Ieri io, mia moglie ed una coppia di amici, siamo andati a visitare la zona della Tolfa sopra Civitavecchia; verso l’ora di pranzo ci siamo fermati ad Allumiere, in una graziosissima trattoria, dallo stile rustico, possenti travi al soffitto, sedie impagliate, tovaglie a grandi quadri, l’ideale per chi come noi non ama certo la nouvelle cousine. Il passo del corvo, così si chiama questo ritrovo che conta circa cinquanta posti, ci accoglie Paco, non fatevi fuorviare dal nome, il giovane è italianissimo, che con molta cordialità ci fa sedere e prende le ordinazioni; data l’ora, si erano fatte le tredici, gli stomaci cominciavano a borbottare e ci mettemmo subito “ all’opera” cominciammo con quattro antipasti, composti da prosciutto tagliato a mano col grasso di un bel color rosa che era da tempo che le mie pupille non avevano il piacere di vedere, capocollo con un rapporto grasso e magro ottimale e leggermente piccante, della coppa di testa, salame, melanzane grigliate e quattro “medaglioncini” ripieni di formaggio fuso di cui non so il nome ma che ho potuto giudicare ottime, un vassoio di bruschetta, del formaggio con marmellata di cipolle, che dire paradisiaca è riduttivo, due bottiglie di acqua minerale e un ottimo mezzo litro rosso della casa. Dopo l’antipasto, che ci aveva quasi saziati, il buon Paco ci illustrò i primi e noi dopo breve riflessione decidemmo per: fettuccine al cinghiale, che praticamente potevano fare anche da secondo, per la generosa quantità del selvatico suino contenuta nel sugo, ravioli ricotta e spinaci al tartufo, praticamente di colore nero per quanto ne contenevano, fettuccine ai funghi porcino, qui la signora Daniela, artefice dei succulenti piatti, forse poteva calcare la mano con il condimento ma sono risultati comunque ottimi e per finire questa apoteosi del gusto, degli gnocchetti radicchio e speck di una delicatezza inimitabile. Eravamo veramente “arrivati” ma come si dice “ ne uccide più la gola che la spada” ci siamo fatti irretire dalla sig. Daniela che nel frattempo era uscita dal suo regno, la cucina, la quale ci prospetta dei secondi a cui non si può rinunciare e noi inevitabilmente….cedemmo. Giovanna la moglie del mio amico prese una tagliata di manzo con insalata, Michele suo marito, una grigliata mista con patate ed io dell’abbacchio a scotta dito senza il contorno, in questa occasione Mirella mia moglie, alzò bandiera bianca; soprassedemmo la frutta ma cedemmo ad una porzione di torta di mele, un cannolo siciliano ed una cassatina, Michele invece ordinò un sorbetto al limone, per sgrassarsi la bocca, così almeno disse. Per finire in bellezza caffè e grappa per tutti. Il tutto per la cifra di 90 euro, non vi pare che sia un locale da visitare? Io ve lo consiglio caldamente e…….buon appetito.