Con il mese di ottobre è ufficialmente iniziata la stagione della melagrana, un frutto molto particolare, non ancora così diffuso, ma che rappresenta un autentico concentrato di proprietà benefiche, tanto da essere considerato un vero e proprio superfood! Frutto della pianta Punica granatum (famiglia Punicaceae), la melagrana è originaria del sud-ovest asiatico, ma oggi la pianta è ampiamente coltivata in America e nelle aree mediterranee europee. Col termine melograno si fa spesso riferimento sia alla pianta che al frutto, ma è bene precisare che melograno si riferisce specificatamente alla pianta, mentre il frutto è definito frutto del melograno o melagrana. Tipicamente di colore rosso vivo, acceso e brillante, ricorda la forma di una mela, mentre internamente è caratterizzata dalla presenza di numerosissimi semini (arilli), anch’essi di colore rosso brillante, teneri, succulenti e dal sapore tipicamente acidulo, avvolti da una polpa gialla. Non a caso il termine melograno deriva dal latino malum (mela) e granatum (con semi), quindi mela con semi. Il frutto del melograno porta benefici importanti all’organismo, anche se ne esistono diverse varietà, dalle caratteristiche e dai sapori differenti, divise in zuccherine, agrodolci e acide. In Italia sono coltivate solo varietà dolci, fra le quali le più note sono la neirana, la ragana, la alappia e il dente di cavallo.
Con la dott.ssa Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista – scopriamo di più della melagrana, delle sue proprietà e delle controindicazioni.
Composizione: un frutto poco calorico e ricco di antiossidanti
Molto ricca di acqua (78%), la melagrana ha un contenuto medio di carboidrati (13,5%), mentre quello lipidico e quello proteico risultano bassi. Buona la quantità di fibra (4%). “Numerosi sono i sali minerali (in primis ferro e potassio, ma anche zinco, manganese, rame, fosforo, magnesio, sodio, selenio e calcio), così come le vitamine, essendo presenti in quantità quelle del gruppo B, la A, la C (una sola melagrana può contenere fino al 20% dell’intero fabbisogno giornaliero), la E e la K. Inoltre, il frutto del melograno apporta benefici grazie a numerose sostanze benefiche e principi attivi, in primis diversi antiossidanti (è tra i frutti più ricchi di antiossidanti), come flavonoidi, acido ellagico e gallico, e quercetina”, specifica la dottoressa. Si tratta, infine, di un frutto poco calorico, poiché contiene soltanto 65 calorie per 100 grammi di prodotto.
Melagrana proprietà e controindicazioni
Antitumorale
“Una delle proprietà più note della melagrana è certamente la sua azione antitumorale, grazie alla presenza di tannini e polifenoli, in grado di proteggere contro la genesi o la progressione di diversi tipi di tumore, in particolare quello alla prostata e del seno, inibendo o riducendo, in quest’ultimo caso, per azione specifica degli ellagiotannini, l’attività dell’aromatasi, un enzima importante nella sintesi degli estrogeni”.
Sempre in riferimento al tumore al seno, di cui abbiamo parlato anche in relazione al ruolo della soia, la melagrana è inoltre un vero e proprio adattogeno naturale, in grado di regolare i livelli di estrogeni, aumentandoli quando il corpo ne ha bisogno, o bloccandoli, quando i livelli sono troppo alti. L’attività antitumorale della melagrana sembra essere efficace anche nei confronti del tumore della pelle: “le antocianine, infatti, sono in grado di contrastare efficacemente i danni provocati dai raggi UV, conferendo pertanto protezione nei confronti di questa forma di cancro”.
Antibatterica e antinfiammatoria
Sempre grazie alla presenza di tannini ed acido ellagico, il frutto del melograno esplica una importante attività antibatterica e antinfiammatoria, in grado di contrastare le infezioni causate da batteri e parassiti, a carico dell’apparato gastrointestinale (es. salmonella ed Escherichia coli) e dell’apparato respiratorio ed urinario (es. stafilococco aureus e Pseudomonas aeruginosa).
Depurativa e benefica per l’intestino
Essendo un alimento ricco di fibre, presenti soprattutto nel succo, esercita effetti benefici a livello intestinale, favorendo la peristalsi e, quindi, l’eliminazione delle feci, per cui si rivela particolarmente utile in caso di stipsi. Sempre a livello gastrointestinale, “il frutto del melograno svolge azione protettiva nei confronti della mucosa gastrica, allevia la nausea ed aiuta a combattere le emorroidi”, sottolinea la nutrizionista. La buona quantità di potassio esplica un’importante azione depurativa, favorendo la diuresi e, con essa, l’eliminazione di scorie e tossine. Il potassio è utile anche nel regolare la pressione arteriosa per cui la melagrana è consigliata in chi soffre di ipertensione.
