Una tra le tante domande che mi sono posta e mi pongo tuttora è come faccia la gente, il cui livello di sensibilità, empatia e informazione nei confronti del mondo che ci circonda dovrebbe essere ormai enormemente acuito grazie ai moderni mezzi di informazione, a non inorridire di fronte alle brutalità cui sono sottoposti gli animali che, macellati, scuoiati e fatti a pezzi finiscono sulla propria tavola.
Per me ci vuole un livello di impermeabilità emotiva fuori dal comune per rimanere insensibili di fronte alla barbarie cui sono sottoposti gli animali da allevamento e non solo. A me è bastato focalizzare l’attenzione e concepire qualche semplice concetto sull’argomento per rinnegare il consumo di carne e intraprendere un cammino per quanto possibile cruelty free.
Cadere dalle nuvole!
E dire che non mi sento una persona con una sensibilità fuori dalla norma, quindi sono arrivata alla conclusione che le persone, come in altri fenomeni della vita, spesso chiudono il proprio cuore e i propri occhi per vivere una vita senza complicazioni. Essere vegetariano o vegano porta a innumerevoli confronti, con amici, in famiglia, al lavoro, e a volte mi sorprende la presa di posizione e la risolutezza con cui la maggior parte delle persone vogliono dirottare verso le cose a loro giudizio più importanti. Spesso mi sono sentita dire “Già ho i figli da portare a scuola, il mutuo, gli innumerevoli ostacoli quotidiani e vuoi che mi preoccupi di ciò che mangio. Anzi il cibo è proprio un piacere che mi allontana da tutto questo”. Che tristezza! Possibile che l’essere umano che è andato sulla luna, ha diviso l’atomo e conquistato consapevolezze inimmaginabili possa cadere in un così meschino inganno sociale e comportamentale?
Pubblicità Vegan: il vegano e il vegetariano che è in te
Fonte immagine: campaignlive.co.uk
È proprio partendo da questo punto di vista, che in Irlanda, per poi estendersi al resto del Regno Unito e si spera l’intero globo, è iniziata una campagna di sensibilizzazione che tende, edulcorando la solita aggressività, a sensibilizzare riguardo lo sfruttamento e la sofferenza degli animali e tutto quello che ciò comporta, come già più volte approfondito anche in questo recente articolo.
Il focus è che di base siamo tutti vegani, solo che non lo sappiamo o vogliamo non vederlo. L’approccio è fortemente positivista e secondo me di forte impatto.
Se ci si fermasse a interrogarsi su come la totalità delle creature senzienti di questa terra non possano che soffrire, ridotte in schiavitù e costrette a sopportare violenze e cattiverie inaudite fino all’inesorabile macellazione, non si potrebbe rimanere indifferenti di fronte a tanta crudeltà, e presa coscienza di ciò si imboccherebbe un sentiero virtuoso. E così, questa campagna virale vuole toccare le coscienze, con immagini di animali, il più possibile naturali e tenere, quali un topino da laboratorio che abbraccia il dito dello stesso scienziato/carnefice.
Immagino questi pannelli di mucche, maialini e quant’altro, immortalati nella loro espressione più amorevole e velatamente sofferente, che troneggiano sui muri in dimensioni macroscopiche, inneggiando al concetto di “They trust us, we betray them” (loro credono in noi e noi li tradiamo) non possano che toccare anche il più insensibile dei passanti.
Fonte immagine: pressat.co.uk
Essere buoni è bello
Come ormai sapete il mio approccio riguardo queste tematiche è, anche se chiaramente di parte, il più equilibrato e analitico possibile, ma in questo caso voglio sbilanciarmi supportando una campagna vegan così intelligente e mirata, che ha però come sottotesto il concetto secondo cui ampliando il nostro livello di sensibilità e affetto per il prossimo, e in particolare per gli animali, possiamo far sì che un cambiamento sia davvero possibile. Quindi, tanto di cappello allo staff di GoVeganWorld.com.
E voi che ne pensate? Anche voi credete che un cambiamento sia possibile?
Se questa pubblicità vegan non è stata sufficiente a risvegliare la vostra sensibilità, o per un ulteriore approfondimento, vi consiglio 5 film che vi aiuteranno a riflettere.
Fonte immagine in evidenza: vegansustainabilitymagazine.files.wordpress.com