La cultura gastronomica dell’Italia è un mondo in continua evoluzione, infatti sempre maggiore attenzione viene rivolta al cibo e ai metodi di preparazione. Ecco perché, oltre al piacere di sperimentare materie prime eccellenti ed abbinamenti particolari, si dà molta importanza anche ai vari procedimenti di cottura delle pietanze. Un strumento molto richiesto nel mercato negli ultimi tempi è la vaporiera, della quale vogliamo raccontarvi tutte le tipologie, le differenze e le tecniche per la cottura a vapore. Tutto quello che c’è da sapere sulla vaporiera.
Cottura a vapore: tutti i vantaggi
La cottura a vapore utilizza l’acqua come mezzo per cuocere un alimento, senza che venga a contatto con l’alimento, come avviene invece per la bollitura. In questo modo le pareti cellulari dell’alimento non vengono aggredite dal liquido ad alte temperature e si evita la dispersione del contenuto di vitamine e sali minerali oltre che delle proprietà salutari. Cuocendo a vapore, infatti, il cibo si ammorbidisce a poco a poco, trattenendo tutte le qualità presenti: si pensi che al massimo il 4 o 5 % di queste sostanze possono essere disperse con una vaporiera, a fronte del 40-70 % di nutritivi persi con la bollitura classica. In più con il vapore l’alimento mantiene inalterato il suo profumo ed il suo sapore, cosa ben più difficile da ottenere quando lo immergiamo nell’acqua bollente.
Cosa cuocere a vapore
Con la vaporiera possiamo cuocere tantissimi alimenti ma quelli più indicati sono sicuramente le verdure che grazie a questo tipo di cottura ci garantiscono un pieno di vitamine e nutrienti salutari. Anche la carne può dare buoni risultati di sapore, specialmente quella bianca, oppure il pesce che può essere cotto sia intero che a tranci, rimanendo morbido e pieno di gusto. Inoltre è possibile cuocere a vapore anche i frutti di mare ed i molluschi e perfino le uova. Per finire tutti i cereali vengono molto bene se cotti a vapore, soprattutto il riso che mantiene tutte le sue preziose qualità nutritive ed il suo gusto aromatico.
Vaporiera: tipologie e differenze
Vaporiera elettrica
La vaporiera elettrica si può considerare un vero e proprio elettrodomestico. Si tratta di un apparecchio formato da una base serbatoio in cui mettere l’acqua ed una serie di cestelli che si possono impilare, riuscendo così a cuocere più alimenti contemporaneamente, risparmiandotempo. Esistono diversi modelli di vaporiera elettrica composti da un numero variabile di cestelli con diverse capienze, pertanto è opportuno scegliere l’elettrodomestico in base alle esigenze della vostra cucina. Un grande vantaggio di questa vaporiera è dato dal fatto che i cestelli sono trasparenti e ci permettono di controllare la cottura più facilmente, in più le varie parti dell’elettrodomestico possono essere lavate in lavastoviglie. Alcuni modelli prevedono una vaschetta dove inserire spezie ed aromi per insaporire i vostri piatti.
Vaporiera a gas
Esiste anche la vaporiera a gas, si tratta di una pentola su cui possono essere impilati dei cestelli in acciaio oppure in vetro, il principio di cottura è lo stesso dei cestelli a vapore, l’acqua viene inserita nella pentola di base e il vapore salendo cuoce gli alimenti sovrastanti. I vantaggi sono il poter cuocere più alimenti insieme, controllare visivamente la cottura se i contenitori sono in vetro e la facilità di pulizia.
Vaporiera da microonde
Per finire, in commercio si trova anche la vaporiera da microonde, una particolare pirofila dove poter sfruttare i vantaggi della cottura a vapore anche con il microonde di casa. Il rischio di è quello di non riuscire ad eseguire una perfetta cottura a vapore, per via del microonde. In questo caso, infatti, si rischia di annullare tutti i benefici della cottura a vapore.
Alternative alla vaporiera: come cuocere a vapore
Se in casa manca la vaporiera, il metodo più semplice è utilizzare un cestello a vapore, ovvero un cesto per cuocere le pietanze che può essere in acciaio oppure di bambù. I cestelli a vapore si trovano in vari formati, alcuni universali che si adattano alle normali pentole di casa, altri invece vengono venduti in coordinato alla pentola della dimensione esatta per il cesto. Per cuocere a vapore vi basterà mettere l’acqua o il brodo nella pentola, a seconda del tipo di ricetta che state preparando e sovrapporre il cestello, chiudendolo con il proprio contenitore e facendo attenzione che l’acqua non venga a contatto diretto con l’alimento. Per quanto riguarda la pulizia di questi accessori, il cestello in bambù necessita di qualche accorgimento, poiché non può andare in lavastoviglie e deve essere lavato con prodotti naturali come bicarbonato o limone, e asciugato perfettamente. Il cestello in acciaio invece può essere lavato tranquillamente con il sapone ed alcuni modelli anche nella lavastoviglie. Lo svantaggio più grande di questa vaporiera è il fatto che possiamo cuocere una sola pietanza alla volta e per controllare la cottura dobbiamo per forza aprire il coperchio, abbassando così la temperatura nel cesto e allungando di poco i tempi.
I costi delle vaporiere
La vaporiera maggiormente costosa è quella elettrica in quanto è un vero e proprio elettrodomestico con vari accessori ed un funzionamento completo. Una via di mezzo è la vaporiera a gas, trattandosi di una pentola d’acciaio sicuramente il costo è minore rispetto ad un elettrodomestico. Poi ci sono i cestelli a vapore, sia quelli di acciaio che quelli in bambù, i quali hanno un costo minimo che si aggira attorno ai 30 euro massimo. Ed infine il prezzo più basso è quello della vaporiera da microonde, formata da contenitori facilmente reperibili e lowcost.
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