Lo Spritz è tra i Cocktail più Famosi e più bevuti in Italia. Originaria del triveneto, l’abitudine di un buon bicchiere di prosecco e Bitter durante l’ora dell’aperitivo è ormai diffusa in tutta la nostra penisola.
Del resto, la Ricetta dello Spritz è davvero semplice da realizzare: una base di prosecco, un’aggiunta di bitter Aperol o Campari e una spruzzata di seltz. Tuttavia, forse non tutti ne conoscono l’origine. Dunque, per soddisfare la “sete” di conoscenza di tutti gli amanti di questo buonissimo cocktail, oggi vi parlerò della Storia dello Spritz!
Storia dello Spritz: il perché del nome
La Storia dello Spritz comincia nell’Ottocento, durante il periodo della dominazione Asburgica nel Veneto. Ed è proprio grazie ai soldati e ai diplomatici dell’impero asburgico che oggi possiamo accompagnare i nostri aperitivi con questo cocktail! Quest’ultimi, infatti, non sopportando l’elevato tasso alcolemico dei vini locali, avevano l’abitudine di chiedere agli osti di aggiungere un po’ di acqua nei loro bicchieri.
“Spritzen!”, esclamavano. E subito l’oste allungava il vino con una spruzzata, per l’appunto, di acqua o di bitter a seconda dei gusti. Certo, lo Spritz che tutti noi conosciamo era solo all’inizio della sua Storia. E, in effetti, mancava ancora un ingrediente basilare della Ricetta classica: il seltz!
Gli arsenalotti e la merenda a base di Spritz
Una seconda versione vuole che la storia dello Spritz inizi ancora prima, sempre in Triveneto, e sia legata alla Repubblica Serenissima. Qui, infatti, circa cinque secoli fa gli operai navali, chiamati arsenalotti, facevano merenda con un pasto sostanzioso e ricostituente, che gli aiutava a reggere i faticosi ritmi di lavoro. Pare che questo spuntino fosse costituito da pane, o altro prodotto da forno, accompagnato con vino allungato con acqua. Lo so, per molti di voi questo lontano antenato del noto aperitivo non può essere considerato un vero Spritz, ma forse proprio da questa bevanda a base di acqua e vino è iniziato tutto (c’è chi dice che in alcune zone del Friuli Venezia Giulia questo mix venga ancora proposto…).
Basta uno poco di Seltz e lo Spritz va giù!
Quando nel Novecento cominciarono a diffondersi i primi sifoni per l’acqua di Seltz, ecco che la Ricetta dello Spritz prese forma. L’acqua frizzante diede un tocco di brio in più a una bevanda che, all’epoca, era costituita da vini fermi. La leggerezza in termini alcolemici, il sapore dal retrogusto amarognolo e la presenza delle “bollicine” fece subito colpo sulle nobildonne austriache che iniziarono a bere Spritz durante i loro eventi mondani.
Città che vai, ricetta che trovi
Il Bianchin, il Pirlo, lo Spruzzato…in Italia lo Spritz varia non solo nella ricetta, ma anche nei nomi. A Brescia, ad esempio, dove al posto del Prosecco si usa vino bianco fermo, viene chiamato Pirlo, mentre lo Spruzzato è la versione piemontese che prevede vermouth, seltz e ghiaccio. A Trieste, si può trovare ancora la ricetta originale, con vino e acqua gassata, mentre il Bianchin milanese utilizza bianco frizzante e Bitter Campari. Venezia, come Brescia, fa lo Spritz col vino fermo, ma aggiungendovi il Select, liquore autoctono, dal sapore amaro e secco.
Lo Spritz si evolve: nuove tipologie e ricette
- Hugo: si tratta di una versione dello Spritz, perfetta per l’estate. Il bitter viene, infatti, sostituito da un fresco sciroppo di fiori di sambuco. Un rametto di menta e uno spicchio di mela rossa, completano il cocktail
- Braulio: in questo caso il Bitter viene sostituito dall’Amaro Braulio, per un gusto più deciso. In genere questo Spritz alternativo viene servito con uno spicchio di arancia.
- “Alternativo”: è composto da due parti di succo di frutta misto, due parti di prosecco e una di Campari.
Nuovi trend
Come abbiamo visto anche parlando dello chef salutistico, il mondo del food and beverage è in continuo movimento e si aggiorna, con ricette sempre nuove e innovative. L‘aperitivo più amato dagli italiani non è da meno, per cui potreste provare a chiedere (o a realizzare) uno Spritz al melograno, dove, oltre ai classici ingredienti, sono presenti frutti di bosco, lime, vodka e sciroppo di melograno. E chi l’ha detto che lo Spritz si realizza solo con la frutta? In occasione del Vinitaly 2016 le Distillerie Franciacorta di Treviso hanno presentato Fogliarossa, il primo liquore a base di Radicchio Rosso di Treviso Igp, che hanno utilizzato per creare Bollicine Spritz, creato con 4 cl di Fogliarossa, 2 cl di Orange sour, 4 cl di Franciacorta Rosé Castello di Gussago la Santissima. Davvero niente male. Potete anche poi sbizzarirvi con ricette fantasiose che utilizzano spezie ed erbe aromatiche, provando, ad esempio, lo Spritz al rosmarino, quello al rabarbaro e quello allo zenzero.
Queste sono solo alcune delle varianti che rendono la Storia dello Spritz sempre più ricca di nuove ricette. E voi, quali alternative allo Spritz classico conoscete? Scrivetelo in un commento!
Articolo scritto a quattro mani da Deborah Ascolese e Elena Rizzo Nervo.