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La torta setteveli è nata in Sicilia?

Dopo aver svelato le origini avvolte nella leggenda del tiramisù, è giunto il tempo di dedicarci ad un’altra delizia che fa andare in un brodo di giuggiole tutti i golosi del mondo e, contemporaneamente, fa scontrare appassionati di cioccolato in tutta la Penisola.
Stiamo parlando della torta setteveli, una meraviglia la cioccolato la cui ricetta è tenuta in serbo gelosamente dai pasticceri che l’hanno creata.

La storia della torta setteveli

La torta setteveli è oggi un marchio registrato di proprietà esclusiva di tre chef pasticceri: il padovano Luigi Biasetto, il pievano Cristian Beduschi e il pratese Gianluca Mannori. Il trio ha presentato il dolce a Lione, nel 1997, in occasione della Coppa del Mondo di Pasticceria.

La Nazionale Italiana ha scelto di percorrere un viaggio sensoriale nell’universo femminile. Da questa suggestione è nata la setteveli che i suoi creatori descrivono come “la danza della bella Salomè: ogni assaggio evoca emozioni intense che affiorano come il corpo della giovane principessa ad ogni velo caduto.” Il risultato è stato così stupefacente da conquistare la giuria e sbaragliare la concorrenza, vincendo l’ambito premio.

La versione siciliana

Setteveli Sicilia

Tuttavia, esistono versioni contrastanti sull’invenzione effettiva del dolce. Come spesso accade quando si parla di un’invenzione di grande successo, in molti hanno rivendicato la paternità della ricetta. In particolare, tutti i siciliani all’ascolto avranno storto il naso leggendo del trio Biasetto, Beduschi, Mannori perché la “setteveli” è molto diffusa in tutta l’isola. Tanto che in molti sono convinti che sia un dolce della tradizione sicula.
Ciò avviene, invece, perché molte pasticcerie siciliane hanno utilizzato la denominazione “setteveli” per proporre un dolce altrettanto buono, ma che differisce in alcuni passaggi della ricetta. Per chi si trova a Palermo e non può resistere alla tentazione di gustarsi un’ottima torta oltre alla cassata oppure di comparare il dolce siciliano con l’originale, l’indirizzo da appuntarsi è uno: via Colonna Rotta a Palermo, sede della storica Pasticceria Cappello.

“Setteveli”, un marchio registrato

Biasetto, Beduschi e Mannori, a scanso di equivoci, pubblicano sul sito web della torta un comunicato che specifica che la torta è stata creata da loro proprio in occasione dell’importante competizione internazionale di pasticceria e che la ricetta “è rimasta custodita gelosamente nei laboratori artigianali dei tre maestri pasticceri e costituisce segreto aziendale giuridicamente protetto”. Sottolineano, inoltre, che qualsiasi utilizzo di un segno riconducibile al marchio “setteveli”, oppure la commercializzazione di prodotti dolciari con nome simile rappresenta una contraffazione di marchio contro la quale i pasticceri sono pronti ad intraprendere azioni legali. Un comunicato che mette fine alle diatribe sulla paternità della torta, ma di certo non ne inficia il gusto.

L’esperienza della torta setteveli

Tutti i fortunati che hanno avuto la possibilità di assaggiare il dolce ne sono rimasti piacevolmente colpiti. La torta setteveli è formata da una mousse al cioccolato fondente di pura origine Madagascar, bavarese alle nocciole pralinate, sette strati di cioccolato croccante, morbido savoiardo al cioccolato e gianduia ai cereali.
Come preparare gli elementi e come assemblare la torta resta un mistero, custodito gelosamente nei laboratori dei pasticceri. Per fortuna non è, però, necessario recarsi a Padova, Prato o Pieve di Cadore per assaggiare la torta: la pasticceria Beduschi, per esempio, ha una rivendita anche a Firenze. Mannori, invece, ha aperto nel 2013 una sede anche a Sasso Marconi, in provincia di Bologna. Due tappe che meritano il giro.
Sebbene la ricetta sia segreta, tutto questo parlare di dolci non vi ha fatto venire un certo languorino? Lasciatevi ispirare da cinque ricette con il cioccolato che in assenza della torta setteveli sapranno addolcire la giornata.

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