La primavera ci fa riscoprire la bellezza dell’orto, anche sul balcone di casa. Ci sono, infatti, tante erbe aromatiche e spontanee insolite, che si possono quindi “riscoprire”, coltivare e poi imparare a utilizzare per dare un gusto unico alle nostre ricette. Quest’oggi, insieme alla dottoressa Francesca Evangelisti, parliamo dell’elicriso, una pianta erbacea spontanea più spesso conosciuta come “semprevivo” e che probabilmente abbiamo visto sui sentieri rocciosi in tutta Italia, dalle coste fino a circa 1000 metri di altitudine. La biologa nutrizionista ci spiega, dunque, come riconoscerla e, soprattutto, ci conduce a scoprirne caratteristiche e proprietà.
Elicriso, le caratteristiche del “semprevivo”
Partiamo proprio dal nome con cui è più nota questa pianta: “semprevivo”. Ciò accade, ci spiega la dottoressa, perché mantiene inalterate le sue caratteristiche anche quando appassisce, senza andare in putrefazione. Come riconoscere l’elicriso? Si presenta come cespuglio alto circa 30-40 cm, dalle foglie di colore grigio-verde con la tipica peluria superficiale e con gruppi di fiori di colore giallo e dal profumo molto intenso.
“La pianta di elicriso” descrive la dottoressa Evangelisti, “possiede importanti proprietà medicinali, note fin dai tempi antichi. In Italia, il suo utilizzo nella fitoterapia risulta però molto recente. È stato, infatti, il dottor Leonardo Santini, originario della Garfagnana, a sperimentare la pianta come rimedio naturale contro diversi malanni, quali infezioni respiratorie e patologie della pelle, ottenendo ottimi risultati nei pazienti trattati.” Solo nel 1949, quando furono pubblicati i risultati dei suoi studi, l’elicriso fu ufficialmente riconosciuta come pianta medicinale a tutti gli effetti e il suo utilizzo terapeutico si diffuse ovunque. Vediamo, quindi, quali sono queste proprietà che sono diverse, a seconda che venga fatto un uso interno o esterno.
Infusi e sciroppi: le proprietà dell’elicriso
Quando parliamo di “uso interno”, facciamo riferimento all’elicriso sotto forma di infuso, tisana o sciroppo. “In questo caso, è un ottimo coadiuvante in caso di infiammazioni varie dell’apparato respiratorio. Per esempio, la tintura madre risulta indicata in caso di infiammazioni della mucosa nasale, quali riniti allergiche, bronchiti acute o croniche e manifestazioni asmatiche, in quanto favorisce l’eliminazione del catarro. A tali scopi, la posologia indicata è di 30 gocce in un bicchiere di acqua, due o tre volte al giorno, prima dei pasti.”
La tintura madre di elicriso è utilizzata anche contro le varici ed emorroidi, grazie alla sua azione analgesica, antinfiammatoria e anti edema. “Anche l’infuso di elicriso” aggiunge l’intervistata, “in virtù delle sue proprietà detossificanti, mucolitiche e lenitive, è utile in caso di affezioni dell’apparato respiratorio, ma risulta efficace anche contro la tosse secca e la congestione nasale causate da inquinamento, polveri e sistemi di riscaldamento che rendono l’aria troppo secca per le vie aeree, determinando reazione delle mucose.”
L’infuso è prezioso anche per i disturbi a carico dell’apparato digerente, nello specifico per alterazioni del transito intestinale – sia troppo rapido che troppo lento – e disturbi della digestione, in quanto favorisce la funzionalità di fegato e pancreas, le due principali ghiandole coinvolte nel processo digestivo. La dottoressa Evangelisti aggiunge che “da la tale azione deriva anche un effetto purificante della pelle e del sangue, che risultano protetti dall’azione degli acidi liberati a seguito delle infiammazioni della mucosa gastro-intestinale.”
Come preparare l’infuso di elicriso
L’infuso di elicriso si prepara aggiungendo un cucchiaio di fiori essiccati in una tazza di acqua bollente e lasciando in infusione per circa 10 minuti. Dopo la filtrazione, l’infuso può essere dolcificato con un cucchiaino di miele. La nutrizionista spiega che, per beneficiare appieno degli effetti, basta berne due tazze al giorno, lontano dai pasti.
Decotto e olio di elicriso: le altre proprietà
L’uso “esterno” dell’elicriso può essere invece fatto utilizzando il decotto oppure l’oleolito, entrambi a base di fiori. “Il decotto” ci racconta l’intervistata, “risulta efficace contro riniti, congiuntiviti, blefariti di origine allergica: è sufficiente applicare una garza imbevuta sulla zona da trattare per circa 15 minuti e poi lasciare asciugare bene all’aria per far evaporare tutto l’umidità residua, per lenire pelle o occhi irritati.” Nel caso di riniti, può essere usato anche nell’aerosol.
Il decotto si prepara aggiungendo in una tazza di acqua fredda un cucchiaio di fiori essiccati, portare ad ebollizione e lasciare in infusione per circa 10 minuti.
L’oleolito di fiori di elicriso, invece, è l’olio ottenuto dalla macerazione dei fiori di elicriso, e risulta invece particolarmente indicato per trattare la pelle, in caso di irritazioni, dermatiti ed eczemi, alleviando sintomi quali bruciore, rossore, prurito e rush cutanei di vario genere e origine (anche a seguito di assunzione di farmaci). “Spesso l’olio di elicriso ha effetti benefici anche per vere e proprie patologie quali la psoriasi, herpes e dermatiti, così come per le punture di insetti” spiega la dottoressa che ricorda, però, come sia importante confrontarsi con un medico in questi casi.
Per queste proprietà benefiche sulla pelle, l’olio di elicriso risulta spesso un componente di diverse creme dermatologiche, utilizzate non solo per trattare la pelle danneggiata, ma anche per lenire gli effetti di scottature solari, per contrastare le rughe e per trattare geloni, cicatrici e pure in caso di emorroidi.
Come preparare l’olio di elicriso
Anche l’olio di elicriso si può preparare in casa. È sufficiente utilizzare la quantità desiderata di fiori secchi da unire con olio EVO in quantità circa tre volte quella dei fiori, in un vaso di vetro a chiusura ermetica. Il vaso va scosso una volta al giorno per 40 giorni, poi filtrato con una garza e travasato in una bottiglia di vetro, possibilmente di colore scuro, in quanto l’olio ottenuto risulta sensibile alla luce, che ne potrebbe alterare le proprietà. È pertanto opportuno, oltre l’uso del vetro scuro, porre il prodotto anche in luogo buio e asciutto.
Ci sono controindicazioni?
“L’elicriso non presenta particolari indicazioni, se non una sensibilità individuale” conclude la dottoressa Evangelisti. “Nella sua preparazione, o anche se si acquistano prodotti già finiti, è pertanto importante seguire bene le indicazioni di un erborista e, all’inizio, testare sempre una piccola dose.”
Lo conoscevate già?