini di San Francesco, San Benedetto e la Via Lauretana –  offrono la possibilità di scoprire vini e prodotti tipici, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali. “Il viaggiatore oggi cerca esperienze uniche, e le aree interne offrono un’opportunità straordinaria” – ha dichiarato l’assessore alle politiche Agricole dell’Umbria, Roberto Morroni​.

    I percorsi tra Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio

    Coppia che degusta vino rosso dopo un sentiero con vista lago e tramonto

    Dajahof/shutterstock

    “Vini e Cammini” rappresenta un vero e proprio viaggio nel cuore della Penisola, alla scoperta di angoli nascosti di un’Italia poco conosciuta e da valorizzare, specialmente durante la bella stagione. Gli ideatori del progetto sottolineano come questo viaggio lento, che può iniziare idealmente dall’Umbria, regione capofila dell’iniziativa e rinomata per la qualità e la quantità dei suoi itinerari, offra un’opportunità unica per apprezzare ancora di più le meraviglie enogastronomiche e paesaggistiche del Centro Italia.

    Dunque, la prima tappa potrebbe condurre il turista enogastronomico lungo la Via di San Francesco. Questo percorso attraversa i luoghi più significativi della vita di San Francesco d’Assisi, partendo dalla sua città natale, Assisi (Perugia), fino a raggiungere Roma, toccando però anche la Toscana. Il cammino si snoda attraverso le dolci colline umbre, offrendo panorami spettacolari e la possibilità di visitare importanti siti storici e spirituali come la Basilica di San Francesco e l’Eremo delle Carceri, ad Assisi. Lungo il percorso, i viaggiatori possono scoprire i vini locali e le specialità gastronomiche, immergendosi nella tradizione enologica della regione: in particolare, il Sagrantino di Montefalco DOCG, il Rosso di Montefalco DOP, ma anche l’olio umbro e toscano, e un interessante presidio Slow Food, il sedano nero di Trevi. 

    Sempre al fondatore dell’Ordine dei frati francescani è dedicato il percorso in Emilia-Romagna, ovvero il Cammino di San Francesco da Rimini al Santuario della Verna (Chiusi della Verna, Arezzo), nel Parco Nazionale delle foreste del Casentino. Si tratta di un itinerario di circa cinque giorni che ripercorre alcuni luoghi visitati dal Santo in Valmarecchia, dal mare Adriatico all’Appennino Tosco-Romagnolo lungo l’affascinante Valle del fiume Marecchia, tutt’ora caratterizzata da secolari boschi, borghi fortificati, antiche pievi e viste spettacolari. E cosa si degusta? C’è solo l’imbarazzo della scelta tra Cabernet Sauvignon, Verucchiese, Marzabino, Trebbiano Romagnolo, Biancame, Chardonnay e il doc “Colli di Rimini”. 

    Uomo che degusta vino

    Tint Media/shutterstock

    Tra Umbria e Lazio si snoda, invece, il Cammino di San Benedetto, itinerario che segue le orme del Santo da Norcia (Perugia) a Montecassino (Frosinone). Il percorso permette di compiere un viaggio tra fede, storia e natura. I viaggiatori possono fermarsi in cantine e agriturismi lungo il cammino, degustando i vini e i prodotti tipici delle diverse regioni attraversate. Tra le tappe imperdibili ci sono il Monastero di Subiaco (Roma) e l’Abbazia di Montecassino, mentre dal punto di vista gastronomico immancabile una tappa a Castel di Tora (Rieti) dove degustare l’olio extravergine d’oliva Sabina DOP e all’Abbazia cistercente di Casamari, a Veroli (Frosinone). Questo è un territorio votato alla viticoltura e i vini prodotti sono inclusi nella IGT del Frusinate. 

    Non può mancare, poi, un itinerario nelle Marche. Il turismo slow trova un punto di grande interesse nella Via Lauretana, il cammino mariano più antico del mondo che collega Assisi (PG) e Loreto (Ancona), parte di un antico percorso che portava fino a Roma facendo tappa nei luoghi della spiritualità francescana e della devozione mariana. Questo è terreno di vini molto interessanti: dai Bianchi e Rosso dei Colli Maceratesi DOC al Rosso Piceno, fino ad alcune cultivar autoctone come Zampello e Carbò. 

    Si tratta di alcuni degli spunti presentati da “Vini e cammini” che mira ad allargare il network dei collaboratori per costruire una piattaforma di comune di promozione del turismo lento e del territorio. Il successo del progetto dipende dalla collaborazione con cooperative e associazioni locali. Questi partner svolgono un ruolo cruciale nella gestione e nella promozione dei cammini, offrendo supporto e formazione alle attività coinvolte. L’enoturismo, ma anche il turismo dell’olio, rappresentano fenomeni in crescita in Italia, con un valore di 2,9 miliardi di euro nel 2024, un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Il progetto “Vini e Cammini” contribuisce a questa crescita, offrendo ai turisti esperienze culinarie e vinicole uniche lungo i cammini. La combinazione di paesaggi suggestivi e prodotti di alta qualità rende l’Italia centrale una destinazione ideale per gli amanti del vino e del turismo enogastronomico.

     


    Immagine in evidenza di: Alexander Chaikin/shutterstock

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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