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Vigneti storici ed “eroici”: alla scoperta di un patrimonio vitivinicolo italiano

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Sono nati prima degli anni Sessanta, sono fortemente radicati nel loro habitat naturale e vivono in zone scoscese e difficili da raggiungere con le macchine. I vigneti storici ed eroici sono una delle tipologie di viticoltura più caratteristiche del territorio italiano e costituiscono un patrimonio culturale, paesaggistico e produttivo unico.

Il loro nome, evocativo e quasi poetico, lo si deve proprio alla loro età, nel caso di quelli antichi, o al luogo in cui crescono: aree particolarmente impervie, per piante e persone, che garantiscono una coltivazione prevalentemente manuale e tradizionale.

Ecco perché ad essere “eroici” non sono solo le viti, ma anche coloro che, con fatica e dedizione, si occupano di proteggerli e ricavarne vini spesso ricercati e distintivi, stagione dopo stagione.

Da poco più di un anno, i vigneti storici ed eroici sono inoltre riconosciuti da un decreto ad hoc, che li tutela e li sostiene, contribuendo così al mantenimento e alla crescita di un capitale che non è solo enologico, ma anche ambientale e sociale. Ma quali sono i criteri con cui si definiscono questi vigneti e dove si trovano in Italia?

Come si definiscono i vigneti storici ed eroici 

Con il decreto ministeriale 6899 del 30 giugno 2020, firmato da Teresa Bellanova, allora ministra delle Politiche agricole, insieme a Sergio Costa ex ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, e Dario Franceschini del ministero dei Beni delle attività culturali e del turismo, si stabiliscono i criteri per la definizione dei vigneti storici ed eroici presenti in Italia.

I vigneti storici 

Sono indicati come storici i vigneti “la cui presenza è segnalata in una determinata superficie/particella in data antecedente al 1960. La coltivazione di tali vigneti è caratterizzata dall’impiego di pratiche e tecniche tradizionali legate agli ambienti fisici e climatici locali, che dimostrano forti legami con i sistemi sociali ed economici”.

vigneti storici
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La legge entra ancora di più nel dettaglio quando specifica che la storicità dei vigneti deve essere “debitamente documentata” e che gli stessi devono rispondere ad almeno uno dei seguenti requisiti:

Oltre a questi, sono considerati storici anche:

I vigneti eroici 

L’identikit dei vigneti eroici delineato dal decreto è altrettanto preciso e comprende quelli presenti “in aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o situati in aree ove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione o aventi particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole”.

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Ma non basta, perché per essere considerati tali, i vigneti eroici devono soddisfare almeno una delle seguenti condizioni:

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Cosa prevede il decreto del 2020 

La manifestazione dell’interesse dello Stato per la tutela dei vigneti eroici o storici non è del tutto nuova. Già l’articolo 7 del cosiddetto Testo Unico del Vino (Legge 238 del dicembre 2016) anticipava la necessità di stabilire con un decreto ad hoc le aree in cui questi vigneti sono presenti e i tipi di interventi finanziabili dal Ministero.

Anche se con un po’ di ritardo rispetto al previsto, il disciplinare del 2020 integra quindi la norma precedente e prevede l’erogazione di contributi economici per il “ripristino, il recupero, la manutenzione e la salvaguardia”, nonché la “promozione e la pubblicità delle produzioni riconducibili alla ‘viticoltura eroica o storica’ anche attraverso l’uso di un marchio nazionale, da definirsi con successivo provvedimento”.

In attesa che venga eventualmente elaborata un’etichetta dedicata, è possibile apprezzare la temerarietà di vigneti e viticoltori (e godere dei loro frutti) con tour e gite mirate. Oltre a garantire varietà autoctone uniche, questi vigneti rappresentano infatti un’importante attrattiva culturale capace di contribuire efficacemente alla valorizzazione del territorio e delle sue specificità.

Vigneti storici ed eroici in Italia: qualche esempio

Le colline di Conegliano e Valdobbiadene (Veneto), note per il loro pregiato prosecco, sono uno degli esempi più evidenti di vigneti eroici: abbarbicati sulle alture venete, i filari disegnano geometrie dolci e allo stesso tempo ardite, in cui è evidente l’esercizio dell’ingegno e dell’esperienza umana.

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Altrettanto famose, nonché iscritte nelle liste Unesco insieme alle già citate viti dello Zibibbo di Pantelleria (Sicilia), sono le colture delle Langhe e del Monferrato (Piemonte), che a buon diritto possono vantare il titolo di patrimonio dell’umanità.

Probabilmente meno rinomati, ma non per questo secondi, sono invece i vigneti storici ad alberello del Mandrolisai, territorio compreso fra i comuni di Ortueri, Atzara, Sorgono, Tonara, Desulo, e Samugheo, nell’entroterra sardo. Qui è stata attuata di recente un’operazione di riqualificazione, il progetto Longevitas, volta proprio alla riscoperta e promozione delle aree rurali locali, anche in senso turistico.

E che dire dei vigneti di montagna della Valle d’Aosta, con i loro fitti terrazzamenti? O di quelli, altrettanto ripidi, delle Cinque Terre (Liguria) dove nascono gli omonimi vini?

Fare una lista completa dei vigneti storici ed eroici italiani non ci è possibile, ma potreste aiutarci voi segnalandoci quelli che conoscete, saremo felici di integrarli nel nostro articolo!

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