Menu di Pasqua: i piatti tipici da Nord a Sud

Casatiello pasquale
I piatti tipici pasquali italiani variano da regione a regione, celebrando tradizioni, ricette simboliche e sapori legati al territorio.


Un itinerario tra le tavole pasquali delle regioni italiane, alla scoperta dei sapori che ogni anno segnano questa ricorrenza primaverile. La Pasqua è uno dei momenti più attesi della primavera. Le famiglie si ritrovano attorno alla tavola con piatti che cambiano da regione a regione, anche se l’idea di fondo è la stessa: preparare qualcosa di speciale, spesso legato alla memoria e al territorio, ma diciamolo, anche coccolare un po’ le persone a cui si vuole bene, con qualcosa di speciale. Il risultato è un menu che attraversa l’Italia in tutta la sua varietà, tra ingredienti simbolici, preparazioni elaborate e prodotti legati al periodo. E allora facciamo un viaggio da nord a sud, per scoprire quali sono i piatti tipici del pranzo di Pasqua.

Antipasti pasquali da Nord a Sud

uova sode
Magdanatka/shutterstock

Il nostro viaggio nella gastronomia di Pasqua non può che cominciare dagli antipasti, piccoli capolavori della tradizione che variano da regione a regione.
In Piemonte, ad esempio, le uova ripiene o semplicemente sode sono protagoniste su molte tavole. In alcune zone si conserva ancora l’usanza di colorarle con metodi naturali, come barbabietola o spinaci. Un’abitudine legata alla tradizione della “Pasqua d’ovo”, che un tempo prevedeva la benedizione delle uova il Venerdì Santo: una parte veniva donata ai poveri, mentre l’altra serviva a colazione nel giorno di festa, segnando la fine del digiuno quaresimale. In Lombardia, tra gli stuzzichini più caratteristici ci sono i salumi d’oca, serviti con pane casereccio. Un antipasto rustico che racconta le abitudini contadine del pavese.

tagliere di salumi
CreatoraLab/shutterstock

In Toscana si resta in ambito rustico con i classici crostini ai fegatini, immancabili durante le feste. Nelle Marche si apre il pranzo con salumi e formaggi tipici, talvolta accompagnati da crescia o torta di formaggio. Nel Lazio, la colazione pasquale è un rito che anticipa il pranzo: si serve salame corallina, uova sode e pizza al formaggio, a volte anche con un bicchiere di vino rosso. Scendendo verso l’Abruzzo, troviamo i fiadoni salati: piccoli calzoni ripieni di formaggi e uova, spesso profumati con un tocco di zafferano, preparati in abbondanza e gustati anche nei giorni successivi. Al sud, in Puglia si portano in tavola sottoli, taralli e formaggi stagionati, spesso accompagnati da verdure. In Calabria, tra gli antipasti tipici ci sono salumi come la soppressata o la nduja, serviti con pane fatto in casa o schiacciate rustiche. In Sicilia, infine, non mancano olive, pecorino fresco e piccoli assaggi di conserve, che aprono il pasto con semplicità ma grande sapore.

Lievitati: pani e torte salate della tradizione pasquale

Torta pasqualina
OlgaBombologna/shutterstock

Tra le specialità più rappresentative della Pasqua italiana ci sono i lievitati salati, declinati in versioni molto diverse da una regione all’altra. La crescia di Pasqua è una focaccia tipica della Valle d’Aosta preparata con uova, olio d’oliva e pecorino grattugiato. Tradizionalmente, viene servita la sera del Sabato Santo insieme ai salumi locali. ​In Friuli Venezia Giulia si prepara una pizza al formaggio, soffice e appena salata, perfetta con i salumi, adatta anche alla tradizionale gita di Pasquetta. In Liguria, la torta pasqualina è forse il lievitato salato più noto: strati di sfoglia racchiudono un ripieno di bietole, ricotta ed erbe, con uova intere che si rivelano al taglio. In Umbria, la torta al formaggio è una preparazione irrinunciabile, cotta in teglie alte e fatta con pecorino, parmigiano e uova, perfetta da gustare con il capocollo. Simile nella forma ma con un gusto distinto, la crescia marchigiana è arricchita con pepe nero e spesso servita come antipasto. Al Sud, e in particolare in Campania, i lievitati salati diventano protagonisti assoluti. Il casatiello, forse il più noto, è un pane saporito preparato con sugna, salumi e formaggi, decorato con uova crude incastonate nell’impasto. Il tortano, molto simile, si distingue per la farcitura interna a base di salumi e formaggi, senza le uova in superficie. La pizza chiena è una torta rustica ripiena di ricotta, salumi, formaggi e uova sbattute: ricca, intensa, preparata in abbondanza per durare più giorni. Anche in altre regioni del Sud i pani salati hanno un ruolo importante: in Puglia si prepara la pizza rustica, con un ripieno di ricotta e salumi; in Calabria compaiono le ‘ngute, pani intrecciati con uova sode, pensati anche come dono pasquale; in Sicilia, soprattutto nelle aree interne, esistono versioni salate dei cannateddi, meno note ma legate alla stessa simbologia.

