FIPE
Il 60% degli europei sta soffrendo di quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “pandemic fatigue”. Si tratta di un senso di spossatezza, stanchezza e stress causato dall’emergenza che stiamo vivendo e dal grande senso di incertezza a essa legato. Un fenomeno preoccupante che rappresenta soltanto un campanello d’allarme a proposito dell’impatto psicologico della pandemia sulla popolazione nel suo complesso, che può essere ancor più significativo su alcune categorie. Tra di esse anche quella degli imprenditori e le imprenditrici del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi a cui si rivolge “Pronto, ci sono!”, un nuovo servizio di supporto psicologico a distanza promosso dalla Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). Attivo dall’inizio di ottobre, ha già raccolto numerose chiamate e segnalazioni da tutta Italia: ne abbiamo parlato con Valentina Picca Bianchi, presidente nazionale delle Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio e tra le promotrici dell’iniziativa.
Le difficoltà psicologiche del lockdown per la ristorazione
Come ci aveva raccontato il vicepresidente di FIPE, Luciano Sbraga, già il primo lockdown aveva avuto un impatto significativo sul mondo della ristorazione. La principale preoccupazione era quella del crollo di fatturato, dei rischi di disoccupazione e delle grandi incognite relative al futuro. Ma, tra le righe, era emerso anche il peso psicologico di tanti mesi di chiusura e incertezza: Luciano Spigaroli, dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo e rappresentante della Rete Italiana della Ristorazione, ci aveva infatti raccontato come la scelta di dedicarsi all’asporto fosse sì mossa da esigenze economiche, ma anche di ristoro psicologico. Poter andare in cucina e continuare a fare il lavoro di sempre era un modo per sentirsi utili.
Se la ristorazione turistica durante l’estate ha visto le sale progressivamente riempirsi secondo le norme, ci sono ambiti per cui la situazione è andata peggiorando. Come, per esempio, nelle città d’arte in cui il flusso turistico è calato, oppure nei centri business dove è crollata la domanda di ristorazione aziendale. “Proprio a Firenze, ad agosto, è successa una tragedia che ci ha scosso profondamente” racconta Picca Bacchi, “un collega, Luca, di soli 44 anni, si è tolto la vita. E non tanto per questioni finanziarie, ma perché si è sentito privo di una prospettiva, con un ristorante rinnovato da poco e una famiglia sulle spalle.”
FIPE si è mossa con una raccolta fondi destinata alla famiglia di Luca, ma non soltanto. ““Ho personalmente sentito molto questa tragedia ed ho voluto proporre alla dirigenza dell’associazione la creazione di uno strumento di sostegno psicologico dedicato alle imprenditrici ed imprenditori del settore.” Di qui prende forma il progetto “Pronto, ci sono!”, presentato l’8 Ottobre scorso ad Alma Alta scuola di Formazione.
“Pronto, ci sono!”: il primo sportello di supporto psicologico per ristoratori
“Pronto, ci sono!” è uno sportello telefonico gratuito di counseling, gestito dal team di psicologi del Centro Paradoxa di Treviso, coordinato dal dottor Andrea Sales. L’obiettivo è, in primo luogo, fornire uno spazio di ascolto libero per gli imprenditori e le imprenditrici in difficoltà, ma anche mettere in contatto chi chiama con le persone più adatte a risolvere il problema.
“Era fondamentale, a nostro avviso, coinvolgere dei professionisti e, in questo caso, a rispondere al telefono sono psicologi specializzati nella gestione delle emergenze” ci racconta ancora la Presidente di Donne Impresa di FIPE che aggiunge, “arrivano chiamate di ogni tipo: uomini e donne che si trovano in difficoltà per i motivi più diversi, ma accomunati da un grande senso di impotenza di fronte a questa situazione.”
Il numero di telefono dedicato è il +39 3517671290, ed è disponibile gratuitamente cinque giorni alla settimana: lunedì, mercoledì e giovedì dalle 18.00 alle 21.00 e martedì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00 per tutti gli associati della FIPE. A conclusione del colloquio, libero e gratuito, lo psicologo può – se lo ritiene – suggerire un collega con cui proseguire un percorso di supporto psicologico più approfondito oppure indicare che professionista nella sede Fipe più vicina può aiutare concretamente il ristoratore a far fronte ad alcuni dei problemi che provocano disagio.
“Talvolta” ci spiega infatti la Presidente, “c’è bisogno di qualcuno che aiuti a sbrogliare una situazione burocratica, oppure una persona fidata con cui andare in banca. Insomma, può capitare che chi può aiutarci ad uscire da una situazione di difficoltà sia vicina a noi, ma semplicemente non sappiamo che esiste.” Il progetto, dunque, ha una duplice valenza sia di sostegno psicologico sia di supporto pratico.
Un quadro generale preoccupante che evidenzia come il progetto di “Pronto, ci sono!” sia quanto mai urgente. “Per ora sarà attivo in via sperimentale fino a dicembre” ci spiega Picca Bianchi, “e siamo convinti che sia un modo innovativo per stare vicino a tutti quanti e portarci, tutti insieme, verso una nuova primavera.”