di Giuseppe Pasciuta. E’ in pieno svolgimento la campagna di raccolta della fragolina di Ribera, il prelibato presidio Slow Food da degustare per tutto il mese di maggio. Non sappiamo però quanto tempo ancora potremmo gustare questi particolari piccoli frutti: dall’ultimo rilevamento effettuato dai tecnici della SOAT di Sciacca dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, emerge ancora una volta una contrazione delle superfici coltivate a fragolina di Ribera di circa il 30%, passando dai 9,80 ettari del 2009 ai 7,18 ettari del 2010. Sono in calo anche il numero complessivo dei produttori, da 58 a 44, mentre sono due le aziende di trasformazione, produttori di confettura di fragolina. Eppure nell’ultimo anno siano stati registrati prezzi medi in aumento del 20% circa rispetto agli anni precedenti, attestandosi intorno ai 10,00 euro al Kg. Possiamo dire che rispetto ai 200 ettari degli anni 60-70, oramai la coltivazione della fragolina rischia sempre più l’estinzione, come già accaduto per altri prodotti similari, come la fragolina di Noto. Nonostante gli sforzi da parte della SOAT di Sciacca per supportare i produttori nel miglioramento delle tecniche di coltivazione e nella promozione e valorizzazione del prodotto, in azioni per favorire un’alleanza con i consumatori attraverso Slow Food, in attività finalizzate l’associazionismo tra i fragolicoltori e alla tutela e disciplina della coltivazione e commercializzazione, continua a non risultare remunerativa la coltivazione per gli ‘eroici’ produttori. Infatti, la coltivazione tradizionale della fragolina impone dei sacrifici che non sono ancora oggi ricompensati, ma che lo erano un tempo. La coltivazione ‘a tappeto’ in pieno campo obbliga ad effettuare tutte le operazioni a mano. Inoltre, nonostante le sue caratteristiche qualitative e sensoriali particolarmente elevate, la fragolina ha una conservabilità piuttosto bassa che, insieme alla difficoltà di gestione della coltivazione, la rendono una produzione di nicchia. Un aiuto a far conoscere questi frutti straordinari potrebbe venire dal mondo della ristorazione e dai circuiti turistici enogastronomici. Proprio perchè troppo deperibili e quindi adatti ad affrontare lunghe percorrenze, ogni cuoco o artigiano potrebbe proporre nel suo menù un piatto e/o una specialità gastronomica a base di fragolina, acquistata la mattina stessa dal contadino poco lontano o nei mercati locali. La caratteristica che la contraddistingue maggiormente è il profumo inebriante, dolcissimo e delicato. Grazie al suo intenso aroma bastano pochi frutti per dare un sapore inconfondibile a una granita, a un gelato, ma anche per rendere una torta o un dessert davvero unici. Ed ancora, la possibilità di poter cogliere tutti i profumi di un campo di fragoline, raccogliendo e gustando direttamente in campagna i frutticini. Vi invitiamo quindi a cogliere questi colori e profumi direttamente visitando questo angolo della Sicilia!
Sos Fragoline Di Ribera, Un’eccellenza A Rischio
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Adriana Angelieri
Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.
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