Williams, Conference, Guyot: ad ogni pera la sua ricetta

varietà di pere

“Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere.” Sì, ma quale tipologia di pere ci vuole per comporre questa gustosa combinazione? Vi avevamo già parlato delle proprietà benefiche di questo frutto, per cui oggi vogliamo fare una carrellata delle varietà di pere più comuni, dandovi qualche curiosità sulla provenienza e qualche suggerimento su come cucinarle, anche attraverso un’infografica!

Varietà di pere: ecco quelle più diffuse

Vengono considerate un frutto tipicamente autunnale, ma in realtà, guardando i banchi del mercato, vedrete che le pere sono presenti praticamente tutto l’anno, con diverse tipologie in base alla stagionalità. E per ognuna c’è un abbinamento succulento. Per alcune varietà se ne preferisce l’uso a crudo, mentre per altre, dalla consistenza più soda, viene consigliata la cottura al forno, come la classica torta di cioccolato e pere, o l’utilizzo in ricette salate, come il risotto o pietanze a base di carne di maiale, dove il contrasto con la dolcezza del frutto rende perfetto l’accostamento. Oggi vorrei parlarvi delle diverse varietà partendo proprio da quelle autunnali, suggerendovi anche l’utilizzo migliore per le vostre ricette.

La Conference

pere conference
Letterberry/shutterstock.com

È la più classica, sia per forma sia per colore, tra le pere in commercio. La si trova al mercato da settembre a maggio. La buccia spessa la rende resistente alla manipolazione mentre la polpa soda, dolce e succosa, ma dal retrogusto leggermente acidulo, è perfetta sia per le ricette dolci che per quelle salate.

​La Kaiser

pere kaiser
TTL media/shutterstock.com

Buccia marrone, a volte tendente al color ruggine, forma panciuta con un peso che può superare i 200 grammi, polpa succosa, soda e croccante che resiste alle alte temperatura: queste sono le caratteristiche principali della pera Kaiser, una varietà importata dalla Francia, che si trova da fine agosto alla primavera inoltrata. Ottima anche cruda, la sua consistenza la rende particolarmente adatta alle cotture in forno, nelle torte, nello strudel salato o nella composta al vino rosso.

L’Abate

pere abate
Gorenkova Evgenija/shutterstock.com

Scoperta dall’abate Fetel, da cui prende il nome, verso la metà del XV secolo, oggi è una delle più utilizzate in Italia, che ne è diventata il principale produttore. Presente sulle tavole da settembre a maggio, la sua caratteristica è la forma allungata e la buccia verde chiaro, con venature screziate che vanno dal giallo al marrone. La polpa è bianca, succosa e leggermente granulosa con un sapore agrumato che ben si sposa con i formaggi, nei risotti e nelle torte. Volete un suggerimento? Provatela a utilizzarla per farcire la crostata.

La Decana

Da novembre ad aprile al mercato si trova anche la Decana, chiamata anche Decana del Comizio, una tipologia di pera che arriva dalla Francia all’inizio dell’Ottocento. Dalla forma tondeggiante, buccia giallo-verde, polpa succosa e compatta, questa pera è perfetta per preparare le confetture e i succhi di frutti. Se volete provare una piccola golosità, preparate queste nuvole di ricotta con zabaione e pere.

La Rosada

Arriva in autunno e la si trova fino all’inizio della primavera, ha la forma tonda, il colore che vira tra il giallo, il rosso e il rosato, con piccolissime macchioline. La polpa soda, bianca e succosa è molto compatta e per questo la pera Rosada è adatta all’utilizzo in ricette di crostate e nelle torte a base di pere e cioccolato.

Passa Crassana

pera passa crassana
Lunov Mykola/shutterstock.com

Tipica dei mesi invernali la pera Passa Crassana, si trova da ottobre fino ai primi di marzo al massimo. La forma è arrotondata, la buccia spessa, verde e tendente al giallo con punte color ruggine. La polpa è granulosa, aromatica e ben soda tanto da renderla perfetta per la cottura al forno, oltre che il consumo a crudo.

La Williams

pere williams
Real PIX/shutterstock.com

Con l’arrivo del caldo sui banchi del mercato arrivano le pere Williams, la cui permanenza dura fino oltre Natale. Scoperta alla fine del ‘700 in Inghilterra, è ormai coltivata in Italia da moltissimo tempo. Ha una forma tondeggiante e ne esistono due tipi: una con la buccia verde chiara, tendente al giallo e tipicamente estiva, risulta ottima se consumata a crudo o nella preparazioni di macedonie, frullati e cocktail. Molto simile per forma e dimensione, la Williams rossa ha un colore  più intenso mentre la consistenza della polpa è molto simile, succosa e leggermente granulosa. Se volete assaporarla cotta, cucinate un piatto a base di carne di maiale accompagnato da questo tipo di pera, oppure provate a cuocerla con mascarpone e zabaione.

La Coscia

pera coscia
Olha Zaitseva/shutterstock.com

È la pera estiva per eccellenza, coltivata in particolare nelle regioni centro-meridionali. Di piccole dimensioni, pesa meno di 100 g, ha la buccia tra il giallo e il rosso. La polpa è succosa, zuccherina e granulosa, dal sapore intenso, è gustosa consumata fresca, abbinata a un tagliere di formaggi.

La Santa Maria

Dall’incrocio tra la pera Williams e Coscia nasce la Santa Maria, una varietà che si trova al mercato da fine luglio ad ottobre. Coltivata principalmente in sud Italia, dove il caldo le permette di dare il meglio di sé, questa pera ha una forma tondeggiante e la buccia gialla con piccole macchie verde scuro. La polpa bianca e fine fa sì che sia consumata più a crudo che in preparazioni al forno dolci e salate.

Pera Guyot

Come la Santa Maria è una pera estiva, viene anche detta Williams Precoce, per la sua somiglianza con la pera più famosa. Coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, la Guyot pesa poco meno di 200 grammi, ha una buccia gialla e una polpa granulosa, succosa e zuccherina perfetta per il consumo a crudo in macedonie e smoothies.

Prima di lasciarvi, facciamo un riassunto delle varietà appena viste, ordinate in base alla loro stagionalità, grazie alla nostra infografica!

Conoscevate tutte queste varietà di pere? E vi è mai capitato di utilizzarle per le preparazioni salate, magari abbinate a un risotto o a piatti a base di carne, oltre che a gustarle a crudo a fine pasto? Scriveteci e fateci sapere come le utilizzate.

 

Ultimi articoli

Ultime ricette

Iscriviti alla newsletter

Risparmia tempo, assapora il meglio

    Questo sito è protetto da reCAPTCHA, il suo utilizzo è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

    Ho preso visione dell'informativa privacy e presto il consenso alla ricezione della newsletter. (obbligatorio)

    Desidero ricevere informazioni relative a offerte, prodotti e servizi dei partner commerciali de Il Giornale del Cibo.

    Vuoi ricevere i nostri Ebook?

    Compila il form e iscriviti alla newsletter per scaricare gli Ebook esclusivi de Il Giornale del Cibo
    Cerca

    Company

    Contenuti

    Servizi

    Scopri anche

    Seguici

    Company

    Contenuti

    Servizi

    Scopri anche

    Seguici

    Conoscere

    Scoprire

    Gustare