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Ecco i Milk Brick, i mattoni fatti con gli scarti dell’industria casearia

 

 

L’esigenza di ridurre gli sprechi alimentari, sia durante la filiera che direttamente al consumo, è una priorità sempre più sentita, complice anche la sensibilità crescente della popolazione mondiale alle questioni ambientali. La salvaguardia del pianeta passa anche attraverso l’introduzione di strategie di economia circolare: gli scarti della filiera agroalimentare possono essere riutilizzati sia per produrre energia, come il caso delle biomasse, sia per costruire qualcosa di concreto. Questa è stata l’intuizione di Giangavino Muresu, Inventore Industriale e imprenditore nel settore edilizio, fondatore nel 2011 di Milk Brick, azienda sarda specializzata nella produzione di mattoni a partire dagli scarti dell’industria casearia. L’abbiamo intervistato per scoprire come del materiale che andrebbe buttato nel processo produttivo alimentare può trasformarsi in un oggetto funzionale e utile.

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Milk Brick, cosa sono e come funzionano i “mattoni di latte”?

Milk Brick è un progetto innovativo che nasce in Sardegna nel 2011 e proprio nella regione insulare ha la sua base produttiva e di ricerca. I “mattoni di latte” hanno funzionalità diverse e entro la fine del 2019 saranno disponibili sul mercato: chiediamo al fondatore, Giangavino Muresu, di raccontarci la genesi di questo prodotto che unisce l’esigenza di ridurre gli sprechi e quella di introdurre i principi dell’economia circolare nelle filiere alimentari, partendo dalle caratteristiche territoriali.

Milk Brick nasce nel 2011 da una Sua idea. Com’è emersa e a quali esigenze voleva rispondere?

Giangavino Muresu: “Il progetto Industriale Milk Brick è nato per risolvere principalmente 3 problemi:

  1. lo smaltimento degli scarti del latte dell’industria casearia e della G.D.O.;
  2. la dispersione termica degli edifici;
  3. l’eccessivo consumo di acqua nell’Industria edilizia.

Dall’idea iniziale, abbiamo dato avvio a un lungo lavoro di ricerca e sviluppo durato 5 anni per la valorizzazione del latte di scarto dell’Industria Casearia e della G.D.O. Ciò fino all’ottenimento, nel 2016, del brevetto industriale per la produzione di prodotti per l’edilizia fatti di latte.”

Questa fase di ricerca, ancora in corso, ha portato allo sviluppo di alcuni prodotti. Quali sono e come li realizzate?

G.M.: “Milk Brick ha sviluppato prodotti per 4 settori dell’Industria edilizia:

Milk Brick utilizza il 100% del latte recuperato senza generare scarti di produzione. Nei processi di lavorazione del latte separiamo il contenuto di acqua dal contenuto di caseina. Utilizziamo l’acqua ottenuta dal latte nella fase di miscelazione a sostituzione dell’acqua dolce, mentre il contenuto di caseina lo trasformiamo tramite processo di estrusione in ‘fibra di latte’, una componente importante dei nostri prodotti.”

mattoni isolanti

Cosa vi differenzia rispetto agli altri prodotti?

G.M.: “Milk Brick non utilizza acqua dolce nei propri processi produttivi, questa innovazione ci permette di differenziarci da altri settori industriali che si occupano della stessa tipologia di prodotti.

Inoltre, i nostri prodotti contengono la ‘fibra di latte’, una fibra biologica che assorbe l’umidità per poi rilasciarla rapidamente in termoregolazione. Si tratta di un materiali biologico che possiede importanti caratteristiche di isolamento termico, ed è altamente traspirante e antibatterico.

Il mercato edilizio è saturo di ottimi articoli, noi di Milk Brick consideriamo alcuni dei nostri  competitors come potenziali partner: la nostra tecnologia, infatti, è abbinabile a diversi prodotti e soluzioni purché siano riciclabili a fine ciclo di vita e rispettino i criteri dell’economia circolare”.

Quali sono gli impieghi per cui i Milk Brick sono indicati?

G.M.: “L’utilizzo dei nostri prodotti è molteplice. Possono essere utilizzati come mattoni da costruzione oppure da rivestimento per realizzare murature isolate termicamente. L’industria dei manufatti prefabbricati offre, inoltre, un’ampia linea di prodotti aventi design e funzioni differenti.

Quando saranno acquistabili i Milk Brick e, attualmente, che tipologia di feedback avete ricevuto?

G.M.: “Alcuni prodotti saranno disponibili fine 2019, per altri ancora ci sarà da aspettare il 2020. Pur non avendo ancora attivato il Marketing riceviamo quotidianamente importanti richieste, principalmente da architetti, ingegneri, rivendite edilizie e consumatori. Questo ci rende molto fiduciosi per il lancio sul mercato”.

Quali sono a vostro avviso i vantaggi e i punti di forza di Milk Brick?

G.M.: “Uno dei vantaggi è quello di non dover costruire un nuovo mercato, piuttosto cercheremo di innovare quello già esistente. In secondo luogo, siamo convinti di poter proporre prodotti di qualità abbinati a un prezzo competitivo.

Un’altro importante vantaggio è quello di poter recuperare gli scarti del latte ovunque nel mondo trasformandoli in nuova materia prima seconda, che verrà destinata al nostro network produttivo.

Nel settore degli isolanti termici proponiamo soluzioni eco-bio che prevedono un’unica fase di posa del mattone. Con i prodotti Milk Brick si ottiene il vantaggio di non dover realizzare la classica muratura a stratificazione che prevede la posa di più prodotti in tre fasi diverse. Le nostre soluzioni velocizzano i tempi di posa del costruttore facendo risparmiare al cliente finale il costo della manodopera.

Infine, il brand stesso ha un valore intrinseco: rappresentiamo un unicum a livello Internazionale, che ci permette di differenziarci chiaramente sul mercato. Non solo dal punto di vista produttivo, ma anche ambientale: utilizzando la tecnologia Milk Brick nell’Industria edilizia, infatti, si ottiene il vantaggio di poter preservare ogni anno Miliardi di m3 di acqua dolce in tutto il pianeta.”

Guardando al futuro, quali sono gli ambiti e i prodotti sui quali continuerete a lavorare?

G.M.: “Il miglioramento di prodotto è una costante giornaliera per Milk Brick, in Sardegna svilupperemo la tecnologia per poi effettuare il trasferimento tecnologico ovunque nel mondo industrializzato. Gli ambiti principali su cui lavoreremo sono quelli dedicati alle soluzioni per l’isolamento termico degli edifici.

Per quanto riguarda i progetti futuri siamo focalizzati nel settore dell’automazione della stampa 3D, è un settore abbinabile alla nostra tecnologia e alle nostre soluzioni per la produzione di prodotti e per l’edificazione di edifici. Stiamo lavorando su altri fronti, ma li sveleremo in futuro.”

Conoscevate questa tecnologia?

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