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Pasta kataifi: storia, caratteristiche e usi in cucina

Axel Mel/shutterstock.com

Sottili, dorati e croccanti. Sembrano degli spaghetti, ma non lo sono. Avete capito di cosa sto parlando? Proprio così, di un ingrediente della cucina orientale sempre più apprezzato anche in occidente per il suo effetto “wow” in cucina: la pasta kataifi. Fatta da sottilissimi fili di pasta fillo aggrovigliati tra loro, è usata sia per ricette dolci sia salate e ha la consistenza di una sfoglia croccantissima. Questo, insieme al suo sapore neutro e all’aspetto scenografico, la rende molto versatile e adatta alla realizzazione di tantissime ricette. Curiosi di scoprirne alcune? Allora questo articolo fa al caso vostro. Prima, però, vediamo insieme le origini e la storia di questo ingrediente dalle origini antichissime! 

Piatto condito con pasta kataifi
Werner Lerooy/shutterstock.com

Storia della pasta kataifi: un ingrediente con secoli di storia

Le origini della pasta kataifi sono molto antiche. Pare sia stata preparata per la prima volta durante l’impero Ottomano (anche se non sappiamo con esattezza in quale momento storico), motivo per cui oggi è un ingrediente molto presente nella tradizione culinaria mediorientale. Il nome, di origine greca, varia a seconda delle regioni dove viene realizzata ed è entrato a far parte del vocabolario culinario del territorio turco, dei Balcani e anche dei paesi dell’Africa Subsahariana.

Ma cosa l’ha resa un ingrediente così famoso e richiesto, tanto da essere sempre più presente anche nelle cucine dei ristoranti occidentali?

È stata la sua versatilità a far sì che si diffondesse presto anche in occidente, suscitando curiosità e stimolando la creatività all’interno delle cucine dei paesi europei. Non sappiamo precisamente quando abbia fatto la prima comparsa in Italia ma se guardiamo al presente, possiamo affermare che oggi gli chef scelgono di usare la pasta kataifi per due motivi principali: il primo riguarda la sua irresistibile consistenza; il secondo, l’aspetto estremamente invitante che riesce a conferire a diverse pietanze, trasformando anche i piatti più semplici in portate dal grande impatto visivo. Vediamo allora più nel dettaglio le sue caratteristiche e le sue proprietà! 

Le caratteristiche della pasta kataifi: un ingrediente dall’effetto “wow”

Ma da cosa è fatta la pasta kataifi? A base di farina, acqua, olio di semi e amido di mais, è una pasta fillo a forma di spaghetti molto sottili solitamente usata per realizzare i dolci. Se la “sorella maggiore” si presenta infatti sotto forma di fogli, la kataifi viene realizzata a forma di tantissimi “capelli d’angelo”. Bella da vedere e buona da mangiare, abbellisce ogni piatto facendolo sembrare un piccolo gomitolo e donandogli una dose extra di estrema croccantezza. Si tratta di un alimento povero di grassi, ad alto valore energetico e facilmente reperibile nei negozi alimentari etnici e nei supermercati più forniti. So cosa vi state chiedendo: ma che sapore ha? Il gusto neutro della pasta kataifi la rende perfetta agli accostamenti più variegati: dai crostacei, al pesce fino ai dolci a base di frutta secca. Insomma, si tratta di un ingrediente davvero versatile e in grado di regalare ad ogni piatto un effetto “wow”. È il momento di scoprire alcuni dei suoi usi più famosi in cucina!

Knafeh, baklava e sushi: ecco alcuni piatti con la pasta kataifi

Semplice, versatile e di grande effetto: se il vostro scopo è fare colpo con un piatto, questo ingrediente fa al caso vostro! Sono tantissime le preparazioni in cucina che possono essere impreziosite con la pasta kataifi, dai piatti a base di pesce ai dessert di frutta o gelato, che la vedono spesso disposta a forma di nido. Ma prima di addentrarci nelle ultime tendenze del mondo gastronomico, facciamo un passo indietro. Mai sentito parlare di knafeh e di baklava?

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Knafeh 

Iniziamo con il knafeh, il dolce che ha ispirato la tavoletta di cioccolato ripiena inventata da Sarah Hamouda. Si tratta di una specialità del mondo arabo e che è arrivato a far parte della tradizione mediorientale, a base di pasta kataifi e un formaggio di salamoia chiamato nabulsi. Il dolce viene insaporito con uno sciroppo di zucchero e granella di pistacchi, il che lo rende molto simile alla baklava.

Baklava 

Tipico della tradizione greca e turca, quest’ultimo è un dessert ricco di zucchero e frutta secca che ho avuto il piacere di assaggiare quest’estate, durante una vacanza a Santorini. Questo dolce nasce come un involtino di pasta fillo imbevuto di miele, zucchero, limone, spezie e acqua di rose, ma non mancano le versioni ancora più sfiziose e croccanti avvolte dalla pasta kataifi (molto simili alla torta kunafa, a base di crema di latte e pistacchi).

Sushi

Ma la pasta kataifi non viene usata soltanto nei dolci! Molto popolari sono gli usi nei piatti di sushi, dove maki e crostacei vengono avvolti da numerosissimi fili di pasta fillo prima di essere fritti. In questo modo, sono ricoperti da un sottile strato croccante che li rende ancora più irresistibili. È così che la pasta kataifi fa la sua comparsa in tutti i ristoranti orientali, ma non solo! 

Tempura di gamberi

Avete mai notato che sempre più ristoranti stanno arricchendo la proposta del proprio menù con dei piatti a base di pasta kataifi? Prendiamo le code di gambero, i crostacei che per eccellenza dominano il mondo della tempura per la loro dolcezza ed estetica. Perfetti per il finger food e dalla forma sinuosa, grazie alla pasta kataifi diventano ancora più eleganti e perfetti per aprire le danze di una bella cena romantica

 

E voi conoscevate la pasta kataifi? In quale versione vi piacerebbe provarla, dolce o salata?


Immagine in evidenza di: Axel Mel/shutterstock.com

 

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