Se pensate che Milano sia grigia e non troppo allegra, provate a visitarla a dicembre, nelle settimane prima di Natale. Scoprirete una città frizzante, affollata di eventi pre e post natalizi che si inseguono numerosi in un’atmosfera da "Ville Lumière". Anche quest'anno la grande festa comincerà il 7 dicembre, Sant’Ambrogio, con l’inaugurazione della stagione lirica alla Scala, in contemporanea aprirà la Fiera degli Oh Bej Oh Bej (oh belli, oh belli) antica di secoli e irresistibile richiamo per milanesi e turisti. Quest’anno si terrà dal 6 al 9 dicembre al Foro Bonaparte (Castello Sforzesco) e come sempre sarà gremita di bancarelle di artigianato, antiquariato, abbigliamento, giocattoli e interessantissimi stand gastronomici con prodotti tipici e dolci natalizi. La tradizione di questa festa risale al 1510, quando Giannetto Castiglione – primo Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro – raggiunse Milano mandato da Papa Pio IV con l'intento di riaccendere la devozione dei milanesi verso i Santi. Per ingraziarsi le simpatie degli ostici cittadini, Giannetto al suo arrivo distribuì ai bambini milanesi tanti pacchetti pieni di giocattoli e dolciumi, riuscendo così a trasformare la folla in un corteo festante. Da quei pacchetti deriva la tradizione degli stand e dalle esclamazioni di gioia dei bambini il nome della fiera, da allora ogni anno gli "Oh Bej Oh Bej" si ripete dal giorno di Sant'Ambrogio fino alla domenica successiva. Molte le specialità che potrete assaggiare negli stand gastronomici dei mercatini di Natale, e tra queste i firunatt, le tipiche collane di castagne imbevute nel vino. Ma soprattutto tornerà la superstar della festa: il panettone artigianale di Milano, incessantemente sfornati da tutte le pasticcerie della città. da sant’Ambrogio fono all'Epifania. Come sempre, è divertente scoprire da sé le buone pasticcerie, ma a chi preferisce andare a colpo sicuro posso suggerire quelle che considero le tre migliori: la Sant'Ambroeus, in corso Matteotti angolo Montenapoleone, la Cova, in via Montenapoleone 8 e la Marchesi in via S. Maria alla Porta 11/A. Tre modi diversi di proporre il panettone e tutti più che meritevoli di un assaggio. Ricordo anche che dal 2003 la Camera di Commercio di Milano ha istituito la denominazione "Panettone Tipico della Tradizione Artigiana" con relativo logo da apporre sulla confezione del panettone o sulla carta intestata del negozio. Di denominazione e logo si può fregiare solo il pasticciere ubbidiente al rigoroso disciplinare stilato dal Comitato dei Maestri Pasticceri della Tradizione Milanese e che prevede esclusivamente i seguenti ingredienti: farina, zucchero, acqua, uova, latte, burro, burro di cacao, uvetta sultanina, scorze di arancia candite, cedro candito, lievito naturale, sale. Non è permesso l’uso di lievito di birra, amido, grassi vegetali (tranne il burro di cacao), siero di latte e derivati, lecitina di soia, coloranti, conservanti, ingredienti provenienti da OGM. Ovviamente è codificata anche la complessa preparazione con le sue ripetute, lunghe lievitazioni. Sono panettoni che costano di più (anzi, molto di più) dell’equivalente industriale. Ma il motivo si è capito e vi assicuro che ne vale la pena. Le foto della fiera Oh Bej Oh Bej all'interno di questo articolo sono dell'utente di Flickr Sandro Maggi, ecco tutto il suo set!
Milano si accende in dicembre!
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Adriana Angelieri
Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.
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