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Il tiranno di Siracusa e la nuova normativa sugli appalti pubblici

convegno tavola pubblica

Il tiranno di Siracusa era tremendo e tutti lo odiavano e speravano che morisse quanto prima. Solo una vecchietta  andava a fare offerte per auspicarne la salute e il benessere. Il tiranno viene a saperlo e la manda a chiamare: “…perché tu sei l’unica che offre sacrifici agli Dei per la mia salute quando tutti quanti mi odiano?” le domanda. Risponde la vecchietta: “…Io ho conosciuto tuo nonno che era tremendo, abominevole e tutti speravamo che morisse. È morto e poi è arrivato tuo padre, che era molto peggio di tuo nonno. E poi sei arrivato tu, che sei molto peggio di tuo nonno e tuo padre. Per cui prego gli Dei affinché tu non muoia e rimanga, perché se viene tuo figlio chissà cosa succederà a questo popolo…”

La storia del tiranno di Siracusa esprime bene la sensazione e la preoccupazione in merito  all’attuale sistema che regola gli Appalti Pubblici e i bandi di gara per i servizi di ristorazione collettiva, di cui si è parlato l’11 Giugno alla CIR VIP Lounge in Expo, durante il Convegno Tavola Pubblica – Come si comprano i servizi di ristorazione in Italia, organizzato da CIR food e moderato dal noto giornalista Luca Telese, che ha condotto gli ospiti in un interessante dibattito in cui si è parlato dell’ “Italia in svendita, l’Italia peggiore…ma anche dell’Italia migliore e dei meccanismi giusti che sono l’unica salvezza e possono far sì che la cosa più importante di Expo, cioè il messaggio forte e positivo che arriva, riesca a trasmettersi e a diventare cultura e non solo spot”.

 

Il dialogo e il confronto pubblico per migliorare le gare d’appalto e sconfiggere la corruzione

E’ questa la premessa, lo sviluppo e l’obiettivo di un convegno che ha affrontato anche il tema del recente varo della legge delega sul nuovo Codice degli Appalti che recepisce direttive europee, dando voce a riconosciuti esperti e professionisti del settore e denunciando l’impellente necessità di una discussione pubblica tra gli attori del mercato: Pubblica Amministrazione, imprese di servizi, fornitori e utenti finali.

 

Appalto: perché é sinonimo di ‘malaffare’

Se oggi la parola appalto è sinonimo di malaffare e la si associa ad un sistema di corruzione, criminalità organizzata, lavoro nero, evasione fiscale ecc…, il problema, per chi opera onestamente nello stesso mercato, è che diventa molto, troppo difficile, lavorare laddove si è prigionieri di norme che insieme si  reggono, ma che insieme sono la causa dei mali che esse stesse denunciano.

È ovvio che le norme in sé non sono responsabili dei comportamenti illegali che affliggono parte degli appalti pubblici, ma oggi generano incoerenze e contraddizioni.
“Ad esempio”, dice Giuliano Gallini, Direttore Commerciale e Marketing CIR food,  “la gara al  massimo ribasso è la gara perfetta in un mondo perfetto. Ma  nel mondo reale premia solo il prezzo e non la qualità, con il risultato che vincono i più scaltri e non i più bravi, ossia chi investe nel controllo della filiera produttiva, nelle professionalità, nell’ innovazione e  nella tecnologia.”

 

Qual è la soluzione?

La proposta del Direttore Commerciale e Marketing di CIR food è articolata in tre passaggi. Innanzitutto, definire criteri e requisiti qualitativi e oggettivi per l’ammissione delle imprese alle gare, come ad esempio il fatturato realizzato nel settore oggetto del bando; requisiti soggettivi come la quantità e la qualità delle risorse umane impegnate e gli investimenti in tecnologia e innovazione, l’etica professionale e il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Visto che si tratta della preparazione di migliaia di pasti per scuole e ospedali, è opportuno che soltanto aziende qualificate possano candidarsi. Inoltre, bisogna superare l’antagonismo tra PA e aziende promuovendo il dialogo, la collaborazione in corso d’opera, come accade in Europa con il modello del “collaborative procurement”.

