Le fantomatiche stelle della Guida Michelin a cui tutti i cuochi e chef aspirano, un po’ come le medaglie olimpioniche per gli atleti che possono salire su tre podi differenti.
Cos’è la stella?
La stella Michelin è un segno distintivo delle migliori realtà ristorative adottato dal 1926 dalla famosa casa produttrice di pneumatici, per recensire i ristoranti ed inserirli come consigli utili durante il viaggio. È un riconoscimento di prestigio attribuito dagli ispettori de La Rossa (anche così chiamata in gergo giornalistico) ai ristoranti giudicati migliori: viene valutata la cucina, lo chef, la location e tutta una serie di altri fattori importanti e necessari, secondo parametri ben precisi.
Quali sono i criteri che stanno alla base delle stelle? E come si ottengono?
Ormai è quasi all’ordine del giorno sentire o leggere di chef e ristoranti stellati, ascoltare i commenti dei clienti che si confrontano e scovano i migliori indirizzi e addetti al settore ristorazione discutere sulle ambite stelle.
Da sempre vengono assegnate da 1 a 3 stelle:
1 ristorante molto buono nella sua categoria
2 cucina eccellente
3 cucina eccezionale
L’ispettore incaricato si siede al tavolo del ristorante e consulta il menù, sceglie tra l’offerta gastronomica un piatto che consenta di valutare la qualità della materia prima, le cotture, il giusto equilibrio tra gli ingredienti, la creatività dello chef, la rivisitazione delle ricette, il giusto rapporto qualità/prezzo. La visita continua poi con l’ordinazione di altre tre portate diverse tra loro per valutare le competenze dello chef e dell’intera brigata di cucina.
Quindi si utilizzano 4 parametri:
- Qualità del prodotto
- Tecnica della preparazione
- Equilibrio fra gli ingredienti
- Creatività dello Chef
Non solo. Importantissimi sono anche il servizio, l’atmosfera, gli arredi e la location.
Un due tre stella
Con una stella la cucina è di buon livello, tradizionale, ma si sente la mano dello chef, la sua creatività. Due stelle indicano una cucina che è già ad un livello molto alto, in cui la fa da padrone l’espressione dello chef. Con tre stelle si tratta assolutamente di un grande ristorante in ci si aspetta la perfezione in ogni dettaglio.
L’effetto sullo chef
Non ci sono altri giudizi che possano incidere così per cui è molto importante per uno chef e per la sua brigata. La stella permette di entrare in un mondo diverso in cui la considerazione da parte degli altri chef è molto elevata. Successo, fama, interviste e nuovi clienti: il tutto tradotto in visibilità. Se poi si è in gamba si cresce altrimenti la stella può essere anche un’arma a doppio taglio e causare parecchi disastri.
Edizione 2015
In totale sono 332 i ristoranti stellati inseriti nella Guida Michelin 2015: l’Italia è il secondo paese più stellato del mondo dopo la Francia. E invece manteniamo il primato per il maggior numero di donne stellate, 47 su 110 nel mondo.
E come ha sempre affermato l’ex Direttore della Guida Michelin Italia, Fausto Arrighi: “Non può esistere un giorno buono e uno cattivo a questi livelli, la parola d’ordine è costanza nel tempo”.
E voi che esperienza avete nei ristoranti stellati? Avete provati ristoranti con una, due o tre stelle Michelin?