Se tutte le strade portano a Roma, tutte le ricette portano ad Atene. Ebbene sì, non ci crederete, ma moltissime delle preparazioni che crediamo di aver importato da altri continenti, come per esempio la cheesecake, in realtà hanno origine al tempo degli Dei dell’Olimpo. Che sia per queste radici quasi divine che anche i pancakes sono così buoni? E proprio di questo dolce, portata immancabile in ogni brunch che si rispetti, vogliamo parlare oggi. Il nome richiama le sue origini e le colloca nel mondo anglosassone, ma potete dire di conoscere davvero la storia dei pancakes?
Storia dei pancakes: origine e diffusione
Tutte le strade portano…in Grecia
Ebbene sì, la ricetta del pancake ha fatto un lungo viaggio, attraversando continenti e secoli interi per approdare alle nostre tavole, direttamente dagli Stati Uniti, ma le deliziose frittelle farcite con sciroppo d’acero, marmellata, miele o frutta secca non sono state preparate lì per la prima volta.
Nel 500 a.C., infatti, Cratino e Magnete, due commediografi colleghi del bel più celebre Aristofane, menzionano un dolce a base di acqua, olio d’oliva e farina, cotto e tondo, servito con il miele proprio a colazione. I greci lo chiamavano teganites o tagenites, facendo riferimento al tipo di tegame nel quale venivano preparate, ma possiamo a tutti gli effetti dire (se solo potessimo assaggiare!) che si tratta dell’antenato del pancakes, sebbene senza lievito.
La domanda, tuttavia, sorge spontanea: come ha fatto una focaccina dolce greca a trasformarsi in un dolce simbolo del mondo anglosassone?
Roma, Berlino, Mosca
Come spesso capitava, molte tradizioni e ricette greche sono state assimilate dai romani. Infatti, è documentato che i patrizi amassero le Alica Dolcia, una versione arricchita con le spezie delle teganites greche. Dovremo aspettare anche molti anni perché nella ricetta venga introdotto un agente lievitante, ma ciò non ha impedito ai pancakes di diffondersi in tutta Europa e in Russia in una forma molto simile alle crepes.
Ciascun paese, a partire dal Medioevo, preparava la sua variante, alcune delle quali sono sopravvissute fino ad oggi come la Kaiserschmarrn tedesca che viene tagliata a pezzettini e servita con frutta secca e zucchero a velo.
Il successo di questo dolce così semplice e versatile ha raggiunto, sempre nello stesso periodo, anche le isole britanniche dove è stato coniato il nome “pancake”. Infatti ne abbiamo traccia, per la prima volta, in un documento ufficiale del Quattrocento. Ma, nonostante il nome sia un’eredità inglese, il merito di aver affinato la preparazione del dolce sino a farla assomigliare ai pancakes che mangiamo oggi è tutta olandese.
In Olanda, giustappunto, è dolce tipico il pannekoek e il poffertjes, frittelle cotte in una padella sagomata apposita, servite l’una sopra l’altra, con una spolverata di zucchero a velo.
I veri pancakes USA
Manca, tuttavia, ancora qualcosa e chi prepara spesso i pancakes lo sa. Nessuno, in Europa e fino a quel momento, aveva ancora aggiunto alla ricetta un lievito che desse alla focaccina quell’aspetto soffice che la differenzia dalle crepes. Questa è a tutti gli effetti un’innovazione statunitense dove la ricetta, che trae caratteristiche da diverse varianti europee, si cristallizza fino a diventare ambasciatrice della cucina a stelle e strisce.
I pancakes, quindi, si preparano con latte, farina, uova, burro, zucchero e lievito q.b., mescolati fino ad ottenere una pastella abbastanza liquida. Tutti ingredienti a lungo considerati come “ricchi”, da consumare solo in occasioni speciali come, per esempio, il giorno prima dell’inizio della Quaresima, il nostro Martedì Grasso. Nel Regno Unito, in Irlanda e in molti paesi del Commonwealth, quella giornata è denominata “Shrove Tuesday” o, più informalmente, “Pancake day” perché è la giornata che precede il periodo di digiuno e penitenza che conduce alla Pasqua, il momento giusto per approfittare e fare una bella scorpacciata dell’amatissimo dolce.
Non ci resta, dunque, che metterci ai fornelli e preparare degli ottimi pancake, perfetti per colazione così come per merenda, e farcirli a nostro piacimento. I più creativi, poi, devono assolutamente dare un’occhiata alle vere e proprie opere di Saipancakes, re indiscusso della food art a base di queste dolcissime e antichissime focaccine. Raccontateci qual è la vostra versione preferita!