A Bologna, ha riaperto la storica Trattoria “Corte Galluzzi”, ma con una nuova gestione che punta a riscoprire e proporre ricette antiche e dimenticate della tradizione bolognese. Il ristorante si trova in una corte del XIII secolo, dopo un’importante ristrutturazione, riporta in vita un luogo carico di storia che ben si presta a fare da cornice a una cucina autentica di una volta. Nei prossimi paragrafi vi sveleremo tutte le ricette che la Trattoria “Corte Galluzzi” ha riportato in vita. Siete curiosi di scoprire quali piatti storici sono tornati a tavola? Continuate a leggere!
Viaggio nella cucina bolognese di un tempo
La nuova gestione, supportata dallo storico della gastronomia Luca Cesari, ha creato un menù che rende omaggio alla cucina bolognese di una volta, riscoprendo piatti che ormai non si trovano più nei ristoranti e proponendo anche idee tratte dal celebre ricettario di Pellegrino Artusi, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, del 1891. Grazie alla meticolosa ricerca storica e alla fedeltà alle preparazioni originali, la trattoria regala ai suoi ospiti un viaggio affascinante nei sapori del passato e riporta in vita piatti che raccontano storie e tradizioni ormai dimenticate.
Il menù artusiano
La riscoperta dei sapori continua con un omaggio a Pellegrino Artusi. Il menù, infatti, offre un’intera sezione dedicata alle sue celebri ricette con dettagliate descrizioni di ogni pietanza, spesso corredate dal numero della ricetta di riferimento tratto dalla “bibbia” artusiana. Il ragù bolognese, ad esempio, viene presentato nella sua versione originale, senza pomodoro, con vitello e pancetta. Le tagliatelle verdi o i maccheroni sono mantecati nel Parmigiano prima di incontrare la salsa. E ancora, troviamo, il fricandò di vitello, lardellato con prosciutto crudo e cotto in casseruola con brodo di manzo, la frittata con la sgarbazza (i gambi dei cipollotti) e le zucchine al forno con besciamella.
Antipasti tradizionali
Il menù della Trattoria “Corte Galluzzi” inizia con una selezione di antipasti che riportano alla memoria la genuinità e i sapori della cucina contadina bolognese. Ogni piatto è stato scelto con cura per rispettare le radici culinarie e per far assaporare agli ospiti le ricette di un tempo.
Tra gli antipasti, si trovano piatti come il tonno con fagioli e cipolla, un classico della cucina contadina e piatto forte della storica Trattoria Lamma, chiusa dagli anni Ottanta. I calzagatti, bastoncini di polenta mista a fagioli serviti con squacquerone o verdure saltate, rappresentano un’altra delizia contadina riproposta con cura. Le crescentine accompagnate da salumi e formaggi selezionati offrono un inizio ghiotto e nostalgico.
[elementor-template id='142071']La regina della cucina bolognese: la pasta fresca
Dopo gli antipasti, il viaggio culinario prosegue con la protagonista della cucina locale: la pasta fatta in casa. Simbolo della tradizione, la pasta fresca è protagonista dei primi piatti. La gramigna con la salsiccia, preparata con besciamella anziché panna, i maccheroni conditi col friggione, uno stufato di cipolla e pomodoro, e le strettine, tagliatelle un po’ più sottili con Parmigiano, prosciutto crudo, scalogno e pepe, sono solo alcune delle proposte che hanno reso celebre la cucina bolognese.
Viaggio nella tradizione delle ricette artusiane
Tra i secondi piatti, si trovano classici come carne alla brace, braciole di castrato, fegato in rete e la classica tagliata, oltre a piatti artusiani come la cotoletta di vitello alla bolognese senza osso e i cannelloni di magro. Ogni piatto è descritto in dettaglio, spesso accompagnato dal numero di riferimento della ricetta tratto dal celebre libro di Artusi, come ad esempio il pollo dorato, ricetta n°205, con coscia di pollo impanata e fritta. Dalla brace passano anche piatti come gli uccelletti scappati e il fricandò di vitello, ricetta n°255, un morbido arrosto di vitello steccato con prosciutto crudo e cotto in casseruola con brodo di manzo.
Un dolce finale
Dai secondi piatti passiamo a un dolce epilogo: i dessert della Trattoria Corte Galluzzi, altrettanto ricchi di storia e tradizione. Tra le proposte spiccano la pizza napoletana dolce (ricetta n° 609), una crostata di crema, ricotta e mandorle, e la zuppa inglese preparata senza cioccolato, ma con sola crema gialla alternata a savoiardi all’alchermes, il tutto guarnito con della confettura. Altri dolci sono il tiramisù, gelato di crema con amarene, tagliatelle fritte cotte a nido e condite con succo d’arancia e frittelle di riso (ricetta n°179). Questi dolci fanno concludere il pasto con un tocco di nostalgia, riportandoci ai sapori dimenticati della Bologna di un tempo.
La Trattoria Corte Galluzzi riporta in vita ricette dimenticate con un’attenzione meticolosa ai dettagli storici. Grazie alla collaborazione con lo storico della gastronomia Luca Cesari e alla passione dei nuovi proprietari, questo locale torna a celebrare la cucina tradizionale di un tempo in un ambiente pieno di fascino e carico di storia.
Riscoprire i sapori del passato non solo ci permette di gustare piatti autentici, ma ci connette anche con le radici culturali della nostra cucina. Conoscete altre trattorie in Italia che hanno intrapreso un viaggio simile nella proposta culinaria? Raccontateci le vostre esperienze e dove i sapori di una volta continuano a vivere.
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