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Tagli agnello: guida ai principali tagli dell’agnello

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L’agnello è una carne pregiata e versatile, presente in molte tradizioni gastronomiche nel mondo. Il suo sapore delicato e la sua consistenza lo rendono ideale per diverse preparazioni, dalle cotture lente agli arrosti più veloci. Per ottenere il meglio da questa carne, però, è essenziale conoscere i vari tagli e il loro miglior utilizzo in cucina. Ecco quindi una guida pratica per scoprire come cucinarli al meglio e valorizzarne le caratteristiche.

Agnello da latte e agnello maturo: quali differenze?

Costolette di agnello su tagliere prima di essere cotte
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L’agnello da latte è un animale molto giovane, macellato entro i 2-3 mesi di vita e nutrito esclusivamente con latte materno. La sua carne è chiara, tenerissima e dal sapore delicato. È adatto a preparazioni rapide, come grigliate o arrosti, che ne mantengano la morbidezza. L’agnello maturo, invece, ha tra i 6 e i 12 mesi e si è già nutrito di erba e foraggi. La carne è più scura, con una consistenza leggermente più soda e un sapore più intenso. Questo tipo di carne è perfetto per stufati, brasati e piatti più elaborati, dove la cottura prolungata riesce ad ammorbidire e valorizzare la consistenza.

Strumenti utili per la cottura

Per ottenere una buona cottura dell’agnello non basta solo scegliere il taglio giusto: anche gli strumenti utilizzati possono fare la differenza, garantendo precisione e risultati eccellenti.

Uno degli alleati più preziosi è il termometro a sonda, che permette di monitorare con precisione la temperatura interna della carne, evitando il rischio di cuocerla troppo o troppo poco. La pietra refrattaria, invece, distribuisce il calore in modo uniforme, utile per grigliare costolette o carré. L’affumicatore, infine, aggiunge un aroma intenso a tagli come spalla o cosciotto.

Se cerchi la massima precisione, il sottovuoto abbinato al roner permette una cottura a bassa temperatura che mantiene la carne morbida e saporita. Anche alcune operazioni preliminari, come l’ammollo e la marinatura, contribuiscono a migliorare la resa finale della carne.

L’ammollo per eliminare l’odore forte

L’agnello può avere un aroma particolarmente intenso, soprattutto nei tagli più ricchi di tessuto connettivo o grasso. Per attenuarlo, è utile rimuovere il grasso in eccesso e lasciare la carne ammollo per alcune ore in acqua fredda con l’aggiunta di  aceto o succo di limone. Anche una prima scottatura veloce in acqua bollente con alloro o rosmarino può aiutare a rendere il profumo più delicato, Tuttavia, questo passaggio dipende dalla ricetta che si intende preparare e dal risultato finale che si desidera ottenere.

Come marinare la carne d’agnello

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Marinare la carne è un buon modo per insaporirla e renderla più tenera prima della cottura. Una base classica prevede olio extravergine, erbe aromatiche (rosmarino, salvia, timo), aglio, scorza di limone e un tocco di aceto o vino bianco. Lascia la carne in frigorifero per almeno 2-3 ore, meglio ancora se per tutta la notte, avendo cura di rigirarla ogni tanto perché assorba in modo uniforme.

Come scegliere un buon taglio di agnello

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Per orientarsi nella scelta dei tagli di agnello, è importante distinguere tra quarto anteriore posteriore. Dal primo si ricavano tagli come il collo, la spalla, il petto e parte della copertina, usati spesso per stufati, brasati o cotture lente. A questi si aggiunge il carré, taglio centrale molto apprezzato per gli arrosti. Dal quarto posteriore, invece, provengono tagli più compatti come la coscia, la sella e il filetto, più adatti a cotture al forno o in padella. Ogni parte dell’agnello ha caratteristiche specifiche che ne influenzano la resa in cottura e il metodo di cottura più adatto.

La testina: tradizione e gusto

La testina è un taglio semplice, molto usato nella cucina tradizionale. Comprende guancia, lingua e cervello, ognuno con caratteristiche e consistenze differenti. È ideale per bolliti misti o preparazioni in umido e al forno e viene spesso utilizzata in ricette regionali legate alla stagionalità e alla cucina di recupero. La sua lavorazione richiede attenzione, ha un sapore deciso e una consistenza morbida, adatta ad accompagnamenti come salse verdi, agrumate o a base di erbe aromatiche.

