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Utensili da cucina: quali materiali è meglio scegliere?

 

 

 

La scelta degli utensili da cucina non andrebbe mai trascurata, e prima dell’acquisto è importante considerare l’usabilità, la durevolezza e la salubrità di tutto ciò che viene a contatto coi cibi. Negli ultimi anni, peraltro, nelle nostre case sono entrati nuovi strumenti, che non sempre vengono utilizzati idoneamente, come abbiamo visto nel nostro approfondimento sul silicone per alimenti. Dopo aver analizzato sul piano tecnico e pratico molti degli oggetti che adoperiamo quando siamo ai fornelli, questa volta ci occuperemo degli utensili da cucina e dei materiali da preferire, con particolare attenzione per gli oggetti per mescolare, prelevare e servire gli alimenti.

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Utensili da cucina: materiali e strumenti da conoscere

Mestoli, cucchiai, schiumarole, pale forate, pinze, molle e servispaghetti: tutti noi in casa abbiamo almeno uno di questi utensili da cucina, ma chi ama cimentarsi ai fornelli in genere li possiede tutti o quasi. Per un acquisto e un utilizzo consapevole, quindi, è utile saperne di più sui materiali coi quali sono realizzati, per evitare pratiche scorrette, pericolose o potenzialmente nocive e per mantenerli in modo idoneo rispetto alle loro caratteristiche. Allo scopo di analizzare tutti gli aspetti da valutare, e sulla falsariga del nostro approfondimento coi consigli per scegliere le padelle migliori, procederemo trattando i singoli materiali, considerandone vantaggi, svantaggi e peculiarità.

Utensili da cucina in legno

utensili cucina legno
Svetlana Cherruty/shutterstock.com

Per realizzare utensili da cucina – tipicamente cucchiai e spatole – il legno è il materiale più tradizionale, il cui uso, antico quanto la civiltà, risulta tuttora molto diffuso e in ripresa. La tendenza che spinge verso il recupero di essenze di origine naturale, infatti, favorisce anche l’utilizzo di strumenti di faggio, rovere, pioppo, teak, ulivo o bambù. Nella pratica, gli oggetti di legno hanno il vantaggio di non segnare o rovinare le superfici dei tegami – siano esse di metallo, antiaderenti o vetrificate – oltre a essere indeformabili, a non condurre il calore e ad avere un fascino e un valore estetico superiore rispetto ai materiali sintetici.

Tuttavia, questi utensili accusano il deterioramento dovuto soprattutto all’umidità, che favorisce lo sviluppo di batteri e muffe, un problema che non grava solo sui taglieri. Gli oggetti di legno, infatti, richiedono il lavaggio a mano e un’asciugatura accurata e rapida, oltre a un ricambio abbastanza frequente, per evitare il rilascio di piccole schegge e frammenti nei cibi. Dopo l’utilizzo, specialmente in autunno e in inverno, per favorire l’asciugatura è utile non riporre immediatamente gli oggetti, lasciandoli per alcune ore fuori dai cassetti dei pensili. Quando cucchiai e spatole di legno iniziano a scurirsi e a presentare solchi e abrasioni evidenti, dobbiamo provvedere a sostituirli, perché, oltre a disperdere piccoli detriti, queste fessure facilitano la proliferazione batterica. Per lo stesso motivo, questo materiale è poco adatto al contatto diretto con la carne cruda e i prodotti che rilasciano molti succhi, inoltre, assorbe facilmente gli odori delle preparazioni.

Utensili da cucina in alluminio

Lesterman/shutterstock.com

Questo metallo, assai diffuso nella fabbricazione delle padelle, è meno impiegato nel campo degli utensili da presa e da mescolatura, anche se in commercio si possono trovare schiumarole in alluminio, soprattutto se di grandi dimensioni e destinate alla ristorazione professionale. Tra i vantaggi, si fa registrare innanzitutto il peso specifico contenuto, mentre fra i punti deboli per gli oggetti da tenere in mano, viceversa, va segnalata la caratteristica che rende questo metallo ottimo per la tegameria, ovvero la conduzione del calore. L’alluminio, inoltre, è più fragile del ferro e dell’acciaio e può segnarsi e piegarsi abbastanza facilmente, ma soffre anche il contatto prolungato con le sostanze acide – come il pomodoro, l’aceto e il succo di limone – e i lavaggi in lavastoviglie.

Utensili da cucina in rame

Ancora più rari sono gli utensili di rame, oggi utilizzato per realizzare pentolame costoso e di grande pregio, e in passato maggiormente diffuso nelle cucine. L’estrema conducibilità di questo metallo, infatti, lo rende eccellente per cuocere, ma ben poco adatto per gli oggetti da presa, a meno che non si tratti di produzioni che pongano in primo piano il valore estetico. Gli utensili di rame durano molto a lungo, grazie alla possibilità di essere ristagnati all’interno – specialmente se si tratta di pentole e tegami – e lucidati all’esterno. Questo metallo, però, si macchia facilmente e necessita di una manutenzione curata. Per pulirlo vanno evitati i detergenti aggressivi, preferendo invece il metodo tradizionale che prevede lavaggi a mano con aceto e sale. Inoltre, bisogna scongiurare assolutamente la formazione di ossido, noto col nome di verderame, tossico e usato in agricoltura come pesticida.

