Si terrà al CIRFOOD DISTRICT di Reggio Emilia dal 17 al 21 luglio la Summer School “Innovazione e strategia dell’impresa agroalimentare”, un corso che nasce dalla collaborazione tra due importanti atenei per il settore del food – l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e l’Università di Parma – curato dai professori Michele Fino e Alberto Grandi. Una Summer School per “chi pensa che nel suo futuro ci sarà il cibo italiano, la sua produzione, ma anche la sua distribuzione e la sua comunicazione” e che mette al centro un approccio innovativo nel guardare all’agroalimentare. Quale? L’abbiamo chiesto ad Alberto Grandi, accademico e storico, docente dell’Università di Parma, autore di numerosi libri dedicati alla storia dei cibi e autore (e voce) del podcast “DOI – Denominazione di Origine Inventata”.
Perché una Summer School dedicata all’innovazione e alla strategia dell’agroalimentare?
“Per mia indole penso che l’agroalimentare non sia diverso da tutti gli altri settori. Purtroppo, in molti ne sono convinti, ma lo spirito della Summer School va in questa direzione: innovazione e strategia sono la chiave del successo di un’impresa, che sia nel settore elettronico o in quello del food” spiega il professor Grandi.
Un approccio inusuale, dunque, caratterizza il programma dei cinque giorni di formazione organizzati a Reggio Emilia: “l’argomento è complesso, non bisogna immaginare seminari specifici per ogni aspetto, ma occasioni di approfondimento che dimostrino come, ognuno per il proprio ambito, sia di fondamentale importanza mettere a fuoco in che direzione vada l’innovazione.”
Si parlerà, dunque, di sostenibilità ambientale, di innovazione del prodotto, di comunicazione e storytelling: “Il collega Michele Fino ed io condividiamo l’idea di un settore agroalimentare consapevole del ruolo strategico dell’impresa per la crescita sostenibile e la transizione ecologica” spiega Grandi, ripercorrendo i passi che hanno condotto alla Summer School. “Abbiamo avuto, poi, l’opportunità di realizzare il corso al CIRFOOD DISTRICT, uno spazio attrezzato e prestigioso, nel cuore della Food Valley. Il luogo ideale per iniziare a ragionare su questi tempi con chi è impegnato sul campo.”
Vedere l’agroalimentare oltre il “si è sempre fatto così”
“Sono uno storico” ricorda il professore, “e proprio per questo cerco di dimostrare come anche in epoche precedenti a questa sia andata in questo modo: l’innovazione è sempre stato un fattore di successo, anche se in molti pensano che il successo che vediamo oggi o l’invenzione che utilizziamo sia qualcosa di dato per scontato o assimilati. Tendiamo a spostare nel passato l’età attuale e a pensare che ‘si sia sempre fatto così’. Ma ciò che siamo oggi, compreso il settore agroalimentare, è tale solo in virtù di investimenti e di scelte coraggiose fatte in un altro tempo.”
Il concetto di innovazione viene percepito spesso con cautela, soprattutto in un settore delicato come quello dell’agroalimentare. L’idea di tradizione e di conservazione dello status quo è associata al successo stesso del Made in Italy. “È vero che il passato serve per consolidare una certa reputazione, ma non dev’essere una gabbia, né diventare una caricatura, né cristallizzare i futuri sviluppi. Se diciamo che si è sempre fatto così e si farà sempre così, ci stiamo privando di ricerca, sviluppo, miglioramento dei prodotti, marketing e tante altre opportunità.”
Nell’ambito della Summer School i partecipanti potranno approfondire questi argomenti attraverso la lente dell’innovazione, intesa come strumento di evoluzione e asset di crescita, calato nel contesto contemporaneo. “Non dobbiamo pensare all’innovazione come un bene di per sé” specifica Grandi, “perché deve andare nella direzione del mercato, della cultura e della sensibilità generale. Osserveremo questi elementi e proveremo a utilizzare questa lente di interpretazione della realtà, il tutto senza dimenticare che ciò che oggi chiamiamo tradizioni sono in realtà innovazioni arrivate al momento giusto e che hanno avuto successo.”
[elementor-template id='142071']Innovazione al servizio della sostenibilità
Uno dei fili conduttori della Summer School sarà la sostenibilità, a cui si aggiungono temi come: l’innovazione di prodotto e le questioni etiche connesse ai nuovi trend alimentari, i numeri del cibo italiano visti dall’Osservatorio del Food Industry Monitor, l’uso dello storytelling e le bugie di cui non ha bisogno il racconto del cibo, e ancora, la sostenibilità dell’impresa alimentare a 360°.
“Il professor Fino toccherà anche questioni di tipo etico. Il dibattito sulla ‘carne sintetica’ ci dimostra che c’è un cambiamento in atto. Il consumo di carne in quanto tale oggi pone domande che fino a pochi anni fa non erano considerate così rilevanti” riflette Grandi che aggiunge: “Parleremo di come tutto ciò impatta sul prodotto: insetti, OGM, carne coltivata sono tutte questioni di carattere tecnico che, però, hanno molto a che vedere con il dibattito culturale”.
La Summer School è rivolta a studenti, addetti ai lavori e curiosi che desiderano coltivare la passione per l’enogastronomia. In generale a chi desidera conoscere le due Università e il CIRFOOD DISTRICT, il contesto culturale, i valori di riferimento e lo sguardo multidisciplinare con cui guarda alla gastronomia. “Uno dei valori aggiunti” spiega il curatore, “è che gli studenti avranno sempre la possibilità, nel pomeriggio, di fare una visita sul campo: la lezione teorica sarà seguita da una visita a un’impresa, con coerenza rispetto ai temi trattati naturalmente.”
Cosa portare con sé dalla Summer School?
Secondo Grandi, i punti di forza della Summer School sono la collaborazione tra due Università che, nel settore, rappresentano due punte d’eccellenza, l’opportunità di verificare, grazie alla localizzazione a Reggio Emilia, la realtà delle imprese italiane, e l’aspirazione a una didattica innovativa con lezioni frontali interattive, pronte a recepire contributi e idee dalla classe.
“Spero di lasciare ai partecipanti più domande che risposte” riflette Grandi, “curiosità e una visione più ampia possibile del settore, che oggi è molto aggressivo sul mercato, in grado di cambiare i prodotti e raccontare nuove storie. Vorrei che, alla fine, studenti e appassionati e lavoratori fossero più consapevoli del ruolo dell’innovazione e della strategia nell’impresa agroalimentare.” Il successo e la reputazione del cibo italiano deriva da un mix di storia e innovazione ed è, forte di questa idea, che si propaga l’attività didattica e formativa del professor Grandi di cui la Summer School è un’importante opportunità di incontro e confronto.
Il programma del corso è disponibile online e la scadenza per fare domanda di iscrizione è il 30 giugno. Per maggiori dettagli: https://www.unisg.it/corsi-iscrizioni/training-experience/summer-school/innovazione-e-strategia-dellimpresa-agroalimentare/
Immagine in evidenza di: © CIRFOOD
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