La comodità di poter mettere in un carrello della spesa virtuale tutto ciò di cui abbiamo bisogno, dai prodotti freschi ai detersivi, e farsi recapitare il tutto a casa fa gola ai consumatori. È in crescita, infatti, il numero di consumatori che sceglie la spesa a domicilio, in particolare tra i giovani lavoratori che risultano la fascia di popolazione pi incuriosita dal servizio. A offrire questa opzione ci sono diverse grandi catene di supermercati, ma anche realtà più piccole o intermediari, che si occupano soltanto della distribuzione. In un’indagine, Altroconsumo ha comparato nove insegne differenti valutando il servizio offerto, il rapporto qualità prezzo e anche l’attenzione ai diritti dei consumatori. Scopriamo le informazioni più interessanti emerse dall’inchiesta e quali sono le opzioni per chi desidera sperimentare questo servizio!
Spesa online: una famiglia italiana su tre utilizza questo servizio
È il Rapporto Coop 2019 che fotografa le abitudini alimentari degli italiani, sottolineando quanto gli italiani siano interessati alla spesa online. Una famiglia su tre, l’anno scorso, ha fatto acquisti alimentari in questo modo, anziché recarsi fisicamente nei supermercati. Il comparto ha raggiunto un giro d’affari di 1,55 miliardi di euro, segnando un aumento di tre volte rispetto al 2016.
I ricercatori sottolineano che la percentuale di persone che utilizzano questi servizi è pari all’8% della popolazione e che il valore della spesa che raggiunge una media di 194 euro a famiglia. Online si fa, dunque, la spesa per la settimana. con la tranquillità di poterla preparare in qualsiasi momento, senza dimenticarsi nulla, e facendosela consegnare fino a casa.
[elementor-template id='142071']Spesa online e servizi a confronto: chi porta la spesa a domicilio?
La spesa online con consegna a domicilio è ormai disponibile nella maggior parte delle Regioni italiane e viene effettuata attraverso diversi operatori. Tra questi, ci sono le grandi catene di supermercati, come Esselunga, Coop, Auchan, Carrefour, Conad, Crai, ma anche e-commerce dedicati, che aggregano la domanda e offrono il servizio di raccolta della spesa e consegna a casa. È il caso di Amazon Prime Now, Amazon Pantry, Supermercato24, Cicalia, CosìComodo, SpesaSicura, Spesù, Cortilia e Glovo.
La copertura e i costi della consegna variano di caso in caso: sulle homepage di ciascun sito è possibile verificare le aree da cui è possibile ordinare e anche i costi. Il funzionamento è semplice: da casa, ciascun consumatore riempie il suo carrello, seleziona una data e l’orario di consegna, e uno “shopper” – incaricato dal supermercato oppure dal servizio di delivery – farà la spesa al posto suo, per poi recapitarla a domicilio.
Anche i metodi di pagamento possono variare: c’è chi accetta soltanto carta di credito oppure PayPal, altri che invece permettono di pagare direttamente alla consegna, sia in contanti sia con carta di credito.
Le differenze secondo AltroConsumo
AltroConsumo ha effettuato 33 volte la spesa consegnata a domicilio da quattro città italiane (Milano, Roma, Napoli e Bari) e due cittadine di provincia (Borgaro Torinese e Legnaro in provincia di Padova). Il test ha coinvolto nove diversi servizi: Esselunga, Coop, Conad, Amazon Prime Now, Amazon Pantry, Globo, Supermercato24 per fare la spesa alla Lidl e Cicalia.
Gli aspetti analizzati sono stati:
- assortimento
- puntualità della consegna
- diritto di recesso
- costo della consegna
- sostenibilità degli imballaggi
- ordine e separazione dei prodotti.
L’associazione che tutela i consumatori ha evidenziato come, in tutti i servizi offerti, l’assortimento sia ancora limitato: anche i provider che offrono tutte le categorie merceologiche non propongono, per contro, un’effettiva varietà di scelta, come accade al supermercato. Positiva, però, l’attenzione dedicata alla sostenibilità: Conad, in particolare, utilizza sacchetti biocompostabili non solo per frutta e verdura, ma anche per imballare l’intera spesa.
Dal punto di vista del servizio offerto, AltroConsumo ha provato a esercitare il diritto di recesso, per valutare come i vari supermercati rispondessero. È possibile, infatti, restituire qualsiasi prodotto che non rischi di deteriorarsi o scadere in breve tempo, utilizzando una semplice prova d’acquisto, compresa la conferma dell’ordine. Non tutti i servizi testati sono all’altezza: se Amazon Pantry e Amazon Prime Now hanno eseguito il ritiro tranquillamente, Conad e Carrefour hanno rimborsato il prodotto restituito con un buono spesa, mentre con Supermercato24 (attraverso cui sono stati ordinati dei prodotti alla Lidl) non ha completato il reso, così come con Glovo.
Ultima pecca osservata da AltroConsumo riguarda la puntualità della consegna. In diversi casi (sia con Amazon Pantry che con Cicalia), il momento in cui il corriere si è presentato all’indirizzo con la spesa è stato anticipato. Ciò può sembrare un vantaggio, tuttavia, se non è preceduto da una comunicazione o concordato, comporterebbe dei problemi di organizzazione. Meglio, in conclusione, aspettare un giorno in più, ma essere sicuri di poter ricevere la spesa, che dover poi riprogrammare la consegna per un anticipo che va a vanificare la semplicità e la comodità del servizio.
Voi avete mai provato a fare la spesa online con consegna a domicilio?