E’ un piatto piemontese che ancora si gusta in occasione di qualche sagra paesana. Una volta era preparata con una varietà di ceci neri provenienti dal Medio Oriente e oggi sostituiti da quelli nostrani. Il risultato è ancora migliore.
Qui, nell’astigiano, la tradizione rurale ha lasciato un forte e concreto segno nella vita di tutti i giorni, ma a volte, il fascino delle antiche superstizioni riprede il sopravvento.
Nelle vecchie famiglie, ancora oggi, per la festa dei defunti, si prepara una la cisrà, robusta minestra a base di ceci che viene lasciata sulla tavola apparecchiata per le anime dei defunti, avendo cura di lasciare aperto uno spiraglio a una finestra affinché gli spiriti possano entrare e gustare la zuppa.
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Portata Primi, Primi in brodo
Cucina Italia, Ricette regionali
Porzioni 6 persone
Ingredienti
Istruzioni
- Mettete a bagno i ceci per 48 ore.
- Raschiate perfettamente le cotenne privandole delle setole oppure usate cotenne già pulite.
- Lavate la carota, il sedano, gli odori tranne il basilico e la maggiorana e metteteli in un capace tegame di coccio con 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva.
- Fate soffriggere. Poi aggiungete i ceci, scolati dell’acqua dell’ammollo, le cotenne tagliate a striscioline e 3 l di acqua bollente.
- Salate, pepate e proseguite la cottura per circa 1 ora.
- Sbucciate le patate e tagliatele a dadi; tagliate a dadi anche le rape, quindi aggiungetele alla zuppa e proseguite la cottura ancora per 1 ora. I ceci dovranno essere perfettamente cotti.
- Schiacciate le patate aiutandovi con una forchetta, aggiungete il basilico e la maggiorana sminuzzati e riunitele alla zuppa.
- Condite con l’olio extravergine d’oliva rimasto e portate la cisrà in tavola ben calda.
- Questa minestra sarà ottima da gustare anche il giorno dopo: basterà riscaldarla. Vino consigliato: Dolcetto.