Prove di ritorno a scuola: la Settimana del Cibo riparte dal pasto e dalla merenda

settimana del cibo ritorno a scuola

 

Si è conclusa il 16 luglio la Settimana del Cibo ideata nell’ambito di Nutriamo la Scuola, il progetto di CIRFOOD, Università di scienze gastronomiche di Pollenzo (UNISG) e Officina educativa, servizio del Comune di Reggio Emilia, che ha coinvolto i bambini e le bambine di tre centri estivi della città emiliana: Don Milani, Agosti e Don Bosco. Un’esperienza di formazione, ma anche di ricerca. Sono state diverse, infatti, le iniziative proposte: dalla sperimentazione di strategie alternative per la somministrazione del pasto, alla proposta di merende innovative, le “foodballs”, fino a METROQUADRO, il tappeto esperienziale sviluppato dall’architetto Francesco Bombardi insieme a CIRFOOD e Officina Educativa per facilitare il distanziamento sociale tra i bambini senza però trasformarlo in un vuoto.

Estremamente soddisfatta Raffaella Curioni, Assessora a Educazione, Conoscenza, Città universitaria e Sport del Comune di Reggio Emilia, che intervenendo al webinar di presentazione dei dati a conclusione della settimana, insieme alla Viceministra Anna Ascani, al prof. Patrizio Bianchi e al Direttore generale CIRFOOD, Giordano Curti, ha ribadito come il momento dedicato al cibo sia inserito nell’offerta didattica della scuola di ieri e anche di domani: “La città di Reggio Emilia ha sempre riconosciuto il valore della ristorazione, scolastica e non, come parte integrante del progetto educativo. Per questo è fondamentale garantire il diritto allo studio inteso non solo come insegnamento delle classiche materie didattiche, ma come luogo di connettività e come momento di ristorazione. Dobbiamo avere la massima attenzione agli stili di vita e al benessere nostro e dei nostri figli e continuare a promuovere una sperimentazione capace di lavorare tramite l’esperienza, mantenendo alta l’attenzione alla qualità dei percorsi scolastici dove il pranzo a scuola rappresenta un momento educativo fondamentale di socializzazione”.

La nostra testata, media partner dell’iniziativa, ha seguito alcune delle attività e dei laboratori direttamente a Reggio Emilia. Vi raccontiamo com’è andata!

Coraggio, immaginazione e cooperazione: le tre parole chiave di Nutriamo la Scuola

Attività Nutriamo la Scuola

Come sottolineato da Giordano Curti, Direttore Generale di CIRFOOD, sempre durante il webinar, “Il progetto ‘Nutriamo la Scuola’ è guidato da 3 parole chiave: coraggio, di gestire il presente per investire sul futuro della scuola, immaginazione, per creare soluzioni innovative in risposta a nuovi bisogni e cooperazione, perché il contributo di tutti è fondamentale per raggiungere un grande obiettivo comune: far ripartire e ripensare la scuola in sicurezza. Quanto emerso dalla sperimentazione in occasione della ‘Settimana del Cibo’ ha avuto due obiettivi principali. Il primo quello di dimostrare che la scuola in presenza è un diritto, per l’alto valore simbolico e sociale che rappresenta, così come è un diritto garantire un pasto sano ed equilibrato ai bambini, che devono vivere il cibo come momento educativo e conviviale. Il secondo è quello di immaginare il cibo del futuro attraverso una nuova lettura dello scenario di domani che dia ai bambini l’opportunità di ritrovare e vivere serenamente una relazione diretta con la natura, il cibo, il proprio corpo.”

Le attività, infatti, si sono svolte nei centri estivi Don Milani, Agosti e Don Bosco in collaborazione con i dirigenti e gli educatori di Officina Educativa che le hanno coordinate e hanno contribuito a far emergere la visione dei bambini delle scuole elementari tramite domande e sollecitazioni particolarmente competenti, aperte e accoglienti. Cuore del laboratorio è stato il METROQUADRO, un tappeto esperienziale progettato dall’architetto Francesco Bombardi, intervistato proprio in occasione della sperimentazione: una volta consegnato, i bambini sono stati liberi di cercare uno spazio nei giardini delle strutture dove posizionarsi e dove iniziare l’esplorazione.

La prima giornata, infatti, è stata dedicata all’osservazione attiva della natura circostante a partire dagli stimoli presenti sul tappeto esperienziale. Foglie, alberi, insetti, le verdure dell’orto scolastico, la luce stessa sono diventati elementi formativi finalizzati a una riscoperta della natura come “spazio educante”, nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza dettate dalla situazione legata al Covid-19.