Tutte queste preparazioni richiedono tempo e pazienza, ma restano indispensabili sulle tavole.

Primi piatti pasquali da tutta Italia

Lasagna
Esin Deniz/shutterstock

Anche nei primi piatti, la Pasqua rivela la varietà della cucina regionale italiana, con preparazioni che spesso valorizzano brodi di carne,  uova, formaggi ed erbe di primavera. In Trentino-Alto Adige, ad esempio, si servono i canederli, mentre nel Veneto i risotti primaverili conditi con erbette spontanee o ortaggi di stagione. In Piemonte è tradizione preparare lasagne al forno con sughi ricchi e besciamella, una ricetta condivisa anche nel Lazio, dove si arricchisce con polpettine e uova sode. Anche in Emilia-Romagna la lasagna è un piatto immancabile, ma il pranzo pasquale si arricchisce anche la zuppa imperiale: un impasto di semolino, uova, parmigiano e burro, cotto al forno, tagliato a cubetti e servito in brodo. In Romagna, invece, i passatelli occupano un posto d’onore, con il loro impasto rustico insaporito alla noce moscata.

passatelli in brodo
Marina Bakush/shutterstock

In Toscana si riscoprono i tordelli lucchesi, pasta ripiena con sugo di carne, perfetti per i pranzi delle feste. Nel Centro Italia, le Marche propongono una minestra con tagliolini e uova, preparata con brodo di cappone, mentre in Umbria, i tagliolini si arricchiscono con rigaglie di pollo, in una versione casalinga e saporita. Al Sud, in Campania si serve la minestra maritata, che unisce verdure a foglia e carne in un equilibrio simbolico, proprio come la festa richiama quello familiare. In Molise, invece, la cicoria ricamata è una zuppa semplice ma saporita, in cui la cicoria lessata viene cotta nel brodo di gallina e arricchita con formaggio grattugiato.

Chiude questa panoramica il Taganu di Aragona, primo piatto pasquale per eccellenza in provincia di Agrigento: un timballo di pasta condito con uova, carne macinata, formaggi e fette di tuma, tutto racchiuso e cotto in forno in un grande tegame di terracotta.  

Fuori i secondi: i piatti forti della Pasqua

Arrosto di agnello
Sham Clicks/shutterstock

I secondi piatti pasquali raccontano una tradizione fortemente legata alle carni, in particolare a quelle ovine e da cortile, simboli di abbondanza e festa.

In Trentino-Alto Adige, si prepara il pollo alla cacciatora, cotto lentamente con cipolla, vino e aromi locali. In Veneto, invece, è la faraona al vino rosso a occupare il centro della tavola, una ricetta saporita e tipicamente invernale, riproposta anche a Pasqua. Anche in Liguria, il secondo piatto ha spesso come protagonista il capretto, cotto lentamente al forno con patate e aromi mediterranei. Il Piemonte e la Valle d’Aosta prediligono il capretto o agnello arrosto, spesso accompagnato da patate e rosmarino. In Lombardia, e in particolare nel bresciano, si cucinano i piccioni ripieni, conditi con mandorle tritate, formaggio e rosmarino, in un piatto che affonda le radici nella cucina di recupero e nella tradizione contadina. 

Nel Centro Italia, l’Umbria propone la faraona alla leccarda, con un fondo di fegatini, vino e odori. Nel Lazio è diffuso il polpettone ripieno, con carne macinata, uova sode e formaggio, spesso cotto in teglia con le verdure. In Abruzzo, la capra alla neretese è una delle ricette più caratteristiche: la carne viene stufata in un sugo ricco di pomodoro e servita con peperoni fritti. Non manca però un altro piatto condiviso con il vicino Molise: l’agnello cacio e ova, una preparazione contadina in cui la carne viene insaporita con una salsa a base di uova sbattute e pecorino.

Più a Sud, tra Calabria e Basilicata, l’agnello si gusta alla brace, secondo una tradizione pastorale ancora molto viva in molte aree interne. In Sardegna, la cordula cun prisucci è una preparazione tradizionale a base di intestini di agnello intrecciati e cotti con piselli, cipolla, passata di pomodoro e vino bianco.  

