Nel settore alimentare, su più livelli, si cerca costantemente di minimizzare la contaminazione degli alimenti, manipolando e conservando tutto in modo adeguato. Generalmente, le principali cause di intossicazione sono dovute allo sviluppo di microrganismi pericolosi, a causa, ad esempio, di una scorretta conservazione dell’alimento, di una non adeguata manipolazione del prodotto, di un erroneo trattamento termico o, ancora, del passaggio da caldo a freddo in tempi non corretti. Ma è possibile che il cibo possa essere anche una fonte di trasmissione di infezioni dovute alla presenza di parassiti, come il toxoplasma. In questo articolo, poniamo l’attenzione sulla toxoplasmosi, vedendo quali sono le cause, i rischi per la salute, e soprattutto cosa non mangiare e come si può gestire e prevenire la probabilità di contrarre l’infezione.
Cosa sono i parassiti?
Per capire meglio che cos’è il toxoplasma e cosa causa l’infezione toxoplasmosi, la malattia che si sviluppa con l’ingestione di questo parassita, descriviamo brevemente cosa sono i parassiti e come si possono suddividere.
I parassiti sono organismi di origine animale o vegetale il cui metabolismo dipende, per tutto o per parte del suo ciclo vitale, da un altro organismo vivente, detto “ospite”, con il quale è associato più o meno intimamente, e sul quale ha effetti dannosi. Sono suddivisi in:
- ectoparassiti, quelli che vivono sull’organismo ospite, mai al loro interno;
- endoparassiti, cioè che vivono all’interno dell’ospite, come il toxoplasma.
Le malattie provocate dai parassiti sono dette parassitosi. Le fonti di infezione possono essere molteplici, ma la maggior parte delle parassitosi intestinali dell’uomo sono dovute al consumo di cibo contaminato da animali.
Toxoplasmosi: cos’è e quali sono le cause?
Come abbiamo anticipato, la malattia toxoplasmosi è dovuta all’infezione provocata da un parassita, nello specifico del Toxoplasma gondii. Le parassitosi trasmesse dall’animale all’uomo vengono dette “zoonosi”, e la toxoplasmosi rientra proprio tra quelle infezioni più comuni che si veicolano dall’animale all’essere umano, in particolare dai gatti. Tuttavia, le cause possono essere anche l’ingestione di alimenti di origine animale, come carne cruda di ovini, caprini e suini, oppure di vegetali contaminati dalle feci del gatto.
I rischi della toxoplasmosi
Questo parassita è tra i più diffusi al mondo, e la toxoplasmosi, generalmente, se contratta da persone sane, con un sistema immunitario forte, non causa sintomi preoccupanti. Anzi, in alcuni casi, succede che si contrae l’infezione senza neanche accorgersene. Ad ogni modo, tra i principali sintomi che possono manifestarsi, si notano:
- dolori muscolari;
- mal di gola;
- rigonfiamento dei linfonodi;
- febbre;
- stanchezza.
Tutti sintomi simil-influenzali, che vengono gestiti e superati tranquillamente da soggetti in salute. I pericoli maggiori, come riportato da più fonti scientifiche e anche nel portale epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità, insorgono nelle persone immunodepresse e nelle le donne in gravidanza: il parassita infatti passa dalla placenta al feto, causando la possibilità di aborto o ritardi mentali nel bambino. Le donne in dolce attesa, tuttavia, vengono avvertite prontamente dal proprio medico riguardo a questo pericolo.
Toxoplasmosi: cosa non mangiare? I cibi che veicolano l’infezione
Come già detto nel paragrafo precedente, la zoonosi da Toxoplasma gondii si trasmette dall’animale all’uomo. In particolare, il gatto – nello specifico, le feci – sono il principale serbatoio di questo parassita. Al di là della possibile infezione che si può contrarre attraverso il gatto “infetto”, per l’uomo l’altra fonte di contaminazione è proprio il cibo, e adesso vediamo insieme una serie di alimenti che possono essere veicolo per il parassita:
- carni crude o poco cotte;
- i salumi o gli insaccati con una stagionatura inferiore a un mese;
- le verdure e la frutta non lavate in modo adeguato;
- gli ortaggi crudi e non lavati.
- latte crudo.
Questi alimenti sono da “evitare”, perché il parassita potrebbe trovarsi all’interno dell’animale ospite. Inoltre, carenti pratiche di igiene durante la trasformazione, manipolazione o stoccaggio dell’alimento fanno sopravvivere il toxoplasma nel prodotto, che in seguito sarà trasmesso all’uomo. Gli ortaggi, la frutta e la verdura invece, in particolare se provenienti da un orto privato, sono esposti al passaggio di gatti e altri animali e, quindi, possibili intermediari nella veicolazione dell’infezione.
Oltre alle fonti dirette, il parassita si può trasmettere in seguito a una contaminazione crociata degli alimenti, come abbiamo visto nell’articolo sul lavare o meno la carne di pollo prima di cuocerla. Molte volte capita, infatti, che venga usato lo stesso coltello per tagliare la carne e il pesce crudo, senza prima però averlo lavato bene, oppure di posare sullo stesso piano d’appoggio più matrici alimentari di diversa origine, senza aver disinfettato la zona.
5 azioni per prevenire la toxoplasmosi
In merito alla trasmissione animale-uomo, il consiglio rimane quello di evitare il contatto diretto con le feci dei gatti nella pulizia della lettiera, assicurandosi sempre di lavare bene le mani. Mentre, per quanto riguarda l’ingestione dei cibi sopra descritti, la prevenzione alla toxoplasmosi passa attraverso una serie di azioni che possiamo mettere in campo in cucina quotidianamente:
- cuocete i cibi: è bene consumare gli alimenti sopra descritti sempre ben cotti e mai crudi, perché il calore uccide il parassita;
- lavate frutta e verdura con il bicarbonato o prodotti a base di cloro;
- non bevete latte crudo e assicurarsi sempre che abbia subito il trattamento termico obbligatorio per legge a 48° C, o preferire il latte pastorizzato.
- igienizzate costantemente e in modo appropriato gli utensili, i piani d’appoggio, il lavabo o qualsiasi cosa che entra a contatto con alimenti crudi o con frutta e verdura ancora da lavare, per ridurre i pericoli di una contaminazione indiretta.
Spero che questi consigli vi siano stati utili! Eravate a conoscenza dei rischi della toxoplasmosi e delle cose da fare in cucina per evitare la contaminazione?