Petto e collo: tagli economici ma ricchi di sapore

Il petto e il collo sono spesso trascurati, ma con la giusta cottura danno ottimi risultati. Si tratta di tagli provenienti dal quarto anteriore, caratterizzati da un buon equilibrio tra carne, osso e grasso. Proprio per questo sono particolarmente adatti a ricette tradizionali che prevedono lunghe cotture, che rendono la carne tenera e concentrano i sapori. Vengono spesso impiegati in stufati e bolliti. Hanno una resa eccellente anche per la preparazione di brodi aromatici, grazie alla presenza dell’osso e del tessuto connettivo. 

La copertina: ideale per cotture lente

La copertina è un taglio secondario ma utile, ricavato dalla parte anteriore dell’agnello, sopra la spalla. È composta da muscoli sottili e tessuto connettivo, che la rendono adatta a cotture lunghe come bolliti, spezzatini o ragù. Spesso viene usata anche per il macinato, grazie al suo equilibrio tra carne e grasso.

Il reale: compattezza e gusto deciso

Il reale è il taglio meno conosciuto, ma ricco di potenzialità. Si ricava dalla parte alta del collo e della schiena, si trova tra la spalla e il carré, e presenta una buona infiltrazione di grasso che lo rende saporito e morbido dopo la cottura. Grazie alla sua struttura venata e compatta, si presta bene a cotture lente come brasati e arrosti, ma si può anche grigliare dopo una marinatura aromatica.

La spalla: perfetta per le lunghe cotture

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La spalla si ricava dal quarto anteriore dell’agnello ed è caratterizzata da una buona presenza di tessuto connettivo e un equilibrio tra carne e grasso. Questo la rende particolarmente adatta a preparazioni che richiedono tempo, come arrosti, brasati e spezzatini, che rendono la carne tenera e concentrano il sapore. Viene spesso utilizzata anche per cotture in umido, insieme a verdure di stagione, come i carciofi.

Il carrè: eleganza e raffinatezza

Si tratta di uno dei tagli più pregiati dell’agnello. Si ricava dalla zona dorsale, ovvero la parte centrale della schiena, situata tra il quarto anteriore e quello posteriore. Adatto a preparazioni al forno, è spesso presente nelle occasioni festive o formali. Alcuni chef consigliano di accompagnarlo con riduzioni a base di erbe o agrumi, che ne completano il sapore senza coprirlo.

Le costolette: tenere e saporite

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Derivate dal carrè, le costolette sono uno dei tagli più amati dell’agnello. Si riconoscono per la presenza dell’osso a forma di manico e una porzione di carne tenera e saporita. Sono particolarmente adatte a cotture rapide che ne preservano la succosità e la delicatezza. Possono essere semplicemente scottate su una griglia o saltate in padella, ma si prestano anche a varianti più elaborate, come la panatura con erbe e pangrattato o l’abbinamento con glasse agrodolci. Marinarle con limone, aglio e rosmarino aiuta a  intensificarne l’aroma senza alterare il gusto naturale.

Il filetto: il taglio più tenero

Il filetto è uno dei tagli più pregiati dell’agnello. Si trova nella parte interna della lombata ed è caratterizzato da una consistenza morbida e un sapore fine. Grazie alla sua struttura compatta e priva di nervature, richiede una cottura breve e attenta. È adatto a preparazioni rapide come un filetto scottato al burro e salvia, oppure servito con una riduzione di vino bianco e timo. Accanto al filetto si trova il controfiletto, più esterno e leggermente più consistente, ma altrettanto indicato per cotture brevi come arrosti rapidi o medaglioni in padella.

La sella: due lombate in un unico taglio

La sella è un altro taglio pregiato e unisce entrambe le lombate dell’agnello, ovvero i due filetti situati tra il carré e la coscia. È apprezzata per la tenerezza delle sue carni e per la versatilità in cucina. Può essere cucinata intera per ottenere un effetto scenografico, oppure porzionata in medaglioni o filetti. Questo taglio si presta bene a cotture delicate, come il brasato, che rispetta la struttura della carne e ne valorizzano il sapore. 

Il cosciotto: saporito e versatile

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Il cosciotto è uno dei tagli più carnosi dell’agnello e si ricava dalla parte posteriore dell’animale. Ha una fibra compatta e un sapore pieno, che lo rendono ideale per gli arrosti. È spesso al centro di piatti tradizionali, soprattutto in occasioni festive, grazie alla resa scenografica e alla versatilità. Può essere cucinato intero, al forno con aromi e verdure, disossato e farcito, oppure tagliato a pezzi per ricette più rustiche come lo spezzatino con i piselli.

Quali sono le tue ricette preferite con l’agnello? Ti piacerebbe scoprire nuove tecniche di cottura per renderlo ancora più gustoso?

 

Immagine in evidenza di: Brent Hofacker/shutterstock

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