Chiudete per un solo attimo gli occhi e immaginate di addentare una mozzarella di bufala. La consistenza densa sotto i denti, la sapidità che rende allegre le papille gustative… Se saprete ascoltare ogni caratteristica irresistibile dell’oro bianco, come viene chiamata la dagli appassionati del prodotto, ve ne innamorerete senza più poter tornare indietro. La mozzarella di bufala è strettamente legata alla terra campana, la manualità con la quale viene realizzata, infatti, rispecchia l’amore che i casari mettono per creare questa eccellenza italiana. E poi, ogni mozzarella ha il suo modo di esprimersi: c’è quella forte che lascia il proprio sapore sulla lingua per interminabili minuti, quella più delicata quasi dolce che avvolge il palato in modo elegante.
Noi abbiamo fatto un tour nella zona di Caserta, tra le distese di prati verdi e gli allevamenti delle bufale, per stilare una classifica dei 5 migliori caseifici dove mangiare la mozzarella di bufala (secondo noi). Siete curiosi di saperlo?
Mozzarella di bufala campana: 5 caseifici top di Caserta
Il Casolare
Arriviamo nella campagna di Alvignano, dove troviamo Il Casolare di Mimmo La Vecchia, un caseificio a conduzione familiare immerso nel verde in cui la mozzarella di bufala viene prodotta da sempre. Il latte arriva da allevamenti controllati nella zona del casertano e viene lavorato entro dodici ore dalla mungitura.
Tra le ricottine di bufala e il caciocavallo fresco, anche la mozzarella di bufala, uno scrigno tondeggiante ricco di sapore da far venire l’acquolina solo a vederlo. Sentire parlare il maestro casaro di questo stabilimento è un’emozione che riporta ai sapori appena assaggiati: veri, genuini, ricchi di storia e di tradizione. In ognuna di queste mozzarelle che galleggiano nei grandi vasconi è racchiuso un segreto: il rispetto per la terra campana. Una sfera liscia, bianco perla, che una volta tagliata con un coltello a lama liscia appare compatta sia agli occhi che al palato. Non stupitevi se dopo il primo morso vi viene spontaneo fare un applauso, questa mozzarella se lo merita tutto.
Nonna Rosa
Per le strade che ci portano ad Aversa abbiamo una sola parola nella testa: burriello. Una mozzarella di bufala da un chilo, contenente al suo interno panna e bocconcini di bufala. Nel caseificio Nonna Rosa si può assaggiare questa delizia, ma anche delle classiche mozzarelle di bufala, tutto prodotto in modo artigianale dalla famiglia Serra. Entrare nel caseificio è già di per sé un’esperienza sensoriale, l’odore della mozzarella ricorda la freschezza del latte che viene confermato alla prova gustativa, sapori in continuo cambiamento che si possono capire solo assaggiando il prodotto.
Trovare un vassoio di mozzarelle di bufala tagliate e poter assaggiare direttamente il prodotto è un valore aggiunto, soprattutto se sono freschissime e il sapore del latte è da gustare ad occhi chiusi. Ad aspettarvi ogni giorno da Nonna Rosa ci sarà un bancone pieno di delizie dalla ricotta alla provola.
Caputo
Da generazioni il caseificio Caputo produce mozzarelle di bufala con il latte prodotto dalle loro fattorie, quindi, attentamente controllato e lavorato. I movimenti antichi con cui vengono mozzati questi boccioli di latte rendono già unico il prodotto, inoltre nel principale punto vendita si possono abbinare le mozzarelle anche a salumi e vini, per un pasto completo e ricco di sapore e qualità. Afferrare tra le mani una mozzarella, premere lentamente per veder colare il latte e poi addentarla, è stata questa la richiesta che ci è stata fatta dal proprietario, e noi non ce lo siamo fatti ripetere due volte. Qui di bufala si può trovare ogni cosa, dallo yogurt alla ricotta ma il nostro preferito è il treccione a 4 code, una vera opera d’arte che potrebbe essere esposta ad un museo. Su richiesta è possibile visitare il laboratorio di produzione del caseificio, dove potrete assistere al magico spettacolo della creazione delle mozzarelle di bufala tramite lavorazione artigianale.
La Fenice
In Campania è impossibile non aver mai sentito parlare del caseificio La Fenice, realizza una mozzarella di bufala di qualità straordinaria. La produzione avviene quasi completamente a mano senza l’uso di macchinari industriali. Nel caseificio che si trova a Presenzano trovate mozzarella di bufala ogni giorno dell’anno, dalla mattina alla sera. Vista da sola in un piatto, questa bontà, già rende calda l’atmosfera, la voglia di non condividerla con nessuno è grande e lei è la vera regina del pasto. Per gli insaziabili ci sono anche il caciocavallo, il burro oppure i bocconcini da mangiare uno dietro l’altro. E vogliamo parlare invece dello yogurt e dei budini al cioccolato da servire come merenda? Qui il rischio di riempirsi di latte di bufala è molto alto.
Ponte a mare
A Castel Volturno si trova il caseificio Ponte a mare, non molto grande ma con mozzarelle conosciute su tutto il territorio per la loro crosta sottile e l’interno cremoso e saporito. La famiglia Paolo ha puntato su un latte di alta qualità per creare le mozzarelle di bufala dal sapore inconfondibile e prodotte artigianalmente. La curiosità di vedere la mozzarella piangere latte era troppa, quindi abbiamo deciso di assaggiarla direttamente nel punto vendita, la giusta sapidità è la caratteristica che si fa sentire e subito dopo la freschezza del latte. Quella affumicata è altrettanto invitante, ma anche la provola richiama l’attenzione di tutti insieme ai salumi di loro produzione. Un assaggio che si trasforma subito in un pranzo luculliano.
Dopo aver deciso in quale caseificio andare a prendere la vostra mozzarella di bufala noi vi proponiamo delle ricette semplici e d’effetto per far esaltare il sapore del prodotto alla perfezione: come antipasto un crostino di mozzarella di bufala al prosciutto e acciughe sempre apprezzato da tutti, per un primo semplice e veloce gli spaghetti con bottarga, mozzarella di bufala e pachino sono l’ideale e per secondo un piatto da poter portare anche in ufficio il giorno dopo, le mezzelune di briseè con mozzarella e salsiccia. Avete da consigliarci qualche altro abbinamento particolare con la mozzarella?
Elisabetta Pacifici