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Come scegliere i piatti da cucina?

I piatti sono utensili fondamentali nelle nostre cucine, anche se spesso tendiamo a dimenticarcene, concentrandoci sulle portate che contengono. La scelta del servizio da tavola, quindi, è importante, sia in relazione al valore estetico sia per la funzionalità e la durata. Dopo aver approfondito gli aspetti per scegliere le padelle migliori, questa volta vedremo cosa considerare al momento dell’acquisto dei piatti da cucina, partendo da una valutazione sui materiali utilizzati per fabbricarli.

servizio di piatti

Materiali e produzione

Gli aspetti principali per valutare i piatti da cucina sono la tipologia di produzione e i materiali impiegati, ognuno dei quali ha pregi e difetti, anche in relazione all’utilizzo. Da questo punto di vista, ecco quali sono le peculiarità da considerare.

Ceramica

È uno dei materiali più popolari e di più antica tradizione per i piatti da cucina economici, ottenuto cuocendo in forno un impasto di argille e altre terre naturali, che contiene diversi minerali. Il successo della ceramica su scala industriale inizia nell’Inghilterra di fine Settecento, al quale fece seguito una diffusione mondiale. Per i servizi da tavola, tuttavia, questo materiale è stato in gran parte rimpiazzato dalla porcellana, di maggior pregio e più resistente all’usura, come vedremo fra poco.

I piatti da cucina in ceramica hanno una discreta lucentezza, ma raramente riescono a raggiungere un punto di bianco molto brillante. Non a caso, spesso sono colorati, decorati o di forma inconsueta. I servizi realizzati con questo materiale non sono particolarmente pregiati, idonei a un utilizzo quotidiano. Tuttavia, anche i piatti di ceramica possono essere esteticamente piacevoli e talvolta ricercati, soprattutto se si parla di manifatture artigianali decorate a mano, che conferiscono alla tavola un tono caldo e allegro.

Ad ogni modo, è importante che i piatti da cucina di questo materiale non si righino facilmente e resistano ai lavaggi ad alte temperature. Questo perché i segni e le screpolature favoriscono le rotture, mentre le superfici troppo porose denotano una smaltatura scadente che può rivelarsi fragile, difficile da lavare e poco igienica. Nell’utilizzo dei piatti e delle suppellettili in ceramica, inoltre, è molto importante assicurarsi che la superficie non sia scheggiata o sbeccata. In caso contrario, sarà necessario buttare gli oggetti, perché potrebbero rilasciare metalli negli alimenti, in particolare piombo, notoriamente tossico.

Quando la ceramica viene rivestita con smalti a base di piombo e stagno è chiamata maiolica, adatta per realizzare piastrelle e oggetti decorativi, ma oggi ben poco impiegata per la tavola, se non per i sottopiatti ornamentali.

Porcellana

Pur essendo strettamente imparentata con la ceramica comune, la porcellana si distingue per una lucentezza superiore e per il colore bianco brillante, oltreché per una notevole resistenza all’invecchiamento, nonostante la notoria fragilità rispetto alle cadute e ai forti urti.

Questo materiale, fra i più pregiati prodotti ceramici, venne inventato in Cina, dove durante il periodo Ming (XIV-XVII secolo) si raggiunsero vette di eccellente qualità. La porcellana venne poi replicata in Occidente a partire dal Seicento, parallelamente alla diffusione del caffè e del tè. Fra le numerose manifatture tradizionali e rinomate d’Europa, possiamo citare quella napoletana di Capodimonte, di origine borbonica, e quella francese di Limoges.

L’impasto della porcellana è costituito per circa la metà dal caolino – una particolare roccia di colore bianco, conosciuta in Asia fin dall’antichità – alla quale vengono abbinati feldspato e quarzo, in egual proporzione. Per produrre porcellana tenera, la cottura avviene a una temperatura di 1200 gradi, mentre per la porcellana dura – più pregiata e resistente – sono necessari 1300-1400 gradi centigradi.

Bone China

Anche questo materiale ha antiche origini cinesi, benché la sua formulazione venne perfezionata in Inghilterra alla fine del Settecento. La caratteristica principale del Bone China è il contenuto di ceneri d’ossa di animali – fra il 25 e il 50 per cento della massa totale – unite a caolino, feldspato e altre sostanze. Questo materiale, di pregio elevato e impiegato per produzioni di alta qualità, è più denso, duro e resistente della porcellana, oltre a distinguersi per il tipico colore avorio traslucido. Un’alta percentuale di ceneri d’ossa incrementa le caratteristiche di resistenza, tuttavia, nelle produzioni contemporanee più economiche, molto spesso queste polveri naturali sono sostituite da composti chimici. Il Fine Bone China, invece, è l’evoluzione più pregiata di questo materiale, che già si qualifica per l’esclusività e per il prezzo elevato.

Grès

Talvolta è usato per realizzare sottopiatti decorativi, anche se più comunemente viene destinato alla produzione di mattonelle da rivestimento. Il grès si ottiene mescolando argille naturali, anche di origine vulcanica, che dopo l’impasto vengono cotte a una temperatura intorno ai 1300 gradi centigradi. Come le altre ceramiche, anche questo materiale può essere smaltato, mentre il colore può variare molto a seconda del contenuto minerale, anche se la tonalità di base più diffusa è il grigio. Rispetto agli altri materiali impiegati per produrre piatti da cucina, il grès è più solido e pesante.

