La terra è qualcosa di vivente e spetta a noi mantenerla tale quando, nella sua gestione, ci sostituiamo a madre natura.
Terreno di campo
Il terreno di campo è quello che trovate nel giardino di casa, se lo avete, oppure nei campi coltivati, nei boschi, nei prati, nei terreni liberi, nei cantieri in cui si eseguono scavi.
Terreno pesante o argilloso
Terreno leggero o sabbioso
La parte inorganica è formata da particelle più grandi, di diametro compreso tra i 50 micron e i 2 millimetri. Un terreno sabbioso si riconosce perché stringendone una manciata umida non si compatta ma si sbriciola. Ha il difetto di lasciarsi permeare con troppa facilità dall’acqua, che scorre attraverso di esso senza essere assorbita in quantità adeguata dalle radici. Pure le sostanze nutrienti vengono presto dilavate con conseguente riduzione della fertilità. In più si scalda molto facilmente anche in profondità, aumentando il fabbisogno di acqua. Se la sabbia non è eccessiva, ha il pregio di favorire il drenaggio dell’acqua e la circolazione dell’aria scongiurando il pericolo di marciumi e dell’asfissia del terreno. Il terreno sabbioso si corregge aggiungendo terreno argilloso e terriccio fertile.
Terreno limoso
È quello famoso lasciato dalle inondazioni del Nilo. La parte inorganica è costituita in prevalenza da particelle comprese tra i 2 e i 75 micron. È una via di mezzo tra il terreno sabbioso e l’argilloso, con i pregi e i difetti di entrambi. Se presente in proporzione elevata, il limo pone problemi di fertilità, e con la pioggia forma una crosta durissima.
Terreno di medio impasto o franco
È il migliore. Con argilla, sabbia e limo presenti nelle giuste proporzioni.
pH
Ebbene sì, bisogna tenere conto anche del pH. I terreni si dividono in acidi, neutri, basici e alcalini. Il terreno ideale per la coltivazione degli ortaggi ha un pH tendente al neutro. I terricci universali di solito sono leggermente acidi. Nelle schede saranno indicati gli ortaggi con particolari esigenze di pH. Per quelli che necessitano di un terreno tendente all’acido è sufficiente aumentare la quantità di terriccio o aggiungere torba o fertilizzanti organici nella miscela da mettere nel vaso. Per ottenere un terreno alcalino si può aggiungere zolfo elementare (è ammesso dall’agricoltura biologica), reperibile nei garden center, o anche della cenere di legna bruciata nel caminetto.
Terriccio
Per migliorare il terreno
Ci sono sostanze che vengono molto usate per migliorare la qualità del terreno, favorire l’assorbimento di acqua e, contemporaneamente, il drenaggio. Ritengo possa essere utile conoscere le più utilizzate.
Torba
È una sostanza fossile organica estratta da depositi naturali, le torbiere, e rappresenta il primo stadio nel processo di trasformazione dei vegetali in carbone. Contiene pure resti di animali e insetti che le conferiscono proprietà nutrienti, quindi fa anche un po’ da concime. Ha pH acido e trattiene l’acqua mantenendo umido il terreno. Si distingue in torba bionda (di sfagno o di muschio), meno decomposta, più acida e con una scarsa quantità di nutrienti, e torba scura, più decomposta, meno acida e più ricca di humus e sali minerali. Per contrastare il pericolo di esaurimento delle torbiere, alcuni produttori di terriccio sostituiscono la torba con fibra di cocco, più sostenibile dal punto di vista ambientale.
Fibra di cocco
A differenza della torba ha un pH neutro, ma non contiene nutrienti. Aumenta la capacità del terreno di trattenere l’acqua e ne favorisce l’aerazione. Viene venduta in mattonelle molto leggere e comode da trasportare.
Sabbia silicea (o di fiume)
Va subito chiarito che la sabbia della quale spesso si parla in orticoltura non è quella del mare ma quella dei fiumi. La sabbia aumenta la capacità drenante di un terreno impedendo i ristagni di acqua e la sua penetrabilità, indispensabile, per esempio, nella coltivazione delle carote. La trovate sulle rive dei fiumi se mai ne scorresse qualcuno vicino a casa vostra, oppure in quei brico center (spesso di origine francese) che oltre al bricolage trattano materiale edilizio e articoli per giardinaggio. È venduta in sacchi da 20-30 chili al prezzo più che abbordabile di circa 10 centesimi al chilo.
Tratto dal libro di Martino Ragusa Orto e Mangiato Sperling & Kupfer, 2012