Antiossidante e amica del cuore
La melagrana protegge anche il cuore e l’intero apparato cardiocircolatorio, in quanto è in grado di ridurre il rischio di aterosclerosi, “contrastando il colesterolo LDL, grazie alla presenza di acido ellaico, un potente antiossidante che non si trova in nessun altro alimento in natura, e sostenendo ulteriormente la funzionalità cardiaca”. L’abbondanza in antiossidanti, inoltre, fa del frutto del melograno un ottimo alleato contro i radicali liberi, che ci protegge dai processi di invecchiamento, favorendo la rigenerazione cellulare e la riparazione dei tessuti. L’intervistata specifica che “in tal senso, è particolarmente utile a rallentare i processi di invecchiamento epidermico, riducendo anche iperpigmentazione, macchie e rughe della pelle dovuti all’età. Sempre a livello epidermico, la melagrana è utile in caso di acne e pelle grassa, alleviando tali disturbi”. Infine, il frutto del melograno sembra esplicare azione preventiva nei confronti di alcune patologie degenerative a carico del sistema nervoso, quali morbo di Parkinson e l’Alzheimer.
Alleata del sistema immunitario
Il ricco contenuto vitaminico sostiene il sistema immunitario (soprattutto la vitamina C), proteggendoci dall’attacco di virus e batteri e, quindi, dai malanni tipici dell’autunno, stagione di maturazione della melagrana. Inoltre, “l’elevato contenuto di ferro aiuta a contrastare e prevenire l’anemia, aumentando i livelli di emoglobina nel sangue”.
Gli usi in cucina
Questo frutto autunnale è ottimo mangiato tale e quale, ma spesso in commercio si trova sotto forma di succo di melagrana o marmellata, considerati più comodi da consumare, rispetto al frutto fresco. Il succo è ottenuto dalla spremitura dei chicchi interni, per cui conserva a pieno tutti i principi attivi del frutto di melograno e le proprietà benefiche. “È anche molto facile da preparare a casa, dato che per ottenerlo si può utilizzare un semplice spremiagrumi”, evidenzia la nutrizionista. “Tuttavia, se si preferisce il frutto tale e quale, si consiglia di aprirlo e consumare direttamente i semini al suo interno, mangiandoli semplicemente con un cucchiaino (condendoli con succo di limone) oppure aggiungendoli ad uno yogurt o ad una macedonia di frutta”.
In virtù del suo sapore delicato e leggermente acidulo, le ricette con melagrana possono essere sia dolci che salate: “in quest’ultimo caso i chicchi della melagrana si abbinano molto bene con insalate di cavolo rosso o di cereali, in particolare farro e cous cous, aggiungendo anche frutta secca, uvetta e qualche seme di bacche di goji”.
Viste le proprietà della melagrana, come riconoscere un frutto maturo, pronto da mangiare? La nutrizionista ammette che capirlo è difficile, “ma è sempre bene scegliere frutti non eccessivamente rossi, il che significherebbe che i semi all’interno sono troppo maturi. L’ideale è un colore acceso uniforme, ma non troppo scuro. Una volta aperta la melagrana, comunque, un buon grado di maturazione è riconoscibile se, colpendo con forza il frutto con un cucchiaio, i semini cadono da soli. Se ciò non si verifica, significa che non è del tutto maturo, ma può comunque essere mangiato sgranandolo con l’aiuto di un cucchiaino”.
Non ci rimane che vedere insieme alla dott.ssa Evangelisti se esistono controindicazioni nel consumo di questo frutto autunnale.
Controindicazioni
La melagrana è un frutto che presenta davvero pochissime controindicazioni, tuttavia, nonostante l’azione protettiva svolta nei confronti della mucosa gastrica, “è sconsigliata in caso di acidità gastrica o problemi di reflusso, dato che si tratta comunque di un frutto acido”. Inoltre, un consumo eccessivo di melagrana può determinare intossicazione, caratterizzata da vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratorie. Si tratta comunque di sintomi lievi e del tutto transitori che non devono destare particolare preoccupazione. Infatti, è difficile incorrere in un consumo eccessivo di questo frutto, soprattutto se si seguono le regole di una alimentazione varia e bilanciata. Infine, in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti, è bene “consultare il medico prima di consumare la melagrana”.
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