Vetro

Molto in voga negli anni Settanta e Ottanta, spesso in tonalità vivaci, i piatti da cucina in vetro hanno ancora un buon numero di estimatori. Utilizzato anche in forma di ciotole e insalatiere, nella versione temperata o Pyrex, il vetro può reggere le alte temperature e le cotture in forno. È un materiale igienico ma fragile, molto soggetto alle rigature dovute a forchette e coltelli.

Plastica

L’uso della plastica per i servizi di piatti da cucina è piuttosto recente e abbastanza di tendenza. In questo caso, il design prevale chiaramente sul pregio del materiale. I piatti di plastica dura, ovviamente, si distinguono da quelli usa e getta. Leggeri e resistenti, possono essere opachi o trasparenti, e spesso hanno colori sgargianti. Sul piano pratico, alcune plastiche denotano lo svantaggio di una scarsa lavabilità. Nel nostro articolo sulla plastica per alimenti abbiamo approfondito le caratteristiche e le diverse tipologie di questi materiali.

Utilizzo e requisiti

Dopo aver definito le caratteristiche dei materiali utilizzati per produrre i piatti da cucina, è bene considerare il tipo di uso che prevediamo di farne, soprattutto in relazione alla frequenza. Questo aspetto può facilmente portarci a optare per l’acquisto di due servizi, uno per l’uso quotidiano e un altro per le feste o le occasioni speciali. Pertanto, se per il primo set conterà soprattutto la praticità, il secondo potrà essere più ricercato in termini di estetica e design.

Il servizio per tutti i giorni

I piatti da cucina di uso quotidiano dovranno soddisfare soprattutto questi requisiti:

  1. La resistenza all’usura e all’invecchiamento è probabilmente l’aspetto più importante per le stoviglie di uso più frequente.
  2. Anche la versatilità di utilizzo non va trascurata. È utile, ad esempio, che i piatti si possano mettere nel microonde senza problemi.
  3. Un terzo aspetto rilevante è la facilità di lavaggio, che coinvolge anche la tolleranza alla lavastoviglie, ad esempio. Non tutti i materiali possiedono questa caratteristica allo stesso livello. Le plastiche, ad esempio, possono trattenere più tenacemente i residui di olio e sughi grassi.
  4. Il prezzo, infine, non deve essere eccessivamente basso. Acquistare piatti da cucina di buona qualità, infatti, può convenire in relazione alla durata e alla resistenza al deterioramento.

Il servizio ‘buono’

Per i piatti da cucina da usare nelle occasioni speciali, le caratteristiche da privilegiare non saranno esattamente le stesse. Ecco alcune indicazioni.

  1. L’estetica sarà il primo requisito per il servizio delle feste. In questo caso la scelta dipenderà dai gusti personali, tuttavia, per esaltare al massimo le nostre portate, converrà scegliere colorazioni sobrie. Il bianco, ovviamente, non può che essere la prima scelta, anche se negli ultimi anni hanno avuto un buon successo i piatti da cucina di colore nero, sempre a tinta unita. Sul design è più facile sbizzarrirsi, anche con forme diverse da quella tradizionale tonda. È opportuno, inoltre, optare per un’estetica che non stoni rispetto all’arredamento della nostra casa.
  2. Ricordiamoci che il servizio buono, tendenzialmente, dovrà piacerci per molti anni. A maggior ragione, quindi, conviene scegliere colori e forme che non stanchino nel corso del tempo, motivo per cui l’estetica classica ed essenziale in genere resta la preferita.
  3. Teniamo presente che ai pranzi e alle cene delle grandi occasioni può partecipare un numero di invitati molto superiore rispetto allo standard di tutti i giorni. Pertanto, anche in base ai posti a tavola, può essere necessario acquistare un servizio da 12 o 18 coperti, senza dimenticare che nel corso del tempo un paio di piatti potrebbero rompersi o danneggiarsi.

Prezzi

Il costo dei servizi di piatti da cucina è estremamente variabile, a seconda dei materiali, del numero e del tipo di stoviglie, delle manifatture e dei marchi. Un servizio completo sarà composto da piatti fondi, piani, da contorno e da frutta, ai quali potranno aggiungersi altri suppellettili acquistabili anche a parte, come le insalatiere, le pirofile, le salsiere e altri contenitori specifici per determinati usi. Facilmente, quindi, si possono raggiungere cifre considerevoli, un motivo in più per meditare bene la nostra scelta.

La scelta dei piatti da cucina

Alla luce degli aspetti trattati finora, possiamo delineare alcune considerazioni di massima.

Lo smaltimento

È importante precisare che, una volta rotti, gli oggetti di ceramica e di porcellana vanno destinati alla raccolta indifferenziata, e non devono essere gettati nei cassonetti del vetro. Questi materiali, purtroppo, non sono compatibili con i comuni processi di riciclo.

Dopo questo approfondimento sui piatti da cucina, può essere interessante leggere il nostri articoli sul galateo a tavola e sulla scelta dei bicchieri.

Altre fonti:
Richard-Ginori 1735
Rig House
Thomas
Villeroy & Boch
Zanolli

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