In Sicilia, accanto all’agnello, compaiono anche ricette a base di carne di maiale, soprattutto nelle zone interne. In alcune aree del ragusano, ad esempio, si preparano costate di maiale ripiene, farcite con pane, formaggio, aromi e talvolta uova, poi cotte al forno: un piatto sostanzioso, pensato per le grandi tavolate festive.

I colori della primavera: contorni freschi e di stagione

Piatti pasquali
Corina Daniela Obertas/shutterstock

I contorni del pranzo di Pasqua cambiano in base alla stagionalità degli ortaggi e alle abitudini locali, ma ovunque accompagnano i secondi con preparazioni semplici e saporite. Nel Nord Italia, le patate al forno con rosmarino sono un classico: versatili, amate da tutti, ideali con agnello o capretto. In Veneto, la stagione degli asparagi regala piatti gratinati con besciamella o parmigiano, ma anche insalate condite con olio, uova di quaglia e maggiorana.

In Liguria, si serve l’insalata pasqualina, piatto fresco e scenografico a base di erbe aromatiche come aneto e menta, arricchito con petali di fiori eduli. In Toscana si preferisce l’insalata di campo con verdure spontanee e uova sode, spesso colorate naturalmente e affettate sopra un letto di insalata fresca.

Nel Lazio, il contorno più diffuso sono i carciofi trifolati, saltati con aglio, prezzemolo e olio, ottimi sia con la carne sia come piatto indipendente. In Molise, l’insalata pasqualina viene preparata con lattuga, pomodorini e ovetti di quaglia, un piatto semplice ma decorativo.Sempre in Molise, la cicoria ricamata è una pietanza tradizionale in cui la cicoria lessata viene cotta nel brodo di gallina e insaporita con una generosa grattugiata di formaggio, per un contorno ricco e saporito.

Chiude la panoramica la Sicilia, dove spesso si porta in tavola un’insalata di arance e finocchi, abbinamento che unisce dolcezza e croccantezza, perfetto per pulire il palato.

Il gran finale: i dolci di Pasqua

dolci pasquali
FVPhotography/shutterstock

Per i più piccoli, l’attesa è tutta per le uova di cioccolato, da scartare in cerca della sorpresa; ma sulle tavole degli adulti, a fare festa, sono soprattutto i dolci della tradizione. Uno dei simboli pasquali più amati è la colomba, tipica della Lombardia, già celebre per il panettone, anche se il Veneto ne rivendica l’origine con la sua fugassa, una focaccia dolce soffice e profumata, considerata da alcuni l’antenata della colomba moderna. In Friuli Venezia Giulia, spiccano la pinza triestina, brioche da gustare anche con i salumi, e la gubana, dolce a spirale ripieno di frutta secca, cioccolato e spezie, tipica del Natale ma presente anche a Pasqua. In Emilia-Romagna è diffusa la ciambella pasquale, spesso glassata o decorata con confetti colorati, accanto alla pagnotta di Sarsina, un pane dolce alto e soffice. In Toscana si porta in tavola la torta di riso, dolce compatto aromatizzato con liquori e scorze di agrumi.  

sarcella pugliese
Sabino Parente/shutterstock

Tra Marche e Umbria si preparano pizze dolci al profumo di anice, ideali per la colazione del giorno di festa. Nel Sud Italia è diffusa la tradizione dei pani dolci intrecciati con uova sode: scarcelle in Puglia e Basilicata, cuddure in Calabria, cannateddi o pupi cull’ova in Sicilia. Preparazioni che uniscono il gesto del dono alla simbologia della rinascita. La picciddata (nota anche come scarcèdda) è un pane dolce o salato tipico della tradizione pasquale lucana, decorato con uova sode incorporate nell’impasto, simbolo di rinascita e fertilità.

In Campania, la pastiera è la regina della tavola: si prepara con grano cotto, ricotta, uova e acqua di millefiori, in un impasto elaborato ma inconfondibile. In Sicilia la cassata, fatta con ricotta zuccherata, pan di Spagna e frutta candita, è un capolavoro nato dall’incontro tra cultura araba e tradizione conventuale. Le cassatelle ne sono una versione più semplice e piccola, da gustare una dopo l’altra. Sempre dalla Sicilia arriva l’agnello di marzapane, diffuso soprattutto a Favara: modellato a mano e spesso farcito con pistacchio, è tanto bello quanto goloso, spesso regalato ai bambini. In Sardegna, infine, le pardulas chiudono il pasto con una nota agrumata e speziata: piccole tortine di pasta sottile ripiene di ricotta, uova, zucchero, zafferano e scorze d’arancia.

E a casa tua, qual è il piatto immancabile a Pasqua?

 

Immagine in evidenza di: Vincenzo De Bernardo/shutterstock

Articolo scritto con il contributo di Adriana Angelieri

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