Dopo aver trattato di agromafia, macellazione clandestina e frodi nell’ etichettatura dei prodotti ittici, vogliamo sottolineare la consistenza che riveste il fenomeno dell’illegalità nel settore ittico. Il “volume d’affari” della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), ammonta infatti a 10 miliardi di euro all’anno. Non si tratta quindi di un fenomeno limitato e circoscritto a qualche peschereccio clandestino.
Secondo i dati forniti dalla Commissione Europea e confermati anche lo scorso aprile, questo sarebbe il valore globale stimato della pesca illegale. Ogni anno tra gli 11 e i 26 milioni di tonnellate di pesce vengono catturati illegalmente, cifre che corrispondono a un 15% delle catture mondiali. La Commissione Europea stima che le importazioni di pesce illegale dell’UE ammontino ad almeno 1,1 miliardi di euro.
Pesca illegale (INN)
Innanzitutto cerchiamo di capire cos’è la pesca illegale. Questo termine comprende la pesca senza licenza e tutte le attività di pesca che violano le norme stabilite a livello nazionale, regionale o internazionale. Non rispettare tali regole comporta sia un danno economico che un danno ecologico. Questa attività illecita, infatti, provoca il depauperamento degli stock ittici, distrugge gli habitat marini, crea distorsioni nella concorrenza, pone in una condizione di svantaggio i pescatori onesti e indebolisce le comunità costiere, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Il problema della pesca illegale ha un’importanza internazionale e non può essere letto solo a livello nazionale. Nonostante la Comunità Europea stabilisca che solo i prodotti della pesca in mare dichiarati legali dallo Stato di bandiera competente o dal paese esportatore possono essere importati nell’Unione o da essa esportati, i casi di illegalità esistono e spesso raggiungono i regolari canali di distribuzione.
Per capire quanto il problema sia globale, bisogna considerare il forte peso degli scambi internazionali di prodotto ittico. Se consideriamo solo l’Italia, secondo i dati ISTAT elaborati da ISMEA, nel 2015 l’import ha superato 1 milione di tonnellate di prodotti ittici, con una crescita del 3,6% sul 2014, corrispondente a quasi 5 miliardi di euro. A livello europeo invece sono quasi 6 i milioni di tonnellate importate nel 2014.
Gli effetti sull’ambiente della pesca illegale
La pesca illegale provoca la distruzione degli habitat marini, che porta alla conseguente perdita della biodiversità , e contribuisce ad aumentare lo sfruttamento dei mari, non rispettando i limiti di quantitativi pescati.Â
Come viene compromesso l’ecosistema marino? Una delle tecniche più dannose è la pesca a strascico, che utilizza enormi reti zavorrate da pesanti carichi e dotate di ruote metalliche, che raschiano e distruggono i fondi marini. Tonnellate di pesci e altri animali vengono poi rigettati in mare, perché il peschereccio non ha la licenza per portarli a terra, perché non c’è spazio sull’imbarcazione o perché non sono di interesse commerciale. Questa pratica ha conseguenze sulla capacità delle specie di riprodursi e quindi sulla possibilità di rigenerare i quantitativi utili.
L’utilizzo di veleni ed esplosivi compromette tutti gli organismi dell’ecosistema. Non uccidono infatti solo i pesci di interesse, ma compromettono anche la fauna e la flora circostanti. Infine, esiste il problema della così detta pesca fantasma, cioè l’abbandono in acqua di reti e altre attrezzature, che continuano a catturare accidentalmente e quindi inutilmente pesci, molluschi, ma anche grandi mammiferi marini, oltre a costituire un pericolo per la navigazione.
Effetti socio-economici della pesca illegale
Qual è l’impatto economico della pesca illegale? Difficile avere dei dati chiari e certi in termini di numeri, ma ben individuabili sono i problemi che tale pratica genera. Abbassamento dei prezzi, perdita di quote di mercato, minacce alla capacità di sopravvivenza delle imprese UE  e  delle  comunità  costiere  dei  paesi  in  via  di  sviluppo.
Non bisogna poi dimenticare che sui  pescherecci  che decidono di operare in maniera illegale molto probabilmente non verranno rispettate nemmeno le norme di sicurezza a bordo, né i diritti dei lavoratori.
Il problema della pesca illegale (INN) è un fenomeno globale e deve interessare tutti. Il pesce catturato illegalmente può essere immesso nei mercati ittici ed essere smerciato insieme al pesce catturato legalmente.
Importante quindi da consumatori sapere sempre da dove proviene il pesce che stiamo acquistando. Teniamoci informati!