Sabato 30 Agosto
She’s Funny That Way. Fuori concorso. Questa commedia americana di Peter Bogdanovich (un regista di culto, basti pensare al suo “ma papà ti manda sola” del 1972) vi farà ridere dal primo all’ultimo minuto. La trama non è raccontabile tanto è piena di colpi di scena e di personaggi indimenticabili. La vicenda è dominata dai casi del destino e dalla forza della protagonista (la bravissima Imogen Poots nei panni di Isabella Patterson, una escort che diventerà attrice di teatro) che desidera e ottiene per le storie della sua vita, e delle persone che ama, il lieto fine. Un anelito alla felicità che parrebbe proprio alla portata di tutti, basta affrontare la vita con leggerezza, senso dell’umorismo e tolleranza. A costo di forzare un po’ la realtà: “anche se non è andata proprio così è bello pensarlo” sostiene Isabella. Che cosa ci costa pensare che la vita sia più bella di quello che è?
Uno dei segreti del riuscito umorismo del film è nel ritmo e nella velocità dei colpi di scena. Sorprese e rovesciamenti sono continui, e la loro implausibilita’ le rende ancora più divertenti. Non perdetelo.
Il senso dell’ineluttabile e il passato che non scompare dominano le vite dei protagonisti; la “classicità” delle immagini, del testo e della recitazione fanno accostare “Anime Nere” alle opere dei grandi tragediografi. Ogni sguardo richiama memorie e significati profondi; ogni sguardo può trasformarsi in violenza.
A me “Anime Nere” ha ricordato anche i romanzi dell’albanese Ismail Kadare’ che ha raccontato gli odi che non finiscono mai e che attraversano le generazioni delle società arcaiche, alcune ancora oggi, in Europa, resistenti alle luci della modernità. Questa “resistenza” è mostrata da Munzi senza pregiudizi. Ed è una resistenza che colpisce allo stomaco, come l’imprevedibile finale.
Un caro saluto a tutti
Giuliano Gallini
di Giuliano Gallini