Pasta strazzata ch’e favi e a majurana

peppe57
Questa è la ricetta di un piatto tipico modicano che veniva servito per lo più nelle cosiddette «putie ri vinu», le osterie. La particolarità delle «putie ri vinu» era quella che si mesceva soltanto vino accompagnato in genere da uova sode e da tocchi di formaggio mentre gli avventori giocavano a carte. Raramente si faceva da mangiare. E quelle rare volte si serviva «’u pizzuddu» (letteralmente il pezzetto) che indicava un tocco di carne bollita con olio limone e peperoncino o un piccolo polpo lesso condito allo stesso modo. Assai più raramente si servivano zuppe di legumi o pasta. E quando questa era preparata era quella di cui sto trascrivendo la ricetta.Ho avuto la fortuna di assaggiare molto tempo fa questa pasta nell’ultima «putia ri vinu» originale rimasta a Modica (quelle di oggi ne portano solo il nome). Il buon Don Carmelo Modica, poco tempo prima di chiudere ed andare in pensione, mi rivelò alcune sue ricette ed i metodi di cottura del bollito o del polpo. Di questo piatto (il cui nome tradotto dal dialetto significa straccetti con le fave e la maggiorana) solo pochissime persone conservano oggi memoria.È per questo che ho pensato di inserirlo tra i piatti della zattera.
4 da 1 voto
Preparazione 2 ore
Tempo totale 2 ore
Portata Primi asciutti
Cucina Italia
Porzioni 4 persone

Ingredienti
  

Istruzioni
 

  • Per prima cosa tenete le fave a bagno per una notte intera. Poi, sgocciolatele e scottatele in abbondante acqua bollente salata per 2-3 minuti.
  • Scolatele con una schiumaiola, quindi privatele della buccia esterna, tenetene alcune da parte mentre il resto va passato con il passaverdura in maniera da ottenerne una purea densa.
  • Questa operazione può oggi, esser effettuata con il mixer, dove potrete frullare le fave insieme all’aglio, all’olio, ad un pizzico di sale e pepe ed alle foglie di maggiorana, ottenendo così una crema densa ed omogenea.
  • Preparate la pasta all’uovo con le modalità che ognuno conosce. In alternativa, si può acquistare quella già pronta e tirata in sfoglie.
  • Tagliate la pasta a straccetti e cuocetela per 3 minuti nell'acqua di cottura delle fave, conditela con la crema di fave ed il pecorino e con altro olio d’oliva a crudo.
  • Servite la pasta nei piatti individuali guarniti con le fave tenute da parte e altra maggiorana.
  • Suggerimento personale: sebbene la ricetto lo preveda, io frullo le fave con la loro stessa buccia: il sapore ci guadagna. E parecchio. Inoltre, se lo desiderate e non volete complicarvi la vita, potete acquistare di maltagliati freschi e cuocerli al posto degli straccetti di pasta. Vanno bene ugualmente!

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