Il mortaio è un utensile da cucina usato per frantumare minutamente, ridurre in polvere e mescolare sostanze solide. In pratica è un robusto recipiente dal fondo tondeggiante nel quale porre le sostanze da triturare. Questo compito spetta all’azione meccanica di un pestello da manovrare abilmente con la mano, una mazzetta di legno con una estremità più larga e pesante rispetto all’impugnatura.
Il suo uso è stato importato intorno al XIII secolo in Occidente dall’Egitto e dall’Asia, soprattutto dalla Persia. Presto divenne anche un oggetto d’arte, realizzato in varie dimensioni, materiali e forme – a tronco di cono, cilindrico, a campana rovesciata – con anse lavorate e decorazione incisa o a forte rilievo.
La semplicità d’uso e di realizzazione del mortaio ne fanno un utensile presente praticamente presso tutti i popoli del mondo. Sebbene possa essere talvolta differente per forma, materiale e dimensione, la funzione è sempre la stessa: sminuzzare gli ingredienti durante la preparazione del cibo.
Il mortaio è stato usato anche nell’antica alchimia o, in campo scientifico, nella chimica, nella farmacia ed erboristeria tradizionali, per realizzare miscugli o farmaci in polvere.
di Alex Castelli