Luoghi mozzafiato, esperienze memorabili e culture da scoprire. Questi sono gli ingredienti che, anno dopo anno, caratterizzano sempre di più il turismo in Italia e in Europa. Non sorprende, dunque, come di pari passo stia crescendo anche il turismo enogastronomico, ovvero tutto l’insieme di attività e strutture ricettive che permettono non soltanto di esplorare il territorio, ma anche di assaggiarne e degustarne le tipicità. Il vino è l’area trainante e si conferma, anche nel 2023, un fattore insostituibile. Ma quali sono le zone d’Europa più attrattive per i wine lovers? Una ricerca dell’agenzia di viaggi weloveholidays non lascia spazio a dubbi: il Paese perfetto è proprio l’Italia.
Produzione, eventi e qualità: ecco perché l’Italia è al top per il turismo del vino
Un appassionato di vino non ha che l’imbarazzo della scelta di fronte alle opportunità di esplorazione enoturistica in tutta Europa. Dalle colline toscane ai vigneti di Bordeaux, per citare due dei luoghi indissolubilmente legati al vino nell’immaginario collettivo, sono tantissime le mete da scegliere per le vacanze.
L’agenzia di viaggi weloveholidays ha realizzato un’indagine per comprendere, tra i Paesi europei, quali fossero i migliori per trascorrere la villeggiatura a tema vitivinicolo. La valutazione è partita dall’individuazione di 6 fattori chiave:
- la superficie dedicata alle vigne
- il consumo di vino
- la produzione
- il numero di wine festival
- i Decanter World Wine Awards, ovvero il numero totale di vini premiati per ogni regione nel 2021
- il numero totale di vini elencati per ogni area sul portale Vivino con valutazione media superiore a 4,2 su 5.
Un mix di fattori che tiene in conto della storicità della tradizione vitivinicola, ma anche della capacità di distinguersi a livello europeo delle aziende.
L’analisi dei dati premia proprio l’Italia che conquista il primo posto superando la Spagna e la Francia come meta attrattiva per quella che viene chiamata “Winecation”. Tra gli elementi che spiegano la vittoria l’ampissima quantità di regioni vinicole – in Italia sono presenti 341 vini DOC e 78 vini DOCG. Ma anche la produzione di vino di gran lunga più sostanziosa e la presenza di ben cinque festival del vino: dall’Ardesio DiVino Wine Festival di Bergamo a StraGusto a Trapani, passando per le proposte toscane come l’Expo del Chianti Classico a Greve in Chianti al festival Boccaccesca di Certaldo, sempre in provincia di Siena.
Il secondo posto di questa classifica è occupato dalla Spagna grazie alla più ampia superficie di territorio destinata alla viticoltura. La caratteristica più interessante dei vini spagnoli – dai Crianza ai Gran Reserva Rioja – è la contaminazione tra vigneti antichi e tecniche moderne.
Sul terzo gradino del podio di colloca la Francia. Gli appassionati di vino ameranno la zona di Bordeaux, dove vengono prodotti alcuni tra i vini rossi migliori al mondo, e i castelli disseminati in tutte le campagne francesi.
L’Italia è meta dell’enoturismo anche dall’estero
Dalla Toscana al Piemonte al Veneto alla Puglia, in ogni Regione d’Italia il wine lover troverà aziende da conoscere, DOC da scoprire e vini nuovi da assaggiare. Ciò che ci aspetta in questa estate 2023 è una crescita dell’arrivo di turisti anche dall’estero. Secondo una stima di CNA Turismo e Commercio, infatti, saranno 10 milioni i vacanzieri che sceglieranno esperienze e ferie a tema “vino” e di questi 3 milioni saranno stranieri. In particolare, si stima che arriveranno principalmente da Francia, Germania, Regno Unito e Austria, con una rilevante fetta di persone da Stati Uniti e Giappone.
Ciò che colpisce è come il picco di arrivi sia previsto nelle settimane della vendemmia. Sempre più turisti, italiani e stranieri in egual misura, desiderano essere coinvolti in questa delicatissima fase. Rispondendo a questa richiesta, sempre più aziende propongono attività di raccolta manuale dell’uva con finalità turistiche e didattiche.
[elementor-template id='142071']Un’opportunità per il Made in Italy
Tuttavia non è la sola opzione proposta all’enoturista. La vendemmia è il clou, ma vengono offerte anche visite alle cantine, assaggi, degustazioni, pratiche esperienziali e attività extra.
Secondo i dati raccolti dal Wine Monitor di Nomisma, l’ospitalità nelle aziende si affianca a proposte legate al benessere, alla ristorazione, allo sport, al cicloturismo e agli eventi culturali. La sfida è proprio unire la promozione enogastronomica con il territorio e le sue peculiarità: il vino è l’elemento di attrazione del turista che, tuttavia, è pronto a scoprire molto di più, dalle tradizioni locali alle perle di artigianato, dai paesaggi più insoliti fino alle mete più turistiche. Dall’azienda al territorio e viceversa, questo flusso di comunicazione può fare la differenza per intercettare tutte quelle opportunità di mercato che il turismo enogastronomico può esprimere.
Proprio la comunicazione resta un tasto dolente, secondo la ricerca, manca ancora una cartellonistica appropriata, per esempio. Allo stesso tempo, è fondamentale potenziare il digitale e destagionalizzare questa tipologia di turismo. Del resto, i wine lovers, infatti, sono turisti che ricercano una vacanza “attiva” che non risponde necessariamente ai periodi tradizionali di villeggiatura. L’azienda e il vino sono il punto di partenza per un’esplorazione a 360° del territorio tra arte, cultura e paesaggio. Un elemento in più che, guardando al futuro, potrebbe permettere all’Italia di consolidare il suo primato europeo.
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