Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 paesi e organizzazioni internazionali coinvolte, 96 tra padiglioni e cluster: sono i numeri dell’esposizione universale organizzata a Milano. Che cosa vedere se abbiamo solo un giorno a disposizione?!
Per dare risposta a questa esigenza e fornirvi una guida, abbiamo visitato per voi i padiglioni più interessanti e ne abbiamo scelti 4 che chi va ad Expo solo un giorno deve vedere assolutamente. Ma prima, iniziamo con una lista di cose da sapere prima di partire…
Andare ad Expo: informazioni utili
Quanti padiglioni vedere: Ogni padiglione merita un approfondimento di almeno un’ora. Considerando anche il tempo che impiegherete nelle code e per mangiare, realisticamente non potete sperare di vedere più di 4 padiglioni in una stessa giornata.
Preparatevi a camminare: portatevi scarpe comode perché ci sarà molto da camminare.
Arrivate presto: le biglietterie aprono alle 9.30, mentre l’area espositiva alle 10.00 e all’apertura c’è poca gente. Dato che che la maggior parte dei Padiglioni ammette un numero limitato di visitatori per volta, vi consigliamo di arrivare presto la mattina per andare a vedere quelli più frequentati (come quello del Giappone o dell’Azerbaijan per esempio).
Navette: Ogni 5 minuti c’è una navetta che segue un percorso, esterno ad Expo, di 10 fermate che vi permetterà di raggiungere più velocemente i punti molto lontani.
Aree di ristoro: Nessun problema per chi vuole riposare: l’intera area espositiva offre panchine, sedie e prati dove è possibile sedersi o stendersi.
Acqua gratuita: Lungo i viali perimetrali potete trovare diverse colonnine dell’acqua che offrono acqua liscia, gassata, a temperatura ambiente e fredda che vi permetteranno di dissetarvi senza dover comprare delle bottigliette. Basta che portiate con voi un recipente vuoto.
Servizi igenici: si trovano tutti presso le “stecche”, strutture tutte uguali che raccolgono le attività di base (bar, posti di polizia, parafarmacie). I bagni sono molti e vengono puliti continuamente. Potremmo allegarvi un link con la mappa ma all’ingresso troverete moltissimi volontari che ve ne daranno una copia.
Bambini e lattanti: Per chi va ad Expo con lattanti o bambini molto piccoli, affianco a quasi tutti i bagni ci sono degli spazi (sponsorizzati) provvisti di fasciatoio, dove le mamme possono anche appartarsi per allattare.
Wi-fi gratuito: c’è la connessione libera offerta dall’esposizione (che a tratti non funziona) e c’è il segnale offerto dai singoli padiglioni.
Ricarica per i cellulari: Le cose che vedrete saranno così belle e spettacolari che, se avete un’anima social, non potrete fare a meno di fotografare e condividere con i vostri amici la vostra esperienza. Proprio per questo motivo, CIR food nei suoi locali ha messo a disposizione dei suoi clienti delle comode colonnine per la ricarica complete di cavetti. Ecco la mappa dei locali!
Expo: cosa vedere e fare in un giorno
Arrivando in metro o in treno avrete la possibilità di raggiungere ingressi Triulza Ovest o Fiorenza Ovest direttamente dalla stazione. Dopo aver passato i controlli (le file non sono lunghe e scorrono velocemente) vi troverete davanti al Padiglione Zero (a forma di trullo) e sulla vostra sinistra avrete il Media Center della RAI (stessa forma). Raggiunto questo vi troverete davanti lo spettacolo del Decumano nei suoi 1500 metri di lunghezza.
Una delle cose che dovete fare assolutamente è una passeggiata dell’intero viale su cui si affaccia la maggior parte dei Padiglioni. La prima volta è un’esperienza emozionante. Ma non fatelo subito: se arrivate presto approfittatene per visitare i Padiglioni che vi consiglieremo in modo da non perdere troppo tempo nelle code.
4 Padiglioni Expo da vedere assolutamente
Per la vostra visita di un giorno abbiamo selezionato per voi quei padiglioni che ci hanno colpito di più e che meritano assolutamente una visita.
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Padiglione del Giappone
Si trova in fondo al Decumano e date le code che abbiamo visto, vi consigliamo decisamente di cominciare da qui.
Le parole chiave di questo padiglione sono tecnologia, tradizione e natura. All’esterno sarete accolti da una struttura lignea molto suggestiva che vuole dare l’idea di una griglia tridimensionale di legno che simboleggia l’origine della diversità giapponese.
All’interno, esposizioni d’arte e di design, proiezioni video, ologrammi vi coinvolgeranno in un esperienza estremamente sensoriale. Uno spazio particolarmente suggestivo Armonia (2° ambiente): una stanza specchiata in cui potrete assistere a suggestive proiezioni: l’alternarsi delle stagioni,il lavoro nei campi e le immagini di antichi guerrieri. Ecco un esempio in questo video:
Impressionante anche il “Ristorante del futuro”: un’arena in cui visitatori siedono a dei tavoli interattivi, dove un video mostra come tenere in mano le bacchette per mangiare, cosa dire all’inizio o alla fine di un pasto e la varietà dei piatti offerti dalla cucina giapponese che, ci tengono a precisarlo, non è solo sushi! Alla fine del percorso sbucherete di fronte all’area ristorativa dove si trova il Fast Food giapponese. A dispetto di quanto si dica in giro i prezzi sono abbordabili: i piatti a base di curry costano dai 9 ai 12€ e se volete mangiare del pesce potete gustare un’ottima tempura o del tonno marinato a 20€. I palati sopraffini hanno anche la possibilità di assaggiare, pagando dalle 35 alle 40€, la rinomata carne di manzo Wagyu (anche conosciuta come “Kobe).
