Le erbe aromatiche in cucina possono fare la differenza. Sono preziose, infatti, sia perché danno un tocco in più al piatto dal punto di vista del gusto, sia per via dei molti benefici che hanno per l’organismo. Con la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista, in questo articolo parliamo in maniera specifica dell’origano, delle sue proprietà e caratteristiche, rispondendo anche a una domanda che sta molto a cuore alle future mamme: si può mangiare l’origano in gravidanza?
Origano, molto più di un’erba aromatica
L’origano (Origanum vulgare) è una pianta aromatica perenne della famiglia delle Lamiaceae – la stessa della maggiorana, per esempio – originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale. Cresce in grandi cespugli che possono raggiungere anche gli 80 cm di altezza, in luoghi erbosi e soleggiati, fino a una quota di 2000 metri: “non a caso”, ricorda l’intervistata, “viene anche chiamato ‘gioia della montagna’.” Le foglie sono ovali e leggermente dentellate ai margini, mentre i fiori, di colore rosaceo, sono raccolti in pannocchie.
Dell’origano, si utilizzano principalmente le foglie, ma anche le fioriture. L’origano si può trovare fresco, ma più comunemente essiccato. La raccolta viene fatta da giugno a settembre, periodo durante il quale l’origano emana al massimo il suo aroma e i principi attivi risultano maggiormente concentrati, sia nelle foglie che nelle infiorescenze.
Si può consumare l’origano in gravidanza?
Partiamo da un dubbio molto diffuso tra le future mamme. Tra i molti alimenti che, durante la gestazione, spaventano per le possibili conseguenze sul feto c’è, infatti, anche l’origano. Tuttavia la dottoressa Evangelisti ci tiene a rassicurare le donne che si pongono questa domanda: “si può consumare l’origano in gravidanza, è un alimento sicuro. E anzi è addirittura consigliato per insaporire gli alimenti riducendo il consumo di sale che, al contrario, può peggiorare la ritenzione idrica”.
È importante, per un consumo sereno, lavare con cura l’origano prima, e andrebbe evitato, invece, in caso si soffra di reflusso gastrico. “Ciò perché potrebbe peggiorare i sintomi, e si sconsiglia per la stessa ragione per cui è controindicato in caso di gastrite e ulcera”.
Origano: proprietà e composizione
Chiediamo alla dottoressa Evangelisti di descrivere la composizione nutrizionale. “L’origano contiene diversi minerali (calcio, ferro, magnesio, potassio, zinco, ferro) e vitamine (A, C, D, gruppo B, E e K). Sono presenti anche proteine, grassi e carboidrati, e questi ultimi sono i macronutrienti più abbondanti”. Aggiunge che l’origano è ricco di amminoacidi e che 100 grammi di prodotto contengono circa 260 calorie.
Le proprietà di questa erba dipendono perlopiù dalla presenza di un olio essenziale, costituito da varie sostanze aromatiche di natura per lo più alcolica, quali terpinene, fenoli, timolo e carvacrolo. “Queste sostanze”, spiega la dottoressa Evangelisti, “hanno proprietà aperitive, ovvero che stimolano le secrezioni gastriche, e favoriscono la digestione”. Per poterne beneficiare, bisogna però preparare decotti e infusi a base di origano.
Tuttavia, l’origano ha anche altre proprietà. Attenua i crampi intestinali e il meteorismo, ha una blanda azione purificante e favorisce il sonno. “Esplica anche importanti benefici a livello dell’apparato respiratorio, dato che promuove l’eliminazione del catarro in caso di bronchite, tosse e raffreddore”. La biologia nutrizionista, in particolare, suggerisce di fare inalazioni con l’olio essenziale, oppure bere più volte al giorno un infuso all’origano in caso di raffreddore. “È efficace anche in caso di mal di gola, contro il quale può essere usato attraverso gargarismi eseguiti diluendo l’olio essenziale in acqua, fatta bollire e poi sottoposta a filtrazione”.
L’olio essenziale esplica anche proprietà antiossidanti ed azione antiparassitaria, specie a livello intestinale, così come un’importante azione antidolorifica. “È in grado di bloccare la crescita batterica, in particolare di E.coli e P.aeruginosa che provocano vari tipi di infezione”. Buone anche le proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e in alcuni casi antivirali, in particolare contro il virus dell’herpes (grazie all’azione di timolo e carvacrolo) e quello del Norwalk, che provoca mal di stomaco, nausea e diarrea (grazie al carvacrolo).
Come conservare e utilizzare l’origano
Al momento dell’acquisto, l’origano fresco deve emanare il tipico aroma, essere di colore verde brillante e le fioriture non devono essere schiuse. La dottoressa consiglia di evitare l’origano fresco ingiallito o con tracce di muffa, mentre nel caso dell’origano secco non deve essere di colore troppo scuro.
Quello fresco resiste per qualche giorno in frigorifero, ben asciugato e avvolto in carta per alimenti, mentre secco si conserva per lungo tempo, in un contenitore a chiusura ermetica, in luogo fresco e asciutto.
In cucina, si usa soprattutto come aromatizzante e può accompagnare carne, pesce, formaggi freschi, zuppe e minestre di fagioli, melanzane, salse e ripieni. Classico è l’impiego nella pizza, ma anche nei sughi e in molte altre pietanze a base di pomodoro, come carne alla pizzaiola, insalate miste, pomodoro e mozzarella e bruschette.
Quando evitare di consumare l’origano?
“L’origano va utilizzato con moderazione”, specifica la dottoressa Evangelisti, “in chi soffre di dermatiti ed eritemi, in quanto l’olio essenziale che contiene è irritante per la cute e le mucose”. Per la stessa ragione, non va consumato da quelle persone a cui è stata diagnosticata una gastrite o ulcera.
Da ricordare, infine, che l’olio essenziale, per la sua alta concentrazione, va usato puro solo esternamente, mentre, per uso interno, deve sempre essere diluito con una dose massima di due gocce in acqua, nel tè o nel miele, ma non con sostanze derivanti dal latte.
Conoscevate le proprietà dell’origano?