La merenda “del futuro”: ai bambini è piaciuto il “caulipower”?Merenda del futuro

La seconda giornata è stata, invece, dedicata al gusto. Anche in questo caso, a partire dal METROQUADRO i bambini hanno potuto assaggiare una merenda originale preparata dallo chef CIRFOOD Massimo Iori, presente nelle strutture per raccontare ai bimbi le ricette inventate per l’occasione. Per testare le reazioni dei più piccoli ai cibi più salutari e, talvolta, meno amati, come le verdure, è stata proposta loro una box a sorpresa in cui hanno trovato una macedonia di frutta mista e tre “foodballs”, polpette del futuro a base di legumi, verdura e farine. L’ingrediente speciale, come ci ha spiegato il cuoco, è il “caulipower”, un superfood dalle interessanti proprietà nutritive a base di cavolfiore, quinoa e lenticchie.

A ciascun bambino sono state proposte tre “polpette del futuro”: una rossa, con il pomodoro, una bianca, solo con il “caulipower” e una verde con gli spinaci. La sfida posta ai bambini dagli educatori e dai ricercatori dell’UNISG, insieme a CIRFOOD, è stata quella di assaggiare anche se, alla vista, non potevano riconoscere e anticipare i sapori. Lo scopo: stimolare i bambini ad utilizzare a pieno le loro capacità gustative e a descrivere, anche in maniera creativa, i sapori percepiti.

È presto per dire se il “caulipower” abbia effettivamente superato il difficile esame del gusto dei più piccoli, ma c’è chi, tra i gruppi, ha chiesto il bis e tempestato lo chef di domande su preparazioni e ricette segrete. Come ci hanno raccontato le educatrici dei centri estivi in cui si è svolta la sperimentazione, il periodo di lockdown ha fatto sì che molti bambini si avvicinassero alla cucina, preparando pane, pasta e altre pietanze insieme ai genitori. Oggi, quindi, sono più interessati al cibo e alla sua preparazione, conoscono più ingredienti e, nel tempo libero, diversi hanno utilizzato il METROQUADRO come “base” per immaginare di essere anche loro degli chef.

Monoporzioni VS vassoi: come verrà servito il pranzo al rientro a scuola?

Parte delle attività di Nutriamo la Scuola, anche durante la Settimana del Cibo, sono state dedicate alla sperimentazione di soluzioni per immaginare la ripartenza della scuola. Rossella Soncini, direttrice area dell’Emilia Ovest di CIRFOOD, in un’intervista ci ha spiegato che è possibile che cambino gli spazi della refezione scolastica: in alcuni casi potrebbe essere necessario, infatti, servire il pranzo in aula o immaginare dei turni. Al centro giochi Don Milani è stata sperimentata una doppia soluzione alternativa proprio per capire come gli alunni reagiranno a questo cambiamento.

Il primo giorno è stato servito il pranzo in monoporzioni termoregolate, mentre il secondo è stato proposto un unico vassoio con i cibi pre-porzionati. In entrambe le giornate i bambini si sono posizionati in cerchio, ciascuno sul suo banco, insieme agli educatori per consumare il pasto all’aperto. Un elemento che ha garantito la distanza di sicurezza, ma senza rinunciare al prezioso momento di convivialità e educazione che la condivisione del pasto rappresenta.

Per i bambini, confermano le coordinatrici dei centri estivi reggiani, la distanza sociale è già diventata un aspetto della quotidianità così come l’uso delle mascherine e gli altri cambiamenti che la situazione impone. L’obiettivo di “Nutriamo la Scuola” è colmare questo spazio con dei contenuti che diventino arricchimento per gli alunni attraverso l’osservazione, la natura e il cibo, immaginando innovative modalità di apprendimento.

Una sperimentazione che, come ha ricordato Giordano Curti in occasione del webinar, “Sarà approfondita nel CIRFOOD DISTRICT, l’hub di open innovation sui temi della nutrizione e del cibo che stiamo costruendo a Reggio Emilia. In particolare nel ‘ristorante sperimentale’, dove quanto proposto ora nei centri estivi sarà parte di un percorso di analisi scientifica, per trasformare il momento del “pasto” a scuola in un’esperienza a 360°, a partire proprio dai loro desideri e dai loro sogni. Questi obiettivi sono ambiziosi, ma crediamo che facendo sistema si possa e si debba dare un contributo nuovo a una scuola che coglie questa occasione, seppur difficile, per rinnovarsi nel profondo.”

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