Non siete ancora pronti a dire addio alla classica divisione delle portate tra antipasto, primo, secondo, contorno e dolce? Non vi preoccupate, avete tempo fino al 2030 per abituarvi al piatto del futuro. Almeno così ci dicono i risultati del sondaggio diffuso in occasione del Food Marketing Mastery di RistoratoreTop, un’agenzia specializzata in marketing della ristorazione, che ha richiamato a Bologna 160 proprietari di trattorie, osterie e ristoranti.
Dalle nuove tendenze alle ragioni economiche, alle contaminazioni culinarie, sono i principali elementi che stanno dettando questo cambiamento nelle abitudini alimentari di tutto il mondo. Ma scopriamo insieme il perché.
[elementor-template id='142071']Il piatto unico: perché sarà il futuro della ristorazione
“Stiamo virando velocemente verso più pasti, più leggeri, spesso articolati in percorsi degustativi e composti al massimo da tre sole portate, su un modello di stampo internazionale: starter (spesso condivisa da più persone), piatto principale con contorni, dessert” spiega Lorenzo Ferrari, ceo e fondatore di Ristoratore Top.
Queste le ragioni principali che hanno veicolato le risposte degli intervistati durante il sondaggio. Il campione preso in esame è composto da una base di persone provenienti da diversi settori della ristorazione:
- 92% di ristoranti
- 8% tra pub, bar e tavole fredde
Anche la varietà geografica è stata presa in considerazione, distribuendo le interviste lungo tutto lo stivale con:
- 53,71% dal Nord Italia
- 28,92% dal Centro
- 17,37% da Sud e isole
Dagli anni ‘50, il mondo e l’Italia sono molto cambiati. In quel periodo infatti, grazie al “miracolo economico” e alla ripresa dopo la guerra, la tavole di tutto il mondo si facevano più ricche e imbandite di più portate, dall’antipasto fino al dolce. In Italia in particolare uno dei segnali più importanti fu quello della sostituzione dell’alimento principale, passando dal pane alla pasta, e dal continuo aumento del consumo della carne.
I cambiamenti di abitudini, del quadro economico mondiale, e la continua contaminazione delle abitudini alimentari nel corso del tempo non hanno fatto altro che crescere in maniera esponenziale, riuscendo così a cambiare anche i rituali attorno alla tavola. Queste tendenze infatti sono sottolineate anche dai risultati del sondaggio, nei quali l’82% degli intervistati ha affermato che si sta già assistendo a questa inversione di tendenza e che, entro il 2030, dai menù e dalle abitudini degli italiani spariranno i primi, i secondi e i contorni che abbiamo conosciuto fino ad oggi, per comparire solamente in occasioni speciali come i matrimoni.
Sembra esserci un’unica eccezione alla regola, il dolce. secondo il 99% dei pareri il dessert infatti diventerà il momento più conviviale del pasto. Anche questo in una nuova veste ovviamente, costruito come un blocco unico “dolce-caffè-amaro” al quale probabilmente verranno dedicate delle aree specifiche all’interno degli stessi ristoranti.
Le nuove tendenze alimentari degli italiani
Sembra che questo 2018 sia stato proprio l’anno del cibo italiano, in tutti i sensi. Ha portato le nostre tradizioni enogastronomiche in giro per il mondo ed è stato studiato e analizzato in ogni suo cambiamento, che diventa ogni giorno più visibile. Le ricerche che hanno visto l’agroalimentare italiano al centro sono moltissime, e sono anche spesso d’accordo su diversi fronti.
Possiamo infatti mettere a confronto, senza contraddire nessuno degli studi portati ad esempio, come le abitudini alimentari degli italiani stiano cambiando sempre di più. Infatti, sia i risultati del rapporto FIPE, che quelli Coop Nomisma ci segnalano come il tempo, e il budget, siano motori primi di cambiamento, proprio segnalato dal sondaggio Food Marketing Mastery di RistoratoreTop.
Il tempo, ne abbiamo sempre meno
Impegni di lavoro, hobby e impegni continui lasciano il tempo da dedicare al cibo sempre più scarso. Secondo il rapporto FIPE ci si dedica sempre meno alla preparazione dei pasti: 3 su 4 infatti preferiscono farlo “alla giornata”. E allo stesso modo si dimezza anche il tempo dedicato a fare la spesa, Il 48,6%, da solo o in compagnia, dedica agli acquisti soltanto una o due ore alla settimana e il 50,1% preferisce acquistare pochi prodotti alla volta, giorno per giorno. Pensate che il problema sia relativo solo alla preparazione dei pasti? Sbagliato. Anche il momento stesso dedicato allo stare a tavola è sempre più scarso, arrivando a una media di 30 minuti.
Il budget, da spendere per qualità e salute
Se il tempo da dedicare al cibo crolla, non è così per i suoi valori, tanto da vedere gli italiani disposti a spendere di più per rispettarli. Il momento del pasto è ancora considerato come un’occasione per rilassarsi (per il 38,6%) e l’esperienza al ristorante diventa un modo per valorizzare il proprio tempo. La maggioranza delle persone intervistate, infatti, per la ricerca FIPE (il 62,5%) ha confermato come il pranzo e la cena fuori siano momenti più appaganti di di quelli vissuti a casa propria. Non solo la valorizzazione del tempo, ma anche il cibo visto come veicolo di benessere e aiuto fondamentale per la salute. Secondo i dati della ricerca Coop Nomisma i nostri carrelli confermano una preferenza di prodotti biologici e di origine locale con una incidenza tra il 40% e il 70% dei consumatori rendendo sempre più evidente uno spostamento verso le varianti più salutari dei prodotti della tradizione.
Piatto unico: gli esempi famosi
Pensate che questa deriva alimentare non vi toccherà mai? Vi sbagliate. Probabilmente nella lista di piatti unici diventati ormai dei trend che abbiamo scelto di elencarvi qui sotto troverete alcune delle vostre proposte gastronomiche preferite.
Le Buddha Bowl
Probabilmente sono tra i piatti più instagrammati, con i loro 334 mila post. Cosa sono? Le iconiche ciotole piene di ingredienti cotti e crudi, tra cui l’immancabile avocado o sashimi di salmone. Dolci o salate, invernali o estive, le Buddha Bowl sono anche tra i piatti unici più consumati al mondo, tanto che si moltiplicano sempre di più i locali specializzati nella loro preparazione.
La Polenta
Senza dover troppo scavalcare i confini nazionali, possiamo trovare i piatti unici anche a casa nostra. La polenta è un ottimo esempio, che sia con i fagioli o con lo speck e fontina è un’opzione sfiziosa e ormai tradizionale in tantissime parti d’Italia e non solo.
Ramen
Una volta piatto relegato ai cartoni giapponesi e ai manga, i ramen, che siano con la carne o vegetariani, sono ormai arrivati in tutto il mondo. Si tratta di un piatto unico molto nutriente che può essere realizzato anche in casa.
La Pasta
Che ci crediate o meno ci sono alcuni piatti unici davvero insospettabili, come la pasta. La base, in qualsiasi formato, può essere condita con qualsiasi tipo di condimento dalla carne, al pesce o alle verdure, rendendolo così un piatto unico davvero perfetto.
Alla luce di quanto detto, vi ritrovate in questa nuova tendenza oppure volete ancora più portate sulla tavola e non solo per le grandi occasioni? Diteci la vostra nei commenti!