di Gianluigi Storto.
Quali sostanze contenute nel tè non vanno bene per i bambini?
Le uniche sostanze presenti nel tè che possono dare qualche preoccupazione per la salute dei bambini sono gli alcaloidi nervini in esso contenuti, ovvero la caffeina, la teofillina e la teobromina.
La Caffeina: i danni che può provocare
La caffeina, che è l’alcaloide di cui la bevanda è più ricca, stimola come abbiamo visto il Sistema Nervoso Centrale, il cuore ed il sistema respiratorio ma, oltre un certo limite, può diventare pericolosa.
Queste dosi limite sono diverse per gli adulti e i ragazzi e per due motivi:
- il primo, banale, è che tale dose limite è calcolata dal rapporto fra la quantità di sostanza assunta e il peso corporeo di chi la assume ed i ragazzi hanno, ovviamente, una massa corporea ridotta rispetto agli adulti. Già questo basterebbe ad abbassare la dose limite di caffeina per un ragazzo rispetto a un adulto.
- Ma non basta. Infatti il metabolismo di un ragazzo o bambino risulta accelerato rispetto a quello di un adulto e la risposta dell’organismo alle sostanze con attività biologica in generale e agli alcaloidi in particolare –e quindi anche alla caffeina- sono diversi nei due casi. Così succede che in un bambino già 35 milligrammi di caffeina per chilogrammo di peso corporeo possono condurre a stati di intossicazione cronica. Per un bambino di circa 20 chili di peso questo corrisponde a circa 7 tazzine di caffè espresso o a 10 tazze di tè. Siamo evidentemente a livelli di consumo che non si raggiungono facilmente, ma la cosa deve far riflettere.
Gianluigi Storto. Autore del libro “Il tè, verità e bugie, pregi e difetti” (Avverbi editore, Roma 2006)