“Restoincampo” è la piattaforma digitale sviluppata da Anpal, ovvero l’Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in campo agricolo. I mesi di emergenza per via del Covid-19 hanno fatto emergere molti dei problemi legati alla gestione e organizzazione della manodopera nei campi italiani. Da Nord a Sud, in Italia e all’estero, è emersa l’importanza dei braccianti stagionali, spesso di origine straniera, per poter assicurare la raccolta di frutta e verdura, ma anche la necessità di garantire loro condizioni di lavoro degne.
Rispondendo alle pressioni e alle iniziative delle associazioni, e nel quadro del Piano triennale di contrasto al caporalato, il Ministero del Lavoro ha sviluppato con Anpal, appunto, una piattaforma che si pone l’obiettivo di facilitare un contatto trasparente e legale tra i lavoratori e le lavoratrici stagionali e le aziende che ne hanno bisogno. Vediamo di cosa si tratta.
Il lavoro nei campi si trova online?
Già prima dell’emergenza sanitaria, era chiaro che una priorità per contrastare la diffusione di lavoro nero e grigio in agricoltura fosse anche stimolare la creazione di canali legali e trasparenti per stabilire i rapporti di lavoro. Nella Regione Lazio, per esempio, è attiva dallo scorso anno “Fair Labor”, un’app che ha proprio questa finalità, mentre nel foggiano, in Puglia, nell’estate del 2019 era stato attivato uno sportello specifico per agevolare braccianti e imprenditori agricoli.
Durante il lockdown, inoltre, Coldiretti ha realizzato una sua piattaforma per far fronte all’emergenza. Si chiama “Job in Country” e funziona come una bacheca di ricerca di lavoro con focus sul mondo agricolo e sulle realtà associate. Anche la CIA-Agricoltori Italiani ha promosso un’iniziativa affine dal titolo “Lavora con gli agricoltori italiani”, e lo stesso ha fatto Confagricoltura con “AgriJob”. Il tutto nell’attesa che venisse sviluppata una piattaforma istituzionale che potesse aggregare in un unico spazio la domanda e l’offerta di lavoro.
“Restoincampo”: la prima piattaforma istituzionale sul lavoro in agricoltura
Dopo aver promosso una sanatoria che permette la regolarizzazione di parte di braccianti e delle braccianti di origine straniera, il Governo ha ora presentato “Restoincampo”, la piattaforma realizzata da Anpal per conto del Ministero del Lavoro.
Il funzionamento è semplice. “Restoincampo” è un’app che si può scaricare su smartphone sia su dispositivi Android che iOS, sempre gratuitamente. L’interfaccia è tradotto in cinque lingue, ovvero italiano, inglese, francese, rumeno e punjabi – almeno per ora – e permette alle aziende e ai lavoratori stagionali di “incontrarsi”.
Le aziende possono, in particolare, inserire offerte di lavoro, ricercare lavoratori disponibili secondo le proprie esigenze e contattare i candidati più adatti direttamente tramite l’applicazione. Per chi è, invece, in cerca di impiego le funzioni più interessanti riguardano la possibilità di inserire, una volta registrati, molte informazioni sul proprio profilo indicando competenze, disponibilità sul territorio o periodi più liberi.
Inoltre, l’app può essere utilizzata anche da giovani o persone che percepiscono il Reddito di Cittadinanza che, in questa fase soprattutto, possono essere interessati a un lavoro temporaneo. “Restoincampo” è integrata con il sistema Dol (domanda e offerta di lavoro), per cui anche gli operatori dei centri per l’impiego hanno la possibilità di accedere ai dati e verificare il contatto.
Un passo avanti nel contrasto al caporalato
La notizia dell’attivazione della piattaforma è stata accolta con soddisfazione delle associazioni e dalle realtà che, nei territori, sono da anni in prima linea per garantire diritti e dignità ai lavoratori e alle lavoratrici del settore.
Il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate ha, infatti, parlato di un risultato storico che ha il merito di realizzare un passo concreto per risolvere una delle “ataviche problematiche del comparto primario”, ovvero la difficoltà di far incontrare domanda e offerta di lavoro, al di fuori della mediazione di caporali e altre strutture criminali.
Dello stesso avviso anche Filippo Gallinella, presidente di Comagri, che, intervistato da Il Sole 24 Ore, ha dichiarato che questo progetto “rappresenta una grande opportunità, come richiesto da tempo, per rispondere efficacemente alle esigenze del settore agricolo e fronteggiare il fabbisogno di manodopera, data anche la stagione cruciale alle porte per i cicli produttivi. […] Con questa app abbiamo finalmente uno strumento rivoluzionario e veloce per rispondere fattivamente alle esigenze attuali e future del settore agricolo.”
In futuro, è possibile che la piattaforma e il modello di “Restoincampo” vengano applicate anche ad altri settori. Si parte dall’agricoltura, dunque, per testare una modalità innovativa, trasparente ed efficace di mettere in contatto chi cerca e chi offre lavoro. Conoscevate già queste opzioni?