Infine, è il momento di rinunciare al massimo ribasso e fare gare che premiano la qualità del servizio. Se come tutti dicono il massimo ribasso è da eliminare perché rappresenta una patologia italiana, ebbene si smetta davvero di farle. Basta rinunciare a finti criteri qualitativi e alla formula del prezzo del cosiddetto “allegato P.” L’appalto ideale per Giuliano Gallini dovrebbe partire dal valore educativo del cibo, un elemento imprescindibile che proprio Expo Milano 2015 sta portando all’attenzione di un pubblico internazionale.

“Abbiamo bisogno – spiega ancora Gallini –  di una società più colta e informata perché è l’ignoranza il seme di queste storture. Per nutrire e rispettare il pianeta serve anche energia intellettuale e consapevolezza del valore sociale, culturale e educativo del cibo. L’appalto nuovo di ristorazione dovrebbe partire da qui”.

 

 

La parola agli esperti:  punti di vista e punti di attenzione

La ristorazione ha bisogno di norme specifiche

 

 

 

 

La parola all’Anac: anticorruzione  o  regolamentazione del settore?

“La migliore legge anticorruzione è la  nuova legge sugli appalti”: questo ci dice Michele CorradinoConsigliere di Stato e Commissario ANAC – , “..che chiede innanzitutto  una semplificazione della procedura burocratica: qui c’è la vera normativa anticorruzione, qui c’è la sfida delle sfide”.

Un nuovo modo di essere PA, un nuovo modo di essere imprese

Le direttive comunitarie sugli appalti pubblici impongono un nuovo modo di essere delle PA a cui  noi non siamo abituati, ma anche e soprattutto un nuovo modo di essere delle imprese. Ad introdurre il cambiamento, sono in particolare tre norme, contenute nelle nuove direttive comunitarie sugli appalti pubblici:

1)  il parternariato per l’innovazione (articolo 31) che prevede  la possibilità per le PA, di  interloquire con gli imprenditori quando non trovano  un prodotto sul mercato per svilupparlo insieme e poi, successivamente, metterlo a gara.

2) le procedure competitive con negoziazione (articolo 29), che prevedono che le imprese costruiscano l’offerta insieme con l’amministrazione. Si tratta quindi di un appalto sartoriale, ritagliato su misura per l’amministrazione. Le offerte, successivamente, vengono messe a gare.

3) consultazioni preliminari di mercato (articolo 40), grazie alle quali saranno ammissibili i contatti preliminari tra le imprese e la P.A. La PA, per dirlo in parole semplici, prima di fare un bando di gara  fa” un giro di negozi e chiede”, cioè si ‘esplora’  il mercato per comprenderlo meglio.

 

 

La svolta culturale è necessaria

Le nuove direttive comunitarie, in conclusione, impongono una politica degli appalti e non più degli appalti per la (al servizio della) politica.
Conclude Corradino dicendo “…mercato e legalità stanno insieme non sono contrapposti. La verità è che abbiamo bisogno di una svolta culturale. Finché abbiamo una classe dirigente che non capisce il disvalore e l’illecito del fatto, sembra normale aggirare gli ostacoli burocratici e non è possibile avere la svolta. Tutti dobbiamo comprendere che la corruzione uccide il merito e non garantisce un futuro migliore ai nostri figli. È perciò importante continuare a parlare e convegni come questo sono essenziali per ottenere questa svolta”.

 

Il Tiranno di Siracusa e la sua suddita e fedele vecchietta, potrebbero a questo punto aver trovato una risposta alle loro domande. A suggerirla è Luca Telese, che in chiusura si appella al ‘paradigma della prevalenza del cretino’, facendo riferimento alle Leggi della stupidità umana di Carlo Cipolla, Professore Emerito di Storia Economica a Berkeley:

“In qualunque forma gerarchica, il cretino tende a prevalere.  Alla seconda generazione il cretino deve scegliere il suo erede e ne sceglie  uno più cretino di lui; alla terza generazione, il cretino di seconda, che deve evolversi, cerca un cretino apologo al cubo e invece, perché cretino, sceglie uno intelligente e la clessidra si rigira”.

Dopo tanti anni di impaludamenti e criticità, con la nuova legge delega sul Codice degli Appalti e con un nuovo approccio culturale favorito da incontri come quello dell’11 giugno siamo dunque giunti a una svolta? La clessidra è pronta a girare?

Noi vogliamo sperare e credere che questa volta sia proprio così!

Per leggere gli interventi dei relatori consulta l’abstract del convegno.

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