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Il valore della sostenibilità per gli imballaggi alimentari: l’intervista a Claudio Dall’Agata di Bestack

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ConsorzioBestack/facebook.com

 

Sostenibilità come valore, e non come costo. Questa la sfida comunicativa e concettuale di chi, da anni, si occupa dell’innovazione e della ricerca nel settore dell’agrifood e, in particolare, nell’ambito del packaging alimentare. Un imballaggio sostenibile, infatti, non inquina, può essere realizzato in materiale riciclato – o essere, esso stesso, riutilizzabile – e contribuisce a evitare gli sprechi, allungando la shelf-life del prodotto. Ne parliamo con Claudio Dall’Agata, direttore generale di Bestack, consorzio forlivese dei produttori di imballaggi innovativi in cartone ondulato per ortofrutta.

Packaging sostenibile per il settore alimentare

Come si riconosce un imballaggio sostenibile, realizzato rispettando l’ambiente e utile nella lotta contro gli sprechi alimentari? La ricerca di soluzioni ecologiche, come ad esempio Biodegrapack che si può piantare, riutilizzabili o in materiali riciclati è un percorso in atto da anni e che ha visto varie tappe, tra cui anche l’introduzione dei sacchetti biodegradabili a pagamento nei supermercati. Un aumento di prezzo di pochi centesimi che, nel 2018, scatenò numerose polemiche. Nel frattempo, però, il consumatore è diventato sempre più sensibile ai temi green: il cambiamento è stato culturale poiché al packaging sostenibile non viene attribuito semplicemente un costo, ma viene riconosciuto un valore. Questa la chiave anche dal punto di vista delle aziende. Bestack si inserisce in questo processo sviluppando funzioni dell’imballaggio in maniera tale che per chi acquista sia più facile non buttare prodotto e inquinare di meno

Il cartone ondulato brevettato da Bestack è la base per la realizzazione dell’“Imballaggio attivo!”, ovvero delle cassette per l’ortofrutta che consentono di conservare gli alimenti più a lungo. Il progetto, in particolare, è frutto della collaborazione con il gruppo di ricerca della Prof.ssa Rosalba Lanciotti, tra cui la prof.ssa Francesca Patrignani e il dott. Lorenzo Siroli, della sede di Cesena del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. L’imballaggio contiene una dose di oli essenziali, ovviamente naturali, che agevolano l’allugamento della shelf-life di quanto viene contenuto al suo interno.

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Come sottolinea Dall’Agata, “la sostenibilità è un orientamento”: i singoli comportamenti fanno la differenza e la rivoluzione green si fonda sull’informazione corretta. Le imprese, sempre più vicine e in contatto con il consumatore, agiscono e agiranno di conseguenza. 

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