Per chi non bada a spese il Padiglione offre la possibilità di mangiare al Minokichi: un ristorante con una storia di 300 anni (è stato fondato nel 1716) tra i più rinomati in Giappone e presente in diverse città nipponiche. Noi abbiamo avuto l’onore di essere loro ospiti e vi possiamo assicurare che si è trattato di un’esperienza culinaria unica. Quattro i menù offerti con un prezzo che varia dalle 80€ alle 220€ a persona.
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Padiglione dell’Azerbaijan
Tra i padiglioni più belli dal punto di vista architettonico: tre piani, tre biosfere di vetro realizzate da architetti e manovalanze italiane, offre ai visitatori un’esperienza sensoriale completa grazie a installazioni visive, sonore, olfattive e tattili.
La parola chiave di questo padiglione è biodiversità. L’Azberbaijan vuole proporre al mondo le ricchezze naturali del proprio Paese, che si divide in 9 aree climatiche e che offre una diversità di flora e fauna tra le più ricche al mondo.
Quando ci siamo stati noi c’erano ancora in corso i lavori, ma a breve dovrebbe essere pronta anche la terrazza panoramica dove sarà possibile assaggiare bevande con il succo di melograno, grande ricchezza nazionale. Da non perdere.
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Padiglione della Svizzera
Ce n’é per tutti? Questa domanda racchiude il senso di quanto il Padiglione svizzero vuole raccontare al mondo. Nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà quota 9 miliardi: come conciliare questo con la disponibilità e la reperibilità delle risorse naturali?
Per far capire al mondo che questo problema riguarda ogni essere umano, gli elvetici hanno realizzato 4 torri di 3 piani ciascuna. Un ingrediente, tipicamente svizzero, per ogni singola torre: mele essiccate, acqua, sale e caffè*.
Ognuno può prendere ciò che vuole, senza limitazioni, sapendo però che i contenitori non verranno riforniti e che i visitatori successivi potranno prendere la loro parte solo se chi c’è stato prima non ha esagerato. In questo modo si tenta di responsabilizzare il visitatore a non essere troppo avido: ci saranno riusciti?
Quando siamo passati noi, dopo solo 16 giorni dall’apertura di Expo, i primi piani di acqua e mele erano quasi esauriti. Dubitiamo che chi arriverà a settembre o ottobre potrà trovare qualcosa, ma sarà un bel messaggio da dare a chi si ritroverà davanti uno spazio espositivo completamente vuoto. Sul sito del padiglione svizzero potete vedere in tempo reale il consumo dei prodotti
* Se vi state chiedendo cosa c’entrino il sale e il caffè sappiate che, per quanto riguarda il primo, il sottosuolo svizzero ne è ricco e il secondo è il primo prodotto alimentare esportato dalla svizzera grazie alla nota multinazionale elvetica.
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Padiglione del Corea del Sud
L’architettura del Padiglione coreano si ispira al “Vaso Luna”, una ceramica tradizionale coreana dove si conservano ancora oggi i cibi fermentati tipici di questa cucina asiatica. In coreano la cucina tradizionale si dice Hansik: caratterizzata dall’equilibrio tra tradizione, innovazione e natura, viene proposta dai i coreani come modello di Cibo per il futuro, come soluzione ai tanti problemi della società moderna.
Si tratta decisamente di uno dei padiglioni più evocativi: si parte da una scalinata sulla cui parete sono stati scritti i nomi di tanti piatti della tradizione culinaria mondiale. La prima sala offre una panoramica delle abitudini alimentari dell’uomo, delle malattie causate dall’eccessivo consumo di cibo. E’ davvero molto toccante l’ologramma di un bambino denutrito che guarda il visitatore direttamente negli occhi.
Nelle altre sale i coreani raccontano la particolarità della loro cucina: il cibo fermentato. Le verdure vengono infatti trattate in modo da fermentare e conservarsi per anni: sembra infatti che questo processo renda gli alimenti molto più salutari e buoni. De gustibus… in ogni caso, uscirete dal Padiglione con la voglia di assaggiare questo cibo miracoloso e di comprare un libro di ricette!
Non solo Padiglioni: cosa altro vedere
Ecco due cose da fare assolutamente se, nonostante la visita di un giorno, avete deciso di pernottare nelle vicinanze di Expo.
Albero della vita
Se siete dalle parti del Padiglione Italia, soprattutto verso sera, non vi perdete lo spettacolo di luci dell’Albero della Vita: è davvero magico!
ALLAVITA: lo spettacolo del Cirque du Soleil
Da maggio ad agosto, ogni sera dal mercoledì alla domenica, avrete la possibilità di vedere questo bellissimo spettacolo del Cirque du Soleil realizzato in occasione di Expo. Il costo varia dai 25 ai 35€, prezzo che, considerando quanto costano normalmente gli spettacoli di questo circo, è davvero un’occasione imperdibile.