La noce moscata è una spezia dall’aroma forte e deciso che si utilizza spesso in cucina, sia in piatti dolci che salati. Non può mancare infatti nella besciamella, ma anche nella preparazione di alcune salse particolarmente ricche e saporite, nei piatti a base di carne come arrosti o polpette, spesso abbinata insieme ad altre spezie, come la cannella e i chiodi di garofano, soprattutto nelle ricette dei biscotti.
Le caratteristiche di questa spezia non sono solo però il suo profumo dolce e il suo gusto inconfondibile: ha infatti molti benefici per la salute, per cui vale la pena tenerla in dispensa. Al tempo stesso occorre sapere, tuttavia, che esistono anche delle controindicazioni legate alla presenza di alcune sostanze aromatiche e a un loro consumo eccessivo. Curiosi di conoscere tutte le proprietà della noce moscata?
La noce moscata, un seme prezioso
La noce moscata si ricava da un albero, la Myristica fragrans, pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Myristicaceae nativa delle Molucche, isole dell’Indonesia. Il seme si trova all’interno di un frutto carnoso di cui, nei luoghi d’origine, si utilizza anche la polpa per la preparazione di confetture. Il seme di questo frutto è la noce moscata, che deve essere essiccata prima del suo utilizzo. Anche il suo rivestimento esterno, detto macis, è utilizzato come spezia ma è poco diffusa nel nostro Paese.
Proprietà e valori nutrizionali della noce moscata
Si tratta di una delle spezie più comuni in cucina proprio per via del suo aroma forte, che conferisce sapore ai piatti, ed è utilizzata fin dall’antichità. È composta per il 40% da grassi, per il 30% da carboidrati, in particolare amido, e per il 6% da proteine. Le sue proprietà sono dovute soprattutto alla presenza di oli essenziali (dal 2 al 16%) e di composti fenolici, resine e pigmenti.
Questa spezia ha proprietà:
- antisettiche, grazie alla presenza di eugenolo, un composto aromatico presente nell’olio essenziale della noce moscata che ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie; è quindi utile contro alcune forme di diarrea causata da infezioni intestinali. Proprio per queste caratteristiche, la noce moscata viene spesso utilizzata insieme ad altre spezie nella preparazione dei biscotti affinché possano essere conservati più a lungo;
- antiossidanti, grazie alla presenza di sali minerali, come ferro, rame, zinco, manganese e di beta carotene. Le sostanze antiossidanti proteggono le cellule dallo stress ossidativo, neutralizzando i radicali liberi, che sono causa di invecchiamento e danni cellulari.
- digestive e carminative, cioè in grado di ridurre il gonfiore e il dolore addominale; è infatti spesso abbinata ad altre spezie che favoriscono la digestione come lo zenzero, la cannella, l’anice stellato, i chiodi di garofano, sia nella preparazione di piatti più elaborati, che per tisane e infusi digestivi.
- stimolanti: ha un effetto tonico utile contro la stanchezza e l’astenia; inoltre stimola l’appetito e, secondo la medicina popolare, sembrerebbe avere anche un effetto afrodisiaco.
Come conservare e utilizzare in cucina la noce moscata
La noce moscata, una volta essiccata, è di colore marrone scuro e ha una consistenza legnosa. Di solito, per ottenere un aroma più intenso, si utilizza la noce essiccata grattugiata sul momento, ma è possibile trovarla in commercio anche in polvere. Questa spezia si conserva a lungo, purché sia posta all’interno di un barattolo di vetro ben chiuso per non disperderne l’aroma.
Il suo sapore dolce ma intenso si sposa bene con preparazioni a base di latte come la besciamella, e si utilizza spesso in abbinamento alla ricotta, sia nel ripieno di pasta e torte salate, ma anche nei dolci. La noce moscata è indicata come spezia nelle ricette a base di carne, soprattutto per i piatti più elaborati, come arrosti, polpette, sughi o ripieni. Spesso arricchisce brodi sia di carne che vegetali, ma anche purè di patate, vellutate, o verdure gratinate. Ottima nei dolci insieme ad altre spezie come la cannella, i chiodi di garofano, zenzero.
Controindicazioni della noce moscata: si può consumare in gravidanza?
La noce moscata ha un effetto stimolante che può rivelarsi dannoso quando questa spezia è usata in quantità eccessive (5-15 g). Infatti, contiene sostanze aromatiche, quali la miristicina, il safrolo e il pinene, che possono anche scatenare crisi convulsive e allucinazioni, come conseguenza di uno stato tossico generale, che può comportare anche cefalea, nausea, vertigini, vomito e tachicardia. Un rischio che non si corre se, come tutte le spezie, viene utilizzata correttamente, cioè solo in piccole quantità. In ogni caso, è bene non abusarne soprattutto in caso di epilessia o disturbi neurologici, e il suo consumo, quando si assumono psicofarmaci, andrebbe evitato: in queste condizioni è opportuno prima consultare un medico.
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A causa di questi possibili effetti collaterali, uno dei dubbi più diffusi tra le future mamme è proprio legato al consumo della noce moscata in gravidanza e se questo possa avere effetti negativi sullo sviluppo del bambino. A questo proposito, alcuni studi condotti sulle cavie da laboratorio hanno dimostrato che il safrolo presente nella noce moscata ha effetti cangerogeni e mutagenici, cioè sono in grado di indurre mutazioni in quanto alcuni metaboliti secondari sembrano interferire con le molecole di DNA. Tuttavia, non ci sono studi sufficienti a dimostrare che tali effetti si hanno anche sull’uomo.
Sebbene il suo utilizzo non sia sconsigliato in gravidanza, è opportuno essere prudenti e rispettare le dosi consigliate per evitare gli effetti tossici che abbiamo precedentemente descritto. La noce moscata, il macis e i loro oli sono “generalmente riconosciuti come sicuri” (GRAS) come ingredienti alimentari dalla Food and Drug Administration statunitense. Gli effetti negativi, infatti, sono correlati a dosi elevate di noce moscata che, come abbiamo visto, possono causare intossicazione, ma non a un suo utilizzo corretto.
E voi usate la noce moscata in cucina? A quali piatti l’aggiungete?