Tra le tendenze alimentari più in voga del momento, ne spunta una nuova che nasce come cugina dei vegetariani e onnivori: il vegetarismo liberale. Nel “parlamento delle diete” si schiera né troppo a destra né troppo a sinistra, ma è un modo equilibrato di vivere la tavola che allea frutta, verdura e carne. Ad una condizione: che la carne sia di qualità, biologica e certificata, con una dichiarazione dettagliata della provenienza e dei sistemi di allevamento animali.
Dal campo al vassoio, conosciamo la carne che mangiamo
Avevamo già parlato di come stesse calando il numero di vegetariani, a favore di neonate tendenze come quella dei reducetariani. Il vegetarismo liberale prevede il consumo di pesce e carne, sia rossa sia bianca, sempre in modo moderato e oculato.
Infatti, torna la voglia di grigliate e arrosti ma diventa primario il controllo sulla provenienza del prodotto: essere informati su come scegliere la carne è un imperativo rigoroso da rispettare prima di fare qualsiasi spesa. Ai consumatori non basta leggere l’etichetta sul vassoio, si cercano garanzie e certificazioni di qualità su quello che acquistano. Dunque la preferenza ricade sul macellaio che può testimoniare direttamente il modo in cui il bestiame è stato allevato e in cui la carne è stata trattata, piuttosto che sui grandi supermercati. Il vegetariano liberale ama dialogare col suo fornitore, informarsi e poi fidarsi. Il segreto è comunque avere un rapporto di sincerità e fiducia col professionista da cui si compra, perché il rapporto tra cliente e rivenditore è ciò su cui si basa la sicurezza sulla qualità del prodotto.
Il ritorno dei vegetariani alla carne
E mentre in Germania l’essere vegetariani una volta a settimana è stata inserita come proposta di legge (una posizione del governo contro l’eccessivo consumo di carne del paese che secondo le stime arriva a 98 chili annui per cittadino), in Italia fanno festa gli allevatori. Con il vegetarismo liberale possono attingere al bancone della carne anche i vegetariani della vecchia guardia, che sia carne rossa o bianca, ma sempre certificata e con un consumo sapiente. Sono più uomini che donne a tornare alla carne e mentre l’86% sono vegetariani, solo per il 7% sono i vegani.
L’avere piena consapevolezza della carne che si mangia rende i consumatori informati e saggi nel dosare bene i quantitativi, purché se ne mangi. L’elevato apporto proteico, vitamina B12, di minerali quali ferro e zinco in forma altamente biodisponibile unita alle forme corrette di allevamento e trattamento degli animali, sta portando così a una radicale rivalutazione della carne. Inoltre è emerso che un’attenta selezione delle specie allevate e delle tecniche di allevamento, la carne ha una quantità di grassi inferiore.
E voi che dieta seguite e perché? Se siete vegetariani liberali suggeriteci locali dove trovare carne certificata e garantita!