di Giuditta Lagonigro.
Il Tazzelenghe – alias vino maschio – è uno dei vitigni autoctoni del Friuli Venezia Giulia, recuperato nel 1978.
Il territorio vocato alla sua coltivazione è quello della DOC Colli Orientali del Friuli, zone di Buttrio, Cividale, Manzano, Rosazzo.
Tazzelenghe – in lingua friulana tàce lenghe – a ricordare la grande tannicità del vino che dà una sensazione di fortissima astringenza e quindi tazza la lingua, lega la lingua!
Da grappoli a forma cilindica con acini ricchi di pruina e poco dolci, si estrae un vino davvero difficile e molto impegnativo. Si presta ad invecchiamento in barrique e può ammorbidirsi se vinificato dopo raccolta tardiva e nelle annate più propizie.
Di colore rosso intenso, in molti lo ricordano nerissimo, ha profumi erbacei che si ritrovano in bocca. Titolo alcolometrico: 11%.
Ben si accompagna ai salami friulani, formaggi salati, carni rosse e selvaggina.
Il Tazzelenghe – alias vino maschio – è uno dei vitigni autoctoni del Friuli Venezia Giulia, recuperato nel 1978.
Il territorio vocato alla sua coltivazione è quello della DOC Colli Orientali del Friuli, zone di Buttrio, Cividale, Manzano, Rosazzo.
Tazzelenghe – in lingua friulana tàce lenghe – a ricordare la grande tannicità del vino che dà una sensazione di fortissima astringenza e quindi tazza la lingua, lega la lingua!
Da grappoli a forma cilindica con acini ricchi di pruina e poco dolci, si estrae un vino davvero difficile e molto impegnativo. Si presta ad invecchiamento in barrique e può ammorbidirsi se vinificato dopo raccolta tardiva e nelle annate più propizie.
Di colore rosso intenso, in molti lo ricordano nerissimo, ha profumi erbacei che si ritrovano in bocca. Titolo alcolometrico: 11%.
Ben si accompagna ai salami friulani, formaggi salati, carni rosse e selvaggina.