di Orsagiuliva.
Il Timo é diventato, insieme alla maggiorana, alla santoreggia ed albasilico, un inquilino indispensabile delle mie cucine. Preferibilmente non chiuso e secco in qualche barattolino di vetro della dispensa, ma profumato ed allegro nel suo vaso vicino al lavandino, accompagnato dagli amici aromi tutt’intorno, persino in barca dove lo spazio é mignon (imitando inconsapevolmente i fantastici marinai inglesi, che avevano sempre la loro piccola fresca zona di “verde”, non solo portatrice di aromi e sapori ma di benefici elementi vitali per la sopravvivenza dei marinai).
Pur storcendo il naso di fronte alle trasformazioni dovute alla fantasia umana, agli innesti ed a quant’altro, in/per questa pianta faccio un’eccezzione, amando incondizionatamente tutte le sue”derivazioni”, i suoi “figliastri”: il timo citronato, il timo aranciato, quello screziato e persino quello con leggero sentore di ananas…
Il timo é una pianta presente in tutto il Mediterraneo e nell’intero territorio italiano: per questo é facilmente trovabile nelle ricette di tradizione di ogni regione, sia esse di carne che di pesce.
Produce dei meravigliosi fiorellini bianchi, rosati o color lilla che personalmente uso abbondantemente come decoro e come alimento/elemento allegro e profumato.
Il timo é da sempre usato non soltanto per il suo fantastico aroma ma anche per le meravigliose qualità che lo contraddistinguono: é infatti ottimo digestivo, depurativo, balsamico e stimolante, può oltretutto esser usato (in gargarismi) come disinfettante per le infezioni del cavo orale.
Ottimo come ingrediente non solo in cucina, ma anche per liquori aromatici ed indimenticabili cocktail.