A partire dall’inizio degli anni 2000, nelle cucine degli italiani ha fatto capolino il forno a microonde, elettrodomestico che, per la sua praticità, ha conquistato un posto d’onore sulle mensole. Il suo impiego classico è riscaldare gli alimenti: funziona attraverso l’interazione della materia, ovvero le particelle di acqua e grassi contenuti negli alimenti, con i campi elettromagnetici generati dalla radiazioni emesse dal forno stesso.
Campi elettromagnetici, radiazioni, materia: parole che hanno, da subito, fatto dubitare della salubrità e sicurezza di questo elettrodomestico, anche se non esiste alcun pericolo. Per capire il perché e rispondere alla domanda se il forno a microonde fa male, abbiamo intervistato la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista.
Come funziona il forno a microonde
Come anticipato, questo tipo di forno funziona grazie all’interazione tra materia e campi elettromagnetici. Il risultato è che l’alimento si riscalda a partire dall’interno verso l’esterno, per cui il cibo cuoce prima dentro dove, generalmente, ci sono più molecole di acqua e grassi, e dopo fuori dove è più secco. “Questa caratteristica – spiega la dottoressa – distingue il metodo di cottura effettuato attraverso il forno a microonde da quello di altri più classici (forni, forni elettrici e fornelli) che scaldano invece l’alimento per conduzione o irraggiamento, quindi partendo dall’esterno verso l’interno.”
[elementor-template id='142071']Il forno a microonde fa male? Il parere dell’esperta
Molti pensano che il microonde faccia male perché utilizza radiazioni, le microonde appunto. “In realtà – precisa l’intervistata – da questo punto di vista non esiste alcun pericolo.” Le microonde, infatti, sono radiazioni a radiofrequenza non pericolose per la nostra salute, poiché non sono in grado di interagire con il DNA. “Sono altre, infatti, le radiazioni che possono avere un impatto sul DNA delle nostre cellule, alterandolo, ed è qui che si crea il problema poiché possono insorgere mutazioni genetiche che possono anche portare allo sviluppo di cellule cancerogene e, quindi, di tumori.”
Un esempio di tali onde sono certamente i raggi X e i raggi gamma, tutte radiazioni ionizzanti, quindi onde ad alta energia in grado di rimuovere un elettrone da un atomo o una molecola, processo che può appunto alterare il DNA. Le radiazioni microonde, invece, come chiarifica la dottoressa Evangelisti, sono radiazioni di tipo non ionizzante e soprattutto a bassa energia, quindi sufficienti a far vibrare gli atomi, ma non così tanto da allontanare da essi elettroni e, quindi, da causare mutazioni genetiche.
Come usare il forno a microonde in sicurezza
Se il forno a microonde, però, non è pericoloso per le radiazioni che emette, l’intervistata specifica che esiste comunque un rischio legato al suo utilizzo, ovvero quello di poter contrarre infezioni o intossicazioni alimentari, a causa della temperatura che viene raggiunta dal forno stesso e dei tempi molto brevi di cottura, che potrebbero non essere in grado di uccidere e pertanto eliminare totalmente i batteri che possono trovarsi nel cibo. “Di conseguenza – mette in guarda l’intervistata – il cibo lasciato pochi minuti nel microonde può conservare una carica microbica anche elevata ed essere pertanto causa di intossicazioni alimentari, con i relativi disturbi gastrointestinali, a volte anche gravi, che ne conseguono.”
È bene precisare, tuttavia, che tale rischio è comunque legato ad alimenti che sono stati conservati in frigorifero per alcuni giorni e che, quindi, non sono più propriamente freschi e possono aver sviluppato batteri al loro interno, indipendentemente dal metodo di cottura che si sceglie di usare per prepararli. “Per tali alimenti – consiglia la biologa nutrizionista – è altamente consigliato un metodo di cottura che raggiunga alte temperature (padella o forno), in grado di uccidere totalmente eventuali batteri presenti, mentre il forno a microonde sarebbe da evitare. Quest’ultimo può invece tranquillamente essere usato con alimenti freschi o conservati in frigorifero per un periodo di tempo limitato.”
Vantaggi della cottura a microonde
Appurata l’assenza di rischi e valorizzate le precauzioni da prendere, la dottoressa Evangelisti si sofferma sui vantaggi di questo metodo di cottura. “Al contrario di quello che molti pensano, è un ottimo mezzo di scongelamento di alimenti surgelati. Se, infatti, lo scongelamento avviene a temperatura ambiente c’è il rischio che, mentre la parte interna dell’alimento è ancora congelata, quella esterna abbia già raggiunto una temperatura tale da innescare le reazioni chimiche e biologiche di alterazione.” Per questo motivo, se non è possibile cucinare l’alimento ancora congelato, si consiglia di scongelarlo in frigorifero oppure, più velocemente, nel forno a microonde, mentre è da evitare lo scongelamento sotto una corrente d’acqua.
Un altro vantaggio del forno a microonde è quello di mantenere il valore nutrizionale dei cibi freschi. “Con il calore – spiega la dottoressa Evangelisti – gli alimenti si alterano poiché molte vitamine e, soprattutto, proteine tendono a denaturarsi. Ora, dato che con il microonde gli alimenti cuociono senza acqua ed in breve tempo, senza raggiungere temperature molto elevate, gli alimenti mantengono un valore nutrizionale alto che, invece, si abbassa con i metodi di cottura classici, dato che le temperature raggiunte sono più elevate.”
Quindi via libera al microonde?
Non proprio. Come sottolinea l’esperta, va sempre ricordato che le onde emesse dal microonde generano per forza di cose molecole “non naturali” per il nostro organismo che, a lungo andare, possono (ancora non lo sappiamo) avere potenziali effetti negativi. Inoltre, “va tenuto conto che con l’avvento del microonde si sono anche diffusi maggiormente alimenti già pronti, da utilizzare appunto rapidamente col microonde e questo naturalmente ha avuto un impatto negativo sulla salute.”
Molti di questi prodotti, inoltre, vengono preparati confezionati in imballaggi di plastica con cui gli alimenti, per essere cucinati, vanno inseriti direttamente nel microonde, ma che non sono propriamente salutari. “Per di più, anche i contenitori di plastica con cui conserviamo i cibi e che utilizziamo nel microonde non sono molto salutari, dato che in molti casi rilasciano bisfenolo A, noto interferente endocrino. Quindi esistono anche dei problemi indiretti legati all’uso del microonde, che ci fanno capire che un suo utilizzo eccessivo può essere alla lunga dannoso.”
In conclusione, il microonde non fa male, ma non bisogna neppure pensare che possa essere utilizzato come sostituto di tutti i metodi di preparazione e cottura dei cibi. “Ricordiamo, a tal proposito,che il miglior metodo di cottura resta comunque e pur sempre la cottura a vapore!”. Semplicemente, va sì usato, ma con moderazione, magari sperimentando con queste ricette proposte da Monica Face. Qual è la vostra preferita?