Utensili da cucina in acciaio inox


Africa Studio/shutterstock.com

Fra i materiali metallici, il più adatto e di gran lunga maggiormente utilizzato per produrre utensili da presa è certamente l’acciaio inossidabile, che in realtà è una lega: al noto codice 18/10 corrisponde il 18% di cromo e il 10% di nichel. Sicuro, resistente, indeformabile e pressoché eterno, l’inox si può lavare in qualsiasi modo e non teme la lavastoviglie.

Pur conducendo il calore verso l’impugnatura, non lo fa con la stessa rapidità e intensità del rame e dell’alluminio, anche se questo inconveniente può essere facilmente risolto con manici rivestiti in plastica o legno. L’unico eventuale difetto degli strumenti di acciaio inossidabile è legato ai danni che possono provocare alle superfici del pentolame, non a caso sono sempre sconsigliati se si usano tegami antiaderenti, con superfici vetrificate o realizzate in metalli più fragili, come l’alluminio. Gli utensili d’acciaio sono più costosi di quelli costruiti conin molti dei materiali che stiamo prendendo in considerazione, ma la durabilità e la praticità d’uso li rendono un’ottima opzione d’acquisto.

Utensili da cucina in terracotta, porcellana e vetro

Gli utensili di terracotta e porcellana sono poco diffusi e utilizzati soprattutto per servire in tavola, oppure abbinati a determinati recipienti dello stesso materiale. Analogamente, gli oggetti di vetro sono da preferire solo per fini estetici, in quanto scontano un’estrema fragilità e una scarsa praticità d’uso.

Utensili da cucina in nylon

Africa Studio/shutterstock.com

Per economicità e usabilità, il materiale attualmente più popolare per realizzare utensili da cucina è sicuramente il nylon, una particolare plastica per alimenti resistente al calore, che può essere colorata e avere anche un aspetto gradevole.

Negli ultimi anni, tuttavia, sono cresciuti i timori sulle sostanze nocive che questi oggetti possono rilasciare, in particolare le ammine aromatiche e la formaldeide. Questi effetti collaterali – associati soprattutto a produzioni extraeuropee di scarsa qualità – hanno spinto la Commissione europea a fissare, con il Regolamento 10/2011, parametri rigidi per oltre 930 sostanze autorizzate, verificati con controlli a campione.

Come abbiamo visto nella nostra intervista sui sacchetti per la cottura sottovuoto, ad ogni modo, sembra impossibile evitare totalmente il trasferimento di materie organiche nei cibi, pur trattandosi di quantità al di sotto dei limiti legali. Peraltro, restano da approfondire gli effetti di accumulo nel tempo.

In linea generale, comunque, anche se il nylon può resistere alle alte temperature, è sempre meglio limitare il più possibile il contatto con le fonti di calore. Queste plastiche, inoltre, possono segnarsi abbastanza facilmente, e quando appaiono usurati o deformati gli oggetti dovrebbero essere sostituiti.

Utensili da cucina in silicone

Alchemia/shutterstock.com

Analogamente, il successo commerciale del silicone è dipeso dall’economicità, dalla leggerezza, dalla flessibilità e dalla praticità d’utilizzo, unite a un aspetto accattivante, con colori spesso sgargianti. Utilizzato soprattutto per realizzare spatole e pennelli, è facile da pulire, resistente al calore e agli sbalzi di temperatura, anche se non mancano i dubbi relativi alla sicurezza, come abbiamo visto in un nostro approfondimento. Il settore specifico di questi materiali, peraltro, non è ancora pienamente normato.

Quando si acquistano questi oggetti, come per tutte le plastiche, è fondamentale seguire le istruzioni d’uso e scegliere produzioni affidabili in silicone platinico – utilizzato anche in chirurgia – con attestati di sicurezza europei. Al primo utilizzo, inoltre, è consigliabile eseguire un lavaggio in acqua calda o in lavastoviglie, per evitare eventuali rilasci che potrebbero ricadere sugli alimenti. Il silicone, infine, non deve mai entrare a contatto con fonti di calore dirette, coltelli e oggetti abrasivi o appuntiti.

Utensili da cucina: quali materiali scegliere?

Alla luce delle considerazioni appena presentate, possiamo proporre alcuni consigli per l’acquisto e l’utilizzo degli utensili da cucina.

  1. Non esiste un materiale in assoluto migliore rispetto agli altri, ed è fondamentale scegliere gli strumenti in base alle necessità dettate dalle diverse preparazioni. Se utilizzati correttamente, tutti i materiali citati sono da considerare sicuri.
  2. Allo stesso modo, non va trascurata la manutenzione, a maggior ragione se gli utensili sono realizzati con elementi dalle particolari fragilità.
  3. Per le esigenze comuni di una famiglia, si possono suggerire mestoli e schiumarole in acciaio, mentre per pale forate, molle, pinze e servispaghetti – che più facilmente entreranno in contatto con stoviglie antiaderenti – risulta più idoneo il nylon, sempre di qualità e usato con attenzione. Il legno, invece, resta un’alternativa valida e versatile per i cucchiai, le spatole e gli strumenti per mescolare.

 

E voi quali materiali preferite per i vostri utensili da cucina?

 

Fonti:

Regolamento (UE) 10/2011
Tescoma
Risolì

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