Oggi proprio non avevo idea di cosa preparare a pranzo, anche perchè essendo solo (moglie fuori sede per ragioni d'ufficio, figli grandi in giro con i ragazzi stranieri del gemellaggio scolastico, figli piccoli dalla nonna) non mi andava proprio di mettermi a cucinare nè di rimanere a scuola mangiando un asfittico panino. Sono andato, allora, in un ristorante self service che serve piatti di buona (e talvolta ottima) qualità ed ho assaggiato questo primo. Ovviamente ho rotto le scatole allo chef - che peraltro è un mio vecchio compagno delle elementari - e mi sono fatto dare la ricetta. Quelle che seguono sono le dosi per 6 persone.
Ingredienti
- 600 gr di fettuccine fresche
- 500 gr di fave verdi sgusciate
- 70-80 gr di pancetta affumicata a dadini
- 1 porro di medie dimensioni o 2 piccoli
- Olio extravergine d'oliva
- Caciocavallo stagionato grattugiato
- sale
- pepe
Istruzioni
- La prima cosa da fare è tagliare il porro a rondelle. Poi scaldate l'olio in una padella in aderente abbastanza ampia e fatelo rosolare in maniera che si appassisca un po', quindi aggiungete la pancetta e fate rosolare per bene anche quella per 3-4 minuti.
- A questo punto aggiungete in padella anche le fave e lasciatele insaporire qualche minuto a fuoco moderato, coprite con acqua calda e, avendo cura che il fondo di cottura non si asciughi troppo, cuocete per 20 minuti o almeno fino a quando le fave risulteranno abbastanza tenere.
- Aggiustate di sale e pepe. Nel frattempo lessate le fettuccine, scolatele abbastanza al dente e rovesciatele nella padella. Fate saltare il tutto per qualche minuto e - se necessario - aggiungete un po' d'acqua di cottura della pasta.
- Alla fine spolverate le fettuccine con una generosa manciata di caciocavallo grattugiato e con una bella macinata di pepe. Servite immediatamente.
- Suggerimento supplementare: Ovviamente non l'ho ancora provato, ma ritengo che - attesa la bontà dell'abbinamento fave-pecorino - aggiungere al posto del caciocavallo del pecorino grattugiato darà al piatto un tocco in più.
- Se poi, magari, è del Piacentinu di Enna darà anche colore.
