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Cosa prevede il futuro della politica agricola comune dell’UE?

 

In tutta l’Unione Europea ci sono circa 10 milioni di aziende agricole, nelle quali lavorano 22 milioni di persone. La politica agricola comune (PAC) sostiene gli agricoltori europei, contribuisce alla tutela delle zone rurali e delle tradizioni alimentari e culinarie, e garantisce la sicurezza alimentare. Dalla sua creazione, si è spesso evoluta per rispondere a nuovi bisogni, e il 1° giugno 2018 la Commissione europea ha presentato le proposte legislative che riguarderanno il periodo successivo al 2020. Cosa prevede il futuro della PAC? Prima di rispondere a questa domanda, facciamo un passo indietro per parlare di come è nata e quali sono i suoi obiettivi. 

Che cos’è la PAC, Politica agricola comune?

agricoltura ue
DesignRage/shutterstock.com

La politica agricola comune (PAC) nasce nel 1962 per rendere accessibili i prezzi dei prodotti alimentari all’interno dell’Unione Europea e per sostenere l’agricoltura. Questo settore, infatti, sebbene ricopra un ruolo fondamentale, risente più di altri del clima e delle condizioni meteorologiche, garantisce redditi inferiori rispetto a quelli non agricoli e ha bisogno di più tempo per adattarsi alle domande del mercato. L’impostazione originaria della PAC è stata più volte riformata, ad esempio in occasione del summit sulla Terra di Rio de Janeiro (1992), che ha introdotto il principio di sviluppo sostenibile. Oggi, tra gli obiettivi di tale politica, sono inclusi l’adozione di misure per affrontare i cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la preservazione dei paesaggi rurali e il mantenimento dell’economia rurale. 

La PAC è finanziata tramite il Fondo europeo agricolo (FEAGA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Gli interventi previsti sono di vario tipo e comprendono:

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Il futuro della PAC: la politica agricola comune dopo il 2020

Le proposte legislative che la Commissione Europea ha presentato, a giugno 2018, mirano a fare sì che la PAC continui a sostenere gli agricoltori in un contesto che evolve e che deve gestire le sfide del futuro prossimo, come ad esempio i cambiamenti climatici, ma anche i ricambi generazionali all’interno delle aziende. Per il periodo 2021-2027, sono stati quindi ridefiniti 9 obiettivi

Aumenta il sostegno ai giovani e alle piccole e medie aziende

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Com’è accaduto finora, una parte dei pagamenti alle aziende agricole verrà erogato sulla base delle dimensioni in ettari. Nelle proposte della Commissione Europea, tuttavia, c’è l’aumento del sostegno per piccoli e medi produttori: verrà, infatti, ridotto l’importo concesso a ogni azienda, fissando un tetto a 100 mila euro. La nuova PAC prevede, inoltre, delle misure volte a incoraggiare i giovani agricoltori che si apprestano ad aprire una nuova attività: a loro sarà destinato almeno il 2% delle dotazioni, integrato con un sostegno finanziario per lo sviluppo rurale e con misure che agevolino l’accesso alla terra e i trasferimenti di terreni. Un altro punto fondamentale è la garanzia che il sostegno al reddito sia riservato soltanto agli agricoltori veri e propri.

Tutela del clima e dell’ambiente 

Un altro aspetto su cui la Commissione Europea si è concentrata con le sue proposte riguarda il cambiamento climatico, un problema che investe non soltanto l’agricoltura, ma ogni settore, a livello globale, e per il quale è necessario adottare delle misure drastiche. La nuova PAC, alla luce dell’importanza che gli agricoltori rivestono nella tutela dell’ambiente, chiede in particolare: 

Per gli agricoltori che supereranno i requisiti obbligatori sono previsti ulteriori benefici, e ogni Paese dell’UE potrà elaborare un sistema che premi le aziende particolarmente virtuose a livello ecologico. 

L’impegno per lo sviluppo delle aree rurali e la sicurezza alimentare

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La protezione e lo sviluppo delle aree rurali erano già tra gli obiettivi della PAC nei decenni passati. Oggi, incontrano un interesse sempre più crescente a livello europeo, con una serie di provvedimenti per incentivare l’apertura di attività legate all’agricoltura, come abbiamo già ricordato nei paragrafi precedenti. In parallelo, sono previsti anche dei tutoraggi per favorire il trasferimento di conoscenze da agricoltori anziani ed esperti a quelli più giovani. I passaggi generazionali possono trarre, infatti, grandi benefici da queste operazioni, con un conseguente impatto positivo sulle comunità. Per quanto riguarda la sicurezza e la qualità degli alimenti, invece, la Commissione Europea chiede che vengano fissati limiti più rigorosi e che gli aiuti finanziari siano destinati soltanto a chi rispetta i requisiti, attraverso la riduzione dell’uso di antibiotici e pesticidi: un obiettivo che va incontro anche al rispetto della biodiversità e del territorio. 

Tra le proposte per gli anni 2021-2027, c’è anche uno snellimento delle procedure amministrative, con l’adozione di un metodo comune di lavoro basato su piani strategici, nei quali ogni Paese indicherà in che modo intende raggiungere i 9 obiettivi della PAC. Incoraggerà, infine, gli investimenti sulla ricerca e sull’innovazione, tramite strumenti come il programma Orizzonte Europa, al quale la Commissione ha proposto di destinare 10 miliardi di euro. 

Conoscevate le proposte per la nuova